Citazione spirituale

Storia della ricerca sulla vita di Gesù

di

Schweitzer Albert


Copertina di 'Storia della ricerca sulla vita di Gesù'

EAN 9788839406668

Esaurito
Tipo Libro Titolo Storia della ricerca sulla vita di Gesù Autore Editore Paideia EAN 9788839406668 Pagine 784 Data 2003 Peso 1 grammi Collana Reprints
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, masperi.umberto@yahoo.it il 29 aprile 2012 alle 15:47 ha scritto:

Il nome di Albert Schweitzer probabilmente a non pochi oggi è “quasi” sconosciuto,soprattutto tra i giovani, e viene raramente pronunciato anche tra chi è un po’ più anziano. Sono lieto di averlo indicato mesi fa ad una studentessa per la sua “tesina” da presentare all’esame di maturità sul tema del “rispetto della vita”. Per me è sorta l’occasione ( dopo questo strano ‘contatto’ tramite internet, su un sito di studenti che “dialogano” di problemi di filosofia) di riandare col ricordo agli anni delle mia fanciullezza quando il nome di Schweitzer ebbe meritata diffusione e risonanza; anni quando il problema del “terzo mondo” era avvertito con intensità dalla coscienza di chi auspicava un cristianesimo ed una laicità più attenti ai drammi biblici della miseria,della fame,delle malattie, tra popoli minacciati,anzi devastati, da calamità, mentre tra noi c’era il boom del benessere economico; anni quando,voglio ricordarlo anche oggi, si era convinti che quei problemi potessero essere fortemente circoscritti ed in buona parte risolti destinando almeno parte delle spese degli armamenti ai nostri fratelli così sfortunati ( non ho mai dimenticato l’invito – 1954- ai presidenti degli Stati Uniti ed Unione sovietica, di un altro grande uomo,Accademico di Francia,Raoul Follereau: “Con il prezzo di due di questi aerei ( = un aereo da bombardamento da ciascuno) potremo curare tutti i lebbrosi del mondo…”. Fu un’altra vox clamans in deserto; è un altro nome presto da troppi dimenticato).

Albert Schweitzer, in seguito premio Nobel per la pace (1952) a trentotto anni (1913) aveva lasciato la sua terra d’ Europa per l’Africa (Gabon) dove, missionario tra quelle popolazioni, avrebbe fondato un villaggio-ospedale a Lambaréné.
Si cominciò a parlare di un grande filantropo ed in seguito da una radio americana (1942) un altro “Albert” (Einstein) disse che nella foresta equatoriale africana viveva … ” uno dei più grandi uomini dei tempi moderni,se non il più grande “. Dopo la sua morte (1965) presso l’opinione pubblica, così attenta ad innalzare sui troni i suoi idoli, il silenzio è sceso lentamente e quasi del tutto.

Ma qui, in questa mia " noticina di recensione” voglio sottolineare che Schweitzer fu GRANDE anche da un altro punto di vista: come figura di studioso.
Tralasciando, per non dilungarmi, i due settori per i quali nella sua giovinezza-maturità fu maggiormente conosciuto ( * esperto cultore di musica sacra ed organista eccellente, spesso ricercato, apprezzato, attività che gli consentiva anche di finanziare il suo impegno di “missionario”, ** medico, laureato, e studioso di malattie tropicali) evidenzio che era stato, dopo la laurea in teologia (1900) e la libera docenza all’Università di Strasburgo (1902), un teologo,studioso e storico di teologia, di talento.
Nell’”Introduzione” a questa traduzione italiana della sua “Storia della ricerca sulla vita di Gesù”, J.M.Robinson scrive: ” Era un teologo nato “. Definisce l’opera: ” …eccezionale resoconto scientifico …”. La qualifica come caratterizzata da … “ viva passione dall’inizio alla fine,grande maestria e perfezione estetica ( che ) le assegnano un posto nella letteratura universale”. Impressioni che ho realmente provato nel corso della lettura, bella e piacevole, anche se si tratta di uno scritto che ha più di un secolo di vita (1906,prima edizione), con più di 700 pag.
Al di là di possibili puntualizzazioni od osservazioni critiche che un esegeta d’oggi potrebbe fare ( e su qualche argomento anche il sottoscritto,inesperto e dilettante, non ha potuto fare a meno di pensare più volte alle successive scoperte, quasi mezzo secolo dopo, di Qumran ), la “Storia…” di Schweitzer fornisce ampie informazioni ( fa rivivere il “passato” degli autori , tramite i loro scritti esposti ed analizzati) e consente una formazione culturale a livello storico che completa quella che possiamo aver avuto sugli stessi autori dai manuali di filosofia e teologia più recenti.
Vale la pena non lasciar cadere questo libro nell’oblio ( convinzione maturata in questi giorni di “amicizia” col testo ).

