Citazione spirituale

Tu sei qui: LibriLetteraturaManon Lescaut

Manon Lescaut

di

Prévost Antoine-François


Copertina di 'Manon Lescaut'
Ingrandisci immagine

EAN 9788817018036

Normalmente disponibile in 15/16 giorni lavorativi
In promozione
Descrizione
Tipo Libro Titolo Manon Lescaut Autore Traduttore Monicelli T. Editore BUR Biblioteca Univ. Rizzoli EAN 9788817018036 Pagine 202 Collana Classici moderni
Voto medio degli utenti per «Manon Lescaut»: 4 su 5 (1 commento)

Qui trovi riportati i commenti degli utenti di LibreriadelSanto.it, con il nome dell'utente e il voto (espresso da 1 a 5 stelline) che ha dato al prodotto.

I commenti compaiono ordinati per data di inserimento dal meno recente (in alto) al più recente (in basso).

il 31 luglio 2014 alle 17:19 ha scritto:

Commentare un testo così famoso (ma mai letto prima, essendo i propri “interessi di lettura” altrove) è sempre un rischio. Esprimere la propria impressione è anche una sfida con se stessi (possibilità di cadere nell’ovvio o nel già detto). Ma la lettura lascia un po’ il segno,ancora oggi. Fa riflette il perenne problema del “dissidio” tra il bene ed il male (nell’esistenza di ogni persona, uomo o donna, soprattutto a livello sentimentale). E’ tramontata da tempo quella problematica della “passionalità” di un paio di secoli fa, nel clima del Romanticismo ed, ancor prima, in pieno Settecento (che smentisce quello stereotipo di razionalismo illuminista, caro alla tesi delle contrapposizioni, appunto, dei Romantici di inizio Ottocento e di certi ‘storici’, soprattutto ma non solo, a livello di manualistica, anche prescindendo dal “caso”-Rousseau ,anticipatore di quella ‘scoperta’ dell’interiorità, dell’analisi dell’io a livello di sentimento, dell’attenzione al ‘mistero’ del fascino dell’eterno femminino, nella vita).
La “Storia del cavaliere des Grieux e di Manon Lescaut” (Histoire du Chevalier des Grieux et de Manon Lescaut) esce nel 1731 come ultimo volume delle “ Memorie di un uomo di qualità”, di Antoine-François Prévost. Colpisce innanzitutto la bellezza della scrittura,’tipica’ dei grandi autori del Settecento (e di nuovo il pensiero va subito ad un … Rousseau), che stimola la lettura delle duecento pagine d’un fiato (un paio di giorni). In secondo luogo viene spontanea la domanda: chi è il protagonista? 1) La donna (Manon, visto che tra l’altro il libro viene pubblicato col solo nome di questa giovane ragazza quattordici/diciottenne)o 2)l’uomo (il giovane che deve fare la sua scelta per la vita futura (da famiglia nobile e con immediato successo negli studi, più volte interrotti)? DISSENTO un pochino dalla presentazione: dal punto di vista letterario, e di lezione di vita, è proprio il giovane, che parla in prima persona della sua “complicata” vicenda, ad emergere (e a proporci le sue continue analisi-riflessioni sulla fragilità umana, a livello passionale). Non so, invece, trovare “grandezza” nella personalità della giovane che (anche se presentata dall’ottica dell’“uomo”-suo amante) al di là delle sue “confessioni”, è piuttosto scialba e … meschina, interessata quasi solo al lusso, al godimento della ricchezza, all’ambiguità nell’“offrirsi” al pretendente, vecchio o giovane che sia (lascivo che pensa solo al piacere, ma ancor più a consumare in tal modo la propria inesauribile ricchezza).
** Giovane età della donna che non si pone di fronte al tormento della passione (che, in quanto “componente” della natura umana, deve trovare una sua risposta) ma al facile guadagno per una vita nel lusso, con quegli inganni che portano alla sconfitta (prigionia,ecc.).
Qui il “male” (se vogliamo:”vizio”) è quasi banale (e l’autore non ci aiuta ad approfondire quel femminino di sopra). Cominciamo, invece, ad avvertire qualcosa di diverso nella fase finale: 1) la prigioniera sofferente, malridotta, incatenata, con e come altre donne (un tempo chiamate traviate; ma non era traviata la società d’allora e di tempi successivi verso-contro la donna?) in cammino per essere imbarcata per l’America , 2) e poi la donna ‘matura’ nel tempo di permanenza, fino alla morte durante il cammino (vera metafora della vita) per una terra nuova, di vita ‘etica’, col suo desiderato “marito” (realtà ostacolata, ora, dall’esterno, dalla prepotenza del Governatore).
** Ma il “male” lo ‘vediamo’ nella complessa,tormentata,contraddittoria, persona del nobile Grieux. Vittima 1) di se stesso (il sentimento passionale che lo domina, pur in una situazione di sincero desiderio di tenerezza-amore verso la fanciulla) o 2) della prepotenza che viene dall’esterno? Il “vizio”-male è a quest’ultimo livello che va puntualizzato: ricerca ossessiva del denaro, ricorso ai prestiti, inganno nel gioco, sottrazione-furto, due omicidi,ecc.
NB: “ Dispiace” che non ci sia una valida analisi del tema “religione” alla quale i due amanti di tale livello si avvicinano (quando, durante la permanenza nella “ colonia” d’America, desiderano il matrimonio, appunto, religioso). Ma quell’analisi non avrebbe forse richiesto allo scrittore A.F Prévost nuove categorie filosofico-teologiche (che il suo secolo -‘700 - non possedeva)? Siamo noi a poter porre il problema (“provocazione” per il lettore) assieme all’altro, che meriterebbe davvero un'ampia considerazione: la libertà, che ci fa proiettare su una quasi sempre dimenticata questione (da G.Pico della Mirandola a Sarte “trasmessaci” nelle loro due prospettive “inquietanti”).