Citazione spirituale

Guida pratica all'eternità. Racconti fra cielo e terra

di

Centofanti Fabrizio


Copertina di 'Guida pratica all'eternità. Racconti fra cielo e terra'
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EAN 9788874024230

Fuori catalogo
Tipo Libro Titolo Guida pratica all'eternità. Racconti fra cielo e terra Autore Editore Effatà EAN 9788874024230 Pagine 96 Data 2008 Peso 140 grammi Dimensioni 14 x 20.5 cm Collana Il piacere di leggere
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il 25 giugno 2008 alle 19:12 ha scritto:

E' un libro che ho letto più volte perchè per capirlo veramente ha necessità di più letture.
Nei 19 racconti l'autore fonde la vita delle persone che incontra ogni giorno con la sua. Il loro dolore e la loro gioia e si guarda allo specchio pensando alla sua vita, a se stesso.
E’ scritto in modo molto chiaro, con stile e genialità letteraria.
Filo conduttore del libro oltre la sua vita, c'è quella dell'uomo che lo ha "salvato" dal baratro e aiutato a ritrovare la luce. Un uomo che appare quasi in secondo piano ma di fatto è il coprotagonista, don Mario. Un uomo che ha insegnato molto e ancora molto insegna, che ama la vita nonostante le sue disabilità e la sofferenza di Cristo sulla croce.
Mi ricordo allora una frase di una canzone di R. Zero che recita così: "... gli uomini non brillano se non sono stelle anche loro ... siamo noi gli inabili che a volte pur avendo non diamo..."
Queste Stelle sono don Mario e don Fabrizio.
I protagonisti sono stelle anche loro, gente semplice, a volte indurite dalla vita, che danno o prendono soltanto cercando di infinocchiare qualcuno. Storie di perdenti ,qualcuno può dire e allora mi viene in mente un altro titolo di un'altra canzone ma di Baglioni: e se alla fine, “ … se a vincere fossero i perdenti? ..."
E così mi viene in mente quella riflessione che l'autore fa immaginandosi di fronte alla fine della vita con ancora un attimo per pensare e che può riassumersi così: la vita ha un senso? cosa avrei potuto fare di più o meglio? Qual è il suo filo conduttore? Tutto ha un senso se è vissuta in nome dell'amore nella sua espressione migliore, che consiste nel dare senza aspettative e allora alla fine ci si rende conto che quell'amore è tornato indietro più grande e forte di quel che è stato dato, in un modo diverso da quel che si attendeva ma è tornato perchè nulla rimane indifferente agli occhi di Dio e come recita un salmo: ... non una sola lacrima va dispersa ma sarà conservata nel Suo otre.”
19 racconti in cui l'uomo, lo scrittore e il sacerdote si fondono perchè volerli separare è come voler mangiare il pane mangiando prima la farina e poi l'acqua.
Un libro in cui l'autore racconta gli altri e se stesso e ci toglie il dubbio, invita a comprendere che il sacerdote è prima di tutto un uomo che come tutti si trova spesso "fra il mar delle canne e gli egiziani alle spalle". Le cui ginocchia tremano quando sale sul sagrato per celebrare e anche lui necessità di sentire quella voce che grida "Eleazar, vieni fuori" El Azar, Dio aiuta e poi ringrazia per essere stato ascoltato.
Stella Maria Cofano