, masperi.umberto@yahoo.it il 2 maggio 2012 alle 13:21 ha scritto:

Il nome di Albert Schweitzer ,forse,a non pochi oggi è “quasi” sconosciuto,soprattutto tra i giovani, e viene raramente pronunciato anche tra chi è un po’ più anziano. Sono lieto di averlo indicato mesi fa ad una studentessa per la sua “tesina” da presentare all’esame di maturità sul tema del “rispetto della vita”. Per me è sorta l’occasione ( dopo questo strano ‘contatto’ tramite internet, su un sito di studenti che “dialogano” di problemi di filosofia) di riandare col ricordo agli anni delle mia fanciullezza quando il nome di Schweitzer ebbe meritata diffusione e risonanza; anni quando il problema del “terzo mondo” era avvertito con intensità dalla coscienza di chi auspicava un cristianesimo ed una laicità più attenti ai drammi biblici della miseria,della fame,delle malattie, tra popoli minacciati,anzi devastati, da calamità, mentre tra noi c’era il boom del benessere economico; anni quando,voglio ricordarlo anche oggi, si era convinti che quei problemi potessero essere fortemente circoscritti ed in buona parte risolti destinando almeno parte delle spese degli armamenti ai nostri fratelli così sfortunati ( non ho mai dimenticato l’invito – 1954- ai presidenti degli Stati uniti ed Unione sovietica, di un altro grande uomo,Accademico di Francia,Raoul Follereau: “Con il prezzo di due di questi aerei ( = un aereo da bombardamento da ciascuno) potremo curare tutti i lebbrosi del mondo…”. (Fu un’altra vox clamans in deserto. E' un altro nome presto dimenticato).

Albert Schweitzer, in seguito premio Nobel per la pace (1952) a trent’otto anni (1913) aveva lasciato la sua terra d’ Europa per l’Africa (Gabon) dove, missionario tra quelle popolazioni, avrebbe fondato un villaggio-ospedale a Lambaréné.
Si cominciò a parlare di un grande filantropo ed in seguito da una radio americana (1942) un altro “Albert” (Einstein) disse che nella foresta equatoriale africana viveva … ” uno dei più grandi uomini dei tempi moderni,se non il più grande “. Dopo la sua morte (1965), presso l’opinione pubblica così attenta ad innalzare sul trono i suoi idoli, il silenzio è sceso lentamente e quasi del tutto.

Ma qui, in questa “mia noticina di recensione” voglio sottolineare che Schweitzer fu GRANDE anche da un altro punto di vista: come figura di studioso.
Tralasciando, per non dilungarmi, i due settori per i quali nella sua giovinezza-maturità fu maggiormente conosciuto ( * esperto cultore di musica sacra , organista eccellente, spesso ricercato, apprezzato,che gli consentiva con tale attività di finanziare il suo impegno di “missionario”, ** medico studioso di malattie tropicali) evidenzio che era stato, dopo la laurea in teologia (1900) e la libera docenza all’Università di Strasburgo (1902), un teologo,studioso e storico di teologia, di talento.
Nell’”Introduzione” a questa traduzione italiana della sua “Storia della ricerca sulla vita di Gesù”, J.M.Robinson scrive: ” Era un teologo nato “. Definisce l’opera: ” …eccezionale resoconto scientifico …”. La qualifica come caratterizzata da … “ viva passione dall’inizio alla fine,grande maestria e perfezione estetica ( che ) le assegnano un posto nella letteratura universale”. Impressioni che ho realmente provato nel corso della lettura, bella e piacevole, anche se si tratta di uno scritto che ha più di un secolo di vita (1906,prima edizione).
Al di là di possibili puntualizzazioni od osservazioni critiche che un esegeta d’oggi potrebbe fare ( e su qualche argomento anche il sottoscritto,inesperto e dilettante, non ha potuto fare a meno di pensare più volte alle successive scoperte,mezzo secolo dopo, di Qumran ), la “Storia…” di Schweitzer fornisce ampie informazioni ( quasi fa rivivere il “passato” degli autori , tramite i loro scritti esposti ed analizzati) e consente una formazione culturale a livello storico che completa quella che possiamo aver avuto sugli stessi autori dai manuali di filosofia e teologia più recenti.
Vale la pena non lasciar cadere questo libro nell’oblio ( convinzione maturata in questi giorni di “amicizia” col testo ).