La presente Nota risponde a numerose domande e proposte che sono giunte presso la Santa Sede negli ultimi decenni – in particolare presso questo Dicastero – circa questioni riguardanti la devozione mariana e particolarmente alcuni titoli mariani. Sono questioni che hanno suscitato preoccupazioni presso gli ultimi Pontefici e che sono state ripetutamente trattate nel corso degli ultimi trent’anni nei diversi ambiti di studio del Dicastero, come Congressi, Sessioni ordinarie, etc. Ciò ha permesso a questo Dicastero di disporre di un materiale abbondante e ricco che è alla base della presente riflessione.
Questo testo, mentre chiarisce in che senso sono accettabili o meno alcuni titoli ed espressioni riferiti a Maria, allo stesso tempo si propone di approfondire i corretti fondamenti della devozione mariana, precisando il posto di Maria nella sua relazione con i fedeli, alla luce del mistero di Cristo quale unico Mediatore e Redentore. Ciò implica una fedeltà profonda all’identità cattolica e, allo stesso tempo, un particolare sforzo ecumenico.
Il motivo di fondo che attraversa queste pagine è la maternità di Maria nei confronti dei credenti, questione che ritorna spesso, con affermazioni che vengono riprese molte volte, arricchendole e completandole, come in una spirale, con delle nuove considerazioni.
La devozione mariana, che la maternità di Maria suscita, è presentata qui come un tesoro della Chiesa. Non si tratta di correggere la pietà del popolo fedele di Dio, che riscopre in Maria rifugio, forza, tenerezza e speranza, quanto soprattutto di valorizzarla, riconoscerne la bellezza e promuoverla, dal momento che essa è un’espressione mistagogica e simbolica di quell’attitudine evangelica di fiducia nel Signore che lo stesso Spirito Santo suscita liberamente nei credenti. Infatti, i poveri «incontrano la tenerezza e l’amore di Dio sul volto di Maria. In lei loro vedono riflesso il messaggio essenziale del Vangelo».
Allo stesso tempo, esistono alcuni gruppi di riflessione mariana, pubblicazioni, nuove forme di devozione e richieste di dogmi mariani che non presentano le stesse caratteristiche della devozione popolare ma che, in definitiva, propongono un determinato sviluppo dogmatico e si esprimono intensamente attraverso le piattaforme mediatiche, risvegliando, con frequenza, dubbi nei fedeli più semplici. A volte sono reinterpretazioni di espressioni impiegate nel passato con significati diversi. Perciò, il presente documento prende in considerazione tali proposte, per indicare in che senso alcune di esse rispondono a una devozione mariana genuina e ispirata al Vangelo, o in quale senso altre devono essere evitate, perché non favoriscono un’adeguata comprensione dell’armonia del messaggio cristiano nel suo insieme.
D’altra parte, in diversi passaggi di questa Nota si offre un ampio approfondimento biblico che aiuta a mostrare come l’autentica devozione mariana non compare solamente nella Tradizione della Chiesa ma già nelle Sacre Scritture. Tale rilevante traccia biblica viene qui accompagnata da testi dei Padri, dei Dottori della Chiesa e degli ultimi Pontefici. In questo modo, più che porre limiti, la Nota cerca di accompagnare e sostenere l’amore a Maria e la fiducia nella sua intercessione materna.
Víctor Manuel Card. Fernández
Prefetto