Il Manuzio. Dizionario del libro

A metà Ottocento il governatore della Nuova Zelanda confessò di essersi sempre stupito di come nei libri le righe fossero tutte lunghe uguali. Vi mettete a ridere? Perché? Nulla di più semplice, in apparenza, di un libro: ma quanti di noi conoscono veramente le singole componenti di questo oggetto che più di ogni altro ha fatto progredire la civiltà?
Ci sono le pagine, certo; e un testo; e una copertina. Qualcuno però avrà già qualche difficoltà a definire un’aletta, altri non sapranno che in un buon libro non si devono trovare mai vedove o orfani e pochi saranno coloro capaci di dire esattamente quale differenza c’è tra un frontespizio e un’antiporta, tra un titolo corrente e una testatina. Pochissimi, infine, coloro in grado di spiegare correttamente gli elementi più tecnici dell’arte tipografica. E ancora in minor numero coloro i quali sanno che un libro può essere anche un ... babuino.
In questo Dizionario il lettore può trovare tutte, ma proprio tutte le parole del libro , da Abbecedario a Zoccolo passando per Ananas, Culatta, Dente di lupo, Elmo, Frate, Glifo, Incremento di riga, Lingotto, Morso, Nervo, Ombelico, Piega morta, Quinconce, Registro, Sticometro, Testimoni, Unghino, Veste, e molti altri, per più di mille voci complessive. Per molte delle quali si danno, quando esistono, i termini corrispondenti in francese inglese e tedesco.