Citazione spirituale

La voce dei clienti

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Dott. Maria Gloria Campi, mariagloria.campi@virgilio.it il 30 aprile 2016 alle 16:59 ha scritto:

Nouwen ha sempre un intuito particolare di fronte agli accadimenti dell'animo umano. Ciascuno di noi, se guarda a se stesso con onestà intellettuale, si può riconoscere nei tre protagonisti principali di questa parabola, descritti da Nouwen. E' interessante e spiritualmente evolutivo l'obiettivo di trovare in se stessi la capacità di identificarsi con il padre. Quel padre che trova la giusta dimensione di comprensione con le difficoltà e le chiusure di ciascuno dei suoi due figli e cerca le motivazioni e i modi di aiutarli ad evolvere. Siamo tutti figli che sperperano le sostanze paterne, così come siamo figli invidiosi dell'Amore con cui il Padre guarda i nostri fratelli.

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Camilla Carrington il 29 aprile 2016 alle 22:25 ha scritto:

Mentre la parola Jhwh appare 6830 volte nell’Antico Testamento (AT), la parola Trinità non appare neanche una volta in tutta la Bibbia. Questo non significa che la Trinità sia una realtà estranea al Nuovo Testamento (NT). Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo appaiono continuamente nel NT e il termine Triás verrà coniato per esprimere la loro unica realtà. Esso viene usato per la prima volta da Teofilo d’Antiochia (II secolo), e appare nella tradizione latina nel De pudicitia di Tertulliano come Trinitas esprimendo di fatto la tri-unità di Dio. Mentre il Padre il Figlio e lo Spirito pervadono il NT, ci si chiede: la Trinità è presente nell’AT?
Nel suo libretto Il mistero di Dio, il cardinal Gianfranco Ravasi offre una risposta a questo quesito considerando sommariamente due vie percorse nella tradizione. La prima è la via prospettica, la seconda è la via retrospettiva. Vediamo cosa significano e cosa le differenzia.
La via prospettica
L’approccio prospettico si sforza di cercare tracce nell’AT che prefigurano la Trinità. Sono solitamente testi in cui Dio balena come pluralità. Tale impostazione, usata da diversi Padri manifesta lati di fragilità prima perché non trova tantissimi appigli reali nel testo e secondo «perché tende lentamente a cancellare la qualità fondamentale della rivelazione biblica che è quella di essere una rivelazione storica in progressione».
Il grande rischio dell’approccio puramente prospettico è quello di trasformare la Bibbia in una catena di verità codificate che devono essere presenti dall’inizio alla fine del testo sacro come se fosse un giallo poliziesco o un manuale sistematico e programmatico di teologia. Ravasi ricorda che «la Bibbia non è un trattato di teologia perfetto e concluso in sé. È, invece, la parola di un Dio della storia che parla nella storia, che si rivela pagina per pagina, passo per passo, tempo per tempo».
La via retrospettiva
Questo approccio assume un metodo diverso in quanto parte dal Nuovo Testamento per rileggere l’AT e, con la verità manifestata nel Nuovo getta una nuova luce sull’Antico. Si scopre così come l’espressione della fede trinitaria nel NT si è configurata con elementi già presenti nell’AT. Si tratta di uno sguardo a ritroso che riscopre come Dio sia fondamentalmente persona o, meglio, personale. Il Dio che si rivela a Mosè - «Io sono colui che sono» - è un Dio prossimo e che si fa prossimo, «l’unico Dio della Bibbia non è un’espressione matematica, non è un punto, che rimane intatto in sé». È un Dio personale e interpersonale che si rivolge all’uomo e crea una relazione di alleanza, anzi, una relazione nuziale con la sua creatura.

L’AT presenta diverse figure – che verranno definite come «figure mediatrici» - che costituiscono un terreno fertile al quale può attingere retrospettivamente la lettura cristiana per vedere elementi trinitari nell’AT. Una di queste figure è il logos il quale, pur non presentandosi nell’AT come una persona, «ha in sé un’efficacia tale da essere personificata» e da essere presentata come «parola di Dio» che agisce, si rivolge e fa diversi atti tipiche della persona. Davanti al Signore avanza la sua parola, il suo Verbo che lo precede e lo annuncia. Al pari della parola, l’AT presenta altri concetti che acquisiscono pian piano tratti personali. Tali sono le categorie di sapienza, spirito, angelo, ecc.
Attraverso tutte queste categorie «possiamo retrospettivamente intravedere, già nell’AT, come la Parola, la Sapienza, lo Spirito di Dio siano quasi delle figure in sé considerate, che ci permettono di vedere profilarsi, sia pure ancora in maniera abbozzata e soltanto ammiccante, la figura del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo».
E prosegue Ravasi: «Il NT, illuminandole, ce ne fa cogliere la portata, perché è proprio grazie a queste sfumature presenti nell’AT che gli apostoli e i discepoli di Gesù hanno potuto comprendere e raccontare il mistero trinitario».

Il rosario missionario
Libro

Lavinia Oliveri il 29 aprile 2016 alle 15:53 ha scritto:

Prodotto ben fatto


Lavinia Oliveri il 29 aprile 2016 alle 15:53 ha scritto:

Ben fatto


Luca Zavalloni il 27 aprile 2016 alle 22:46 ha scritto:

Agenda completa per il 2016, con molti riferimenti ad appuntamenti ed eventi che si svolgono nei vari periodi dell'anno in diverse località. Sono presenti anche consigli utili qua e là. Utile anche per un simpatico regalo tra famiglie.

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Le radici della misericordia
Libro

Luca Zavalloni il 27 aprile 2016 alle 22:43 ha scritto:

Ottimo calendario che accompagna giorno per giorno tutto il 2016 con l'indicazione del santo, della liturgia, degli eventi particolari e con preghiere o meditazioni utili di santi o tratte dalla liturgia, per vivere bene la giornata.


Prof. Carmen Irene Desantis il 27 aprile 2016 alle 13:13 ha scritto:

Piena corrispondenza tra quanto ordinato e quanto consegnato. Rispettati i tempi di consegna comunicati e vasta disponibilità di testi altrimenti difficilmente reperibili.
Soddisfazione massima

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Dott. Maria Gloria Campi, mariagloria.campi@virgilio.it il 27 aprile 2016 alle 11:58 ha scritto:

E' un'idea geniale quella di Grun - che ancora una volta non si smentisce nella sua attenzione alla persona e la coglie nella sua integrità - di accompagnarci a scoprire i gesti della preghiera. Molti di noi sono cresciuti ripetendo in maniera quasi meccanica i gesti della preghiera, specie nella liturgia eucaristica. Con questo libro Grun e Reepen ridanno significato al nostro stare seduti davanti a Dio, al nostro alzarci in Sua lode, al nostro stare in ginocchio davanti alla Sua potenza. Ci accompagnano a pregare meglio e a mettere davanti a Dio tutto noi stessi.

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Anna Coppola il 27 aprile 2016 alle 01:05 ha scritto:

La Prima Comunione è un sacramento che dovrebbe fondarsi sulla semplicità per concentrarsi sull'importanza del momento e l'uso di un indumento essenziale quale la tunica aiuta a raggiungere questo scopo. Inoltre il costo è piuttosto conveniente.


Anna Coppola il 27 aprile 2016 alle 00:57 ha scritto:

Un'ultima cena singolare quella raffigurata su questa tavoletta, in quanto Gesù è circondato da 12 bambini, che sostituiscono i 12 apostoli, rafforzando in tal modo il senso della Prima Comunione e rendendo questo oggetto ancor più adeguato quale ricordo di questo importante momento.


Anna Coppola il 27 aprile 2016 alle 00:48 ha scritto:

La preghiera semplice attribuita a San Francesco d'Assisi è a mio parere una delle più belle preghiere conosciute, in quanto fornisce appunto delle semplici guide di comportamento e il pregio di questo oggetto è di ricordarcele ogni giorno.

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Anna Coppola il 27 aprile 2016 alle 00:04 ha scritto:

Questo oggetto raffigura tutti i simboli della Prima Comunione, il calice, l'ostia, il grano e il grappolo d'uva, quindi è particolarmente indicato come piccolo oggetto da donare come ricordo di questo sacramento.

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Anna Coppola il 26 aprile 2016 alle 23:03 ha scritto:

Davvero molto carino questo magnete, la cui parte centrale rimanda sicuramente alla Pasqua, ma il girotondo di bambini che lo incornicia rimanda ai valori più profondi della fratellanza e dell'uguaglianza.

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Anna Coppola il 26 aprile 2016 alle 22:50 ha scritto:

Trovo questo arazzo veramente bellissimo, in particolare per i colori utilizzati da Cimabue, predominano infatti l'oro e il blu, che rendono questo oggetto adatto ad ogni ambiente e ai diversi arredamenti.

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Anna Coppola il 26 aprile 2016 alle 22:45 ha scritto:

Quest'immagine della Predica agli uccelli di Giotto raffigura pienamente lo spirito francescano, l'umiltà e la semplicità del santo sono colte in pieno da Giotto e riproposte in questo arazzo che non ci si stanca mai du guardare.