Citazione spirituale

La voce dei clienti

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Presepe con Angelo e Cometa
Articolo Religioso

Maria Luisa Carestiato il 15 dicembre 2012 alle 15:58 ha scritto:

Straordinariamente bello! L'oggetto è piccolo come riportato nella descrizione, ma accuratamente rifinito! Mi è piaciuto tantissimo!


Alexia, roj2000@mail.ru il 15 dicembre 2012 alle 14:04 ha scritto:

ciao! mi piace il cd "bianco natale " io lo canto a scuola e facciamo tutte le canzoni le ho imparate tutte e sono bellissime! CONGRATULAZIONI!

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Lory il 15 dicembre 2012 alle 10:59 ha scritto:

E' fantastico!!! l'ho regalato l'anno scorso al mio piccolo che aveva 10 mesi e anche quest'anno ne è entusiasta. Piace tantissimo anche a noi genitori!!!

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Dott. daniela lauretta il 14 dicembre 2012 alle 20:19 ha scritto:

Se non concepisci l'esistenza di un Dio; se non credi alla Resurrezione di Cristo; se rimani indifferente alle sofferenze altrui; se non alzi mai gli occhi al Cielo; se pensi che la tua vita finisca qui...
Piccolo opuscolo utile a comprendere che non siamo soli, che non finisce tutto qui e che l'unica meta a cui dobbiamo aspirare è la vita eterna...e che, per arrivarci, occorre un mezzo fondamentale: l'Amore per il prossimo. Daniela Lauretta

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Solo l'amore resta - Amirante Chiara
Libro
Amirante Chiara Piemme (ottobre 2012, 223 p.)

luciano il 14 dicembre 2012 alle 15:09 ha scritto:

Un meraviglioso libro da leggere, da scoprire e che sconvolge per la grande testimonianza di vita e di miracoli...

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leonardo chiesa il 14 dicembre 2012 alle 13:34 ha scritto:

Un libro che riesce veramente a far conoscere ed apprezzare la figura di Suor Erminia Brunetti

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luigina lampacrescia, luiginalampa@gmail.com il 14 dicembre 2012 alle 11:34 ha scritto:

Un libro molto interessante perché propone una specie di traduzione diversa, dalla tradizione italiana, di alcune parole fