Citazione spirituale

Pane quotidiano

di

Nappa Michele


Copertina di 'Pane quotidiano'
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EAN 9788825517842

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In promozione
Descrizione
Tipo Libro Titolo Pane quotidiano Autore Editore Aracne EAN 9788825517842 Pagine 192 Data ottobre 2018 Collana Fuori collana
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il 25 gennaio 2019 alle 20:02 ha scritto:

Michele Nappa, noto al pubblico come poeta dallo scandaglio profondo della psiche umana, questa volta si è cimentato in un’opera letteraria dal tema attuale e comune a tanti giovani, che in cerca di quella libertà che viene solo dall’autonomia economica, emigrano proprio come sempre in paesi nordici. Qui si confrontano con una realtà sociale veramente diversa? Dal libro Pane quotidiano emerge la stessa umanità e fraternità comune a tutti i sud del mondo, abituati a lottare per il necessario. Colmorenica, paese avvertito come ostile, seppur nella nebbia. L'autore, con sensibilità squisitamente poetica, lascia trasparire sin da subito che la primavera verrà, “dell’immigrato sono più brutti che belli" solo “i primi giorni e le prime notti", in quel paese dove settembre è già freddo e non solo per quel paesaggio di latte che si intravede dal balcone, ma novembre è nel cuore di Sandro, il caldo settembre di casa è nostalgia amara dell’autore, il Sandro di un tempo. Clara rappresenta la vittoria momentanea sulla noia dell’ospite in attesa, con la valigia mai disfatta, Sandro “provvisorio” in un paese non ostile, ma dove tutto deve essere essenziale, necessario. Le parole sempre scarne, poche, il minimo indispensabile. Pane quotidiano è un bozzetto di vita vissuta nell'anima quasi priva del corpo, lo stucco col quale lo scrittore ha plasmato i suoi personaggi, è più fresco che mai, i colori sono quelli della speranza atavica di tante generazioni che hanno lottato e lottano per la loro fetta di pane. Tutta l’opera è pervasa comunque da un ottimismo da cui nasce la certezza di farcela, di mangiare un pane che sa di libertà e conquista, certezza di tornare nella propria terra, di tornare a casa ed essere scaldato da quel sole che non conosce nebbia.

, dixit.teach@libero.it il 30 novembre 2019 alle 13:26 ha scritto:

Il romanzo “Pane quotidiano” di Michele Nappa è ambientato a Colmorenica, un immaginario paese del varesotto, che nel periodo invernale è spesso avvolto da “una fitta muraglia di nebbia”. Il protagonista del racconto si chiama Sandro, un giovane laureato del Sud, che una mattina di ottobre parte dal suo paese natio, caldo e pieno di sole, per andare ad insegnare al Nord. A Colmorenica farà amicizia con altri colleghi venuti dal Sud, ma anche con Silvana, la prof. di Filosofia varesina “sempre elegante”, con la quale trascorrerà ore liete. All’inizio Sandro trova difficoltà ad ambientarsi nella cittadina lombarda ed alla sua gente; ha nostalgia di casa sua, di sua madre, dei suoi amici d’infanzia e del sole del suo Sud. Ma grazie ai nuovi amici, alla Signora Maria, affettuosa e cordiale, padrona della stanza in affitto, ed ai gestori della “ Trattoria del popolo” avvertirà meno la lontananza dalla sua terra natia. Arriva la fine dell’anno scolastico e, anche se sa che a settembre sarà di nuovo a Colmorenica, Sandro è felice perché sta per tornare dalle “sue solari colline” e finalmente non si sentirà più solo. Il linguaggio utilizzato è piacevole e scorrevole e vi si riconosce la sensibilità dell’animo poetico dell’autore, il Sandro di una volta. È un racconto attuale che, attraverso le vicende dei suoi personaggi, affronta il problema della disoccupazione e del riscatto sociale di chi, purtroppo, è costretto suo malgrado a lasciare la famiglia, i luoghi cari e gli amici per andare a “guadagnare il pane quotidiano”, che lontano da casa diventa davvero amaro. Nonostante tutto, si nota la fierezza di avercela finalmente fatta e di aver conquistato la libertà attraverso il riscatto della propria dignità.