Citazione spirituale

Dio e il niente

di

Barth Karl


Copertina di 'Dio e il niente'

EAN 9788837217631

Esaurito
Descrizione
Tipo Libro Titolo Dio e il niente Autore Editore Morcelliana Edizioni EAN 9788837217631 Pagine 218 Data 2000 Collana Il pellicano rosso

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il 24 settembre 2011 alle 15:39 ha scritto:

A livello filosofico il “nulla” è diventato PROBLEMA molto discusso nel secolo scorso. Nella sua espressione come “ male” è sempre stato la questione irrisolta ( ed è irrisolvibile !) su cui si sono affaticati i pensatori di ogni epoca. Per “ colui che” ne fa esperienza ( anzi: per “tutti”, se si vuole guardare in faccia alla realtà) non è accettabile la prospettiva dialettica: il negativo in funzione del positivo. Qui anche le vette del pensiero filosofico possono ridursi, prima o poi, alla banalità della chiacchiera. La lezione di Kierkegaard ( la sua critica) è sempre attuale. La domanda che (da alcuni nel sincero smarrimento e percezione dell’impotenza della ragione, e da altri in forma provocatoria - senza accorgersi ,costoro,forse, del proprio stallo di auto-procazione : siamo tutti sulla stessa barca - ) sempre è stata ripetuta ( e si ripete nel dramma): “ Se Dio è l’Assoluto, il Bene Sommo, perché il male? Come è possibile il male?”
Non sappiamo se si riuscirà mai ad individuare la strada giusta per una uscita valida; probabilmente no, visto che la “dimensione dell’assoluto” non ci può appartenere ( comprendiamo di che cosa si tratta, ma non abbiamo esperienza di tale dimensione). Questo scritto di K.Barth , anche se molto impegnativo per varie ragioni, ci è però sempre utile, avendo un chiaro pregio: sottolineare ad ogni pagina la natura totalizzante del Nulla reale che, nell’orizzonte religioso ( e “poi” di fede) è il vero senso del peccato , della “colpa”. Il grande teologo del secolo scorso ha intravisto ( di fronte ai tanti esistenzialisti e teologi del suo tempo) l’importanza di incamminarsi sulla strada giusta (teologia come narrazione) : il Dio che da forza assoluta creatrice ( come esigiamo, partendo dalla nostra capacità di discorso metafisico che ci introduce però al dramma del problema) si fa ‘creatura’, solidale totalmente con la nostra natura, incarnandosi, testimoniando la sconfitta che il male causa, nell’ignominia della croce, che si fa , secondo il paradosso del Dio-uomo, vittoria vera perchè definitiva ( per il Dio-Figlio e per tutta l’umanità) . Il nostro libro è occasione per approfondire quella dimensione religiosa che la “cultura” minaccia di soffocare: NULLA, MALE,PECCATO,COLPA, nel VERO dramma che è la nostra responsabilità di contrapporci all’Assoluto ( saldando l’abisso che ci separa, come creature, dal creatore: la scelta di Adamah ed Eva), mentre C’E’ la RISPOSTA: il recupero del rapporto attraverso la vittoria della salvezza che ci viene data. Bisogna,però,ripercorrere sempre la strada di Cristo ( Dio che si incarna) come non si stanca di ben insistere il teologo tedesco. Non è forse un aiuto prezioso da non perdere, aprendo questo libriccino( con una riflessione che poi, ci accorgeremo, si fa preghiera) ?
Testimonianza necessaria oggi: l’umiltà del genuino filosofo ( “mendicante di sapienza” – Maritain) si incontra, in chi legge, con quella del genuino teologo ( “ Tutta la teologia è 'theologia viatorum': un’opera che mai esaurisce la naturale aspirazione di ogni pensiero e di ogni parola umana alla perfezione e alla pienezza, un’opera che non è esibizione del proprio oggetto,ma solo cenno fatto ad esso,il cui contenuto di verità proviene sempre dalla pura autotestimonianza del suo oggetto e non già dall’abilità che vi è contenuta. Pensiero e linguaggio “spezzati” … “ cfr. pag.18).