Citazione spirituale

Introduzione alla teologia patristica

di

Padovese Luigi


Copertina di 'Introduzione alla teologia patristica'
Ingrandisci immagine

EAN 9788838417849

Fuori catalogo
Tipo Libro Titolo Introduzione alla teologia patristica Autore Editore Piemme EAN 9788838417849 Pagine 238 Data 1992 Collana Introduzione alle discipline teologiche
Voto medio degli utenti per «Introduzione alla teologia patristica»: 4 su 5 (1 commento)

Qui trovi riportati i commenti degli utenti di LibreriadelSanto.it, con il nome dell'utente e il voto (espresso da 1 a 5 stelline) che ha dato al prodotto.

I commenti compaiono ordinati per data di inserimento dal meno recente (in alto) al più recente (in basso).

, dereg@webmail.it il 12 agosto 2015 alle 11:06 ha scritto:

Non è possibile ricordare di un libro tutto quanto è riportato nelle pagine che lo compongono. Il valore di un libro sta nelle quattro - cinque idee enucleate che danno vita al messaggio che tramite esso l’autore vuole trasmettere al lettore. A quest’ultimo il compito di sintetizzarle nella sua mente in schemi ben precisi. Le eresie che nacquero all’interno del cristianesimo, lungi dall’essere considerate solo errori di fede nella concezione della Trinità divina, testimoniano che il cristianesimo non è mai stato, neanche agli albori, un corpus dottrinario monolitico, ma bensì, un continuo ribollire di idee, di innovazioni e controinnovazioni. Senza la presenza e l’apporto culturale dei Padri della Chiesa il cristianesimo non avrebbe raggiunto l’importanza e la diffusione universale delle sue idee e dei valori che esse veicolavano. Sia grazie al lavoro sul campo, strada per strada, casa per casa, dei Padri Apostolici, i discepoli personali, o ritenuti tali, degli Apostoli, sia grazie alle elaborazioni concettuali degli Apologisti, le cui opere letterarie si ergevano a difesa del cristianesimo dagli attacchi dei pagani. Solo attraverso i sacramenti e soprattutto al sacramento dei sacramenti, il battesimo, il cristiano diventa una nuova persona, svestendo se stesso dalle incrostazioni del passato. Predicare Dio e avere fede in Lui si accompagna ad annunciarne la Sua resurrezione. La diffusione del cristianesimo è stata favorita nel mondo antico anche dalla sua adattabilità alle istanze delle culture locali e dalla capacità, talvolta spregiudicata, di usare lingue come il copto e il siriaco per comunicare con le masse degli umili che ignoravano il greco, lingua delle classi più acculturate e urbane. Da qui discende un altro punto. Se il cristianesimo è soprattutto testimonianza e missione tra gli umili, il mezzo migliore per ottenere ciò è la parola. La predicazione non può fare a meno del contatto interpersonale che sostituisce quello burocratico – governativo. Il rischio è però di fare del cristianesimo una religione pauperistica, una sorta di comunismo senza Marx e Che Guevara, alieno alla violenza, ma anche all’interclassismo. Il libro ha un limite. L’autore in molte pagine ripete parola per parola frasi che ha scritto in pagine precedenti, quasi a voler far pensare ad un accordo forzato fra casa editrice e autore nel dover raggiungere un determinato numero di pagine.