La morte di Ivan Il'ic

Capolavoro della grande scuola realista dell’Ottocento, ma anche capolavoro oltre ogni scuola, questo romanzo o racconto lungo è la storia di un uomo e della sua morte. Funzionario ministeriale, borghese di nascita e di formazione, Ivan Il’iç si accorge di essere malato. La sua vita, tesa, fino a quel momento, soltanto al benessere e al decoro, cambia di colpo. A mano a mano che la malattia, un tumore, progredisce, cadono i veli che avevano nascosto, dietro feste e convenzioni sociali, l’orrore dell’abisso, e la morte appare in tutta la sua ingiustificata “indecenza”. Non la morte astratta, il “tutti dobbiamo morire”, ma la sua morte concreta e terribile anche nel dolore fisico che procura. Non c’è significato in questa morte, non c’è riscatto, non c’è un perché. C’è solo l’arte suprema di Tolstoj che ci dice, se lo si ascolta, e non si può non ascoltarlo, come anche noi moriremo.
Lev Tolstoj (1828-1903) è considerato uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi. In vita ebbe “la fama di Voltaire, la popolarità di Rousseau, l’autorità di Goethe” (Hauser). Tra le sue opere più famose Guerra e pace, Anna Karenina, Resurrezione, I cosacchi.