Esaurito
Descrizione
Le immagini sono una costante di tutti i tempi, sono comparse con la stessa umanità, come dimostra l'arte degli uomini preistorici. La Bibbia invece sembra bandirle (Esodo, 20,4) e afferma, a proposito dello sguardo e di Dio, che “nessuno Lo può vedere senza morire”. La vista non sembrava dunque lo strumento umano più adatto all'incontro col Dio tre volte Santo. Perciò per secoli fu data la preferenza alla Parola e all'ascolto. Con la venuta di Cristo, riconosciuto, come Presenza di Dio fra gli uomini, ‘immagine del Padre', la visione e l'immagine avrebbero finalmente trovato la loro giusta collocazione nel mondo cristiano nato dalla Bibbia. Nasceva così la tensione perenne e la necessaria articolazione tra i due poli indispensabili, la Parola e l'immagine. Il mondo cristiano continuerà a essere percorso da crisi che cercheranno di discutere la necessità dell'immagine, dall'iconoclastia dei secoli VII-IX in Oriente, alla diffidenza protestante che temeva il rischio dell'idolatria in Occidente.
Questo dizionario è un inventario iconologico dell'arte romanica e fornisce radici e sorgenti delle immagini attinte dalla storia sacra dei due Testamenti e prosegue nell'iconografia dei santi.
Si tratta di una introduzione semplice e essenziale. È organizzato con le voci del dizionario (tematiche), con un indice delle parole chiave—che rimandano alle voci—e con l'indice dei nomi di luogo riportate nelle illustrazioni (figure o tavole).
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DETTAGLI DI «Dizionario d'iconografia romanica»