I simboli biblici. Percorsi spirituali

La prima edizione francese di questo «lessico teologico» risale al 1993 e nell’anno seguente fu tradotto in italiano. ora nella collana «Economica EDB» ne viene riproposta una seconda edizione. L’introduzione di Dominique Barthélemy prende lo spunto dall’Apocalisse di Giovanni per far notare al lettore come sia indispensabile conoscere il valore del linguaggio simbolico biblico per capire il testo delle Scritture e presenta quest’opera come una chiave che davvero può aprire la comprensione dell’immaginario biblico dalla Genesi all’Apocalisse. M. Cocognac (1924-2006), dopo aver studiato architettura a Parigi, entrò tra i domenicani e studiò teologia a Roma: dal 1954 al 1969 fu direttore della rivista L’Art Sacré.

Oltre che come studioso e autore di saggi, è noto pure come cantautore di «canzoni bibliche», proposte nella forma di narrazioni semplici, capaci di introdurre alla scoperta e alla conoscenza della Scrittura. Gli interessi dell’autore si sono indirizzati principalmente nel campo dei simboli biblici e della storia delle religioni: questo lessico ne rappresenta un po’ la summa. Secondo la celebre frase di P. Ricoeur: «Il simbolo fa pensare», possiamo riconoscere come tutto ciò che esiste abbia una forza espressiva e contenga una grande capacità evocativa, perché da ogni cosa scaturisce un messaggio che si rivolge all’intelligenza e all’emotività dell’uomo, al suo senso della bellezza. Perciò i simboli che si trovano nella Bibbia non costituiscono un sistema di formule cifrate, riservato a pochi iniziati, ma piuttosto rappresentano la sostanza stessa del linguaggio biblico, in forza della concretezza e dell’immediatezza del segno.

In questo libro i simboli biblici sono presentati suddivisi per temi, ciascuno dei quali dà luogo a molteplici variazioni. Si comincia coi simboli più semplici e profondi, più universali e teologici: la luce, il fuoco, l’acqua, il vento, la terra e il cielo. Si passa poi al monte e all’albero, alla vigna e al pane. Particolare attenzione attira il bestiario biblico e le dinamiche dell’amore, oltre che i grandi simboli antropologici: il cuore, il corpo, il lavoro e il riposo, il gesto e l’unzione, i rumori e i suoni, la festa e la malattia. Il ricco lessico, in cui le diverse serie di segni si sovrappongono e si differenziano nella loro concatenazione dinamica, culmina coi segni del culto: la tenda, l’arca e il tempio.

Il sottotitolo dell’edizione italiana suggerisce un modo di utilizzo di quest’opera che dà un effettivo contributo all’analisi e alla ricerca teologica: facilita infatti una lettura della Bibbia che cerchi di gustare il testo alla luce dello Spirito, toccando il cuore dell’uomo proprio là dove convergono tutte le sue facoltà umane e spirituali. In tal modo, entrando nel giardino dei simboli, il lettore potrà sperimentare e gustare autentici percorsi spirituali.

Tratto dalla rivista "Parole di Vita" n. 3 del 2013
(https://www.queriniana.it/parole-di-vita)