Tempo d'inverno per la vita consacrata

Questo libro, nato dal desiderio di dedicare attenzione al fenomeno delle nuove forme di vita consacrata, è maturato nel corso della ricerca – come confessano gli Autori nel corso dell’Introduzione – fino a diventare un’approfondita riflessione sulla ricchezza e sulla complessità del messaggio conciliare riguardo alla vita consacrata. La distanza temporale che ci separa dal Concilio sembra favorevole per una comprensione più equilibrata e onnicomprensiva, nel tentativo dichiarato di «tentare di smentire le affermazioni di chi sostiene che il Concilio non abbia offerto nulla o quasi alla vita consacrata. E piuttosto riconoscere che la prospettiva di fondo che esso ha indicato alla Chiesa per pensare e rileggere se stessa, ovvero il continuo e fecondo dialogo tra fede e cultura, annuncio evangelico e contestualizzazione storica, è anche la chiave che permette di leggere e interpretare la vita consacrata oggi» (pp. 7-8).

Il percorso si sviluppa in quattro momenti successivi. Il primo (Carmelo Mezzasalma) parte appunto dalle sfide del nostro tempo, definito “tempo d’inverno” nel titolo stesso, ma senza apologie o lamentazioni da laudatores temporis acti. Piuttosto vi si legge la riflessione critica di chi, in positivo, vuole comprendere e confrontarsi con la cultura e la società del proprio tempo.
Il secondo contributo, di Alessandro Andreini, affronta la dimensione carismatica della vita consacrata, nella luce del contesto più ampio dell’ecclesiologia conciliare, con un debito particolare alla spiritualità orientale.

Ancora Alessandro Andreini traccia poi un panorama delle forme di vita consacrata presenti oggi nella Chiesa, organizzandole attorno a tre modelli fondamentali: il modello classico, andato parzialmente in crisi nel post-concilio; il modello liberale, in cui la centralità della persona rischia di sopraffare la dimensione comunitaria della vita consacrata; un modello più generico, a cui si richiamano molte delle nuove forme di vita consacrata, definito radicale.

La quarta tappa (Carmelo Mezzasalma), infine, si propone di tematizzare «le sfide antropologiche decisive per il nostro tempo, ancora a partire da un’indicazione conciliare, secondo la quale tra la comunità cristiana e il mondo in cui vive c’è una dinamica del dare e ricevere aiuto (cfr. GS 45) che è imprescindibile proprio per la comprensione e lo svolgimento della missione ecclesiale: sfide tra le quali emerge con forza quella della santità, riletta in una prospettiva più ampia e profonda, proprio in dialogo con le esigenze del nostro tempo» (p. 9).

Tratto dalla Rivista di Vita Spirituale n. 3/2010
(http://www.vitaspirituale.it)