Sulla spiaggia del mare

Impegnato da anni nello studio e nella catechesi biblica, l’a. offre in queste pagine una proposta di «lettura spirituale» dell’Apocalisse. Senza commento esegetico o analisi filologica, senza apparato critico o bibliografia di riferimento, il metodo propone di «prendere immediato contatto con la pagina viva» di un testo che disorienta e affascina a un tempo il lettore posto – come Giovanni – «sulla spiaggia del mare» in ascolto «della “voce” del mistero rivelato». Consapevole dei limiti del metodo, l’a. è alla «ricerca di un contatto vivo tra la parola di Dio e la vicenda umana» attraverso una «partecipazione sempre più originale del vissuto» che sappia rivelare la novità dell’Evangelo affidata oggi «alla nostra responsabilità profetica».

Tratto dalla Rivista Il Regno 2011 n. 8
(http://www.ilregno.it)

Una lettura continua dell’Apocalisse di Giovanni con commento orale è all’origine di questa interessante e utile pubblicazione, che permette al lettore di entrare in prima persona nelle stravaganti visioni di Patmos per scoprirne l’attualità e un’intrigante possibilità di applicazione alla situazione della Chiesa contemporanea. Si tratta di quattordici lectiones, che l’A. tenne nel corso di due anni, con appuntamenti mensili, presso una parrocchia romana. Il testo di queste riflessioni, che abbracciano i 22 capitoli dell’Apocalisse, è stato trascritto e corretto da alcuni collaboratori e infine rivisto dallo stesso predicatore.

Il padre gesuita P. Stancari (1946), che risiede in una piccola casa della Compagnia di Gesù in Calabria, si dedica con passione al servizio della parola di Dio attraverso la catechesi biblica e la predicazione degli esercizi spirituali. Quella che propone è una lettura spirituale dell’Apocalisse e non corrisponde a un commentario, nemmeno divulgativo; appartiene a un altro genere letterario che conserva tutta la fresca vivacità della lingua parlata. Si tratta piuttosto di una riflessione che cerca nel testo biblico un contatto vivo tra la parola di Dio e la concreta vicenda umana di ciascun ascoltatore: pertanto la lettura completa dell’Apocalisse finisce per riguardare la teologia e la storia, il mondo e la Chiesa di oggi. Tale metodo è alquanto adatto al testo di Giovanni perché egli stesso, come “profeta”, si impegnò a guidare la propria comunità attraverso una rilettura spirituale e cristologica dell’Antico Testamento, per poter cogliere attraverso vari simboli il senso della difficile storia che stavano vivendo a Efeso verso la fine del I sec.

Il titolo è preso da Ap 12,18 dove si dice che il drago, precipitato sulla terra, si mise a far guerra contro il resto della discendenza della donna «e si pose sulla spiaggia del mare». L’A. intende tale espressione come zona di confine, in cui si trova ora il popolo cristiano come si trovò allora Giovanni, in posizione adatta ad ascoltare la voce del mistero rivelato: aggiunge inoltre un suggestivo richiamo al luogo dove anticamente fu rigettato il profeta Giona e dove Gesù ha incontrato e chiamato i suoi discepoli; «là dove la risacca della vita ha depositato anche questo volume».

Tratto dalla rivista "Parole di Vita" n. 1 del 2012
(https://www.queriniana.it/parole-di-vita)