Michel Henry. Fenomenologia vita cristianesimo

Figura schiva e appartata nel panorama filosofico del secolo XX, Michel Henry (1922-2002) si è conquistato fama di pensatore rigoroso, appassionato e scomodo. Egli ha saputo prendere posizione sulle questioni drammaticamente attuali nel modo che è precipuo del filosofo, ovvero a partire dalle ragioni interne, per dire l’essenziale, ciò che conta davvero per la Vita.
Ed è proprio la Vita intesa come immanenza e manifestazione il motivo conduttore di tutto il pensiero di Henry che, in questo testo, viene scandito in tre momenti: fenomenologia della vita e della corporeità, con al centro la grande opera L’essence de la manifestation; vita nelle avventure e disavventure della modernità, in cui viene affrontata l’analisi dei grandi tomi del Marx in cui Henry mette alla prova le verità dell’ontologia fenomenologica con le grandi voci del pensiero moderno (Marx, ma anche Schopenhauer, Nietzsche e Freud); e, ultimo momento, cristianesimo e nuova barbarie, ove, a partire dal volume La barbarie, si denunciano i misfatti della civiltà, della tecnica e dei media. Un pensiero rimasto fino in fondo fedele a se stesso pur negli approfondimenti e mutamenti di prospettiva, come testimonia l’ultima opera, Paroles du Christ, in cui ritornano tutti i temi cari al filosofo francese, riproposti alla luce della verità delle parole di Cristo – quasi necessario completamento di quella lunga meditazione sul cristianesimo che lo ha accompagnato per tutta la vita.