Il nostro sogno può continuare

"Allora, saliamo su 'sto treno?". È il 2 febbraio del 1961 e Giorgio - diciannovenne figlio di quella terra calabrese dell'Alto Jonio che confina con la Lucania - sta per emigrare al Nord alla ricerca di un lavoro e di una nuova esistenza. Arriva in Brianza e lì svolge i primi lavori: siamo nell'Italia del boom economico postbellico e si trova facilmente da fare. Finché gli viene proposto di lavorare per un materassaio. È il 1964 ed è l'inizio della storia singolare di Giorgio Bonamassa, che fonderà, poi in Veneto, una delle oggi più affermate aziende italiane produttrici di materassi. Nella storia di Giorgio s'innesta quella di Loris, suo figlio, che dopo aver fatto alcuni anni di esperienza nell'azienda di famiglia, pensa di lasciarla di fronte a un'allettante proposta di lavoro da parte di una multinazionale. Che fare? Il nostro sogno può continuare racconta le vicende talvolta anche conflittuali di un padre e di un figlio (e di una madre), impastate nella vita stessa dell'azienda che attraverserà, nell'arco di oltre 50 anni, situazioni di crisi e di ripresa e che si renderà protagonista di investimenti di ritorno anche al Sud. Il tutto, con un finale sorprendente, che rende unica e per molti versi esemplare l'avventura di Giorgio. Una storia che, con la figura di Loris Bonamassa che prende le redini in mano dell'azienda, documenta nei fatti il dramma ma anche il fascino del ricambio generazionale nell'ambito dell'imprenditoria italiana, nella gran parte dei casi, a conduzione familiare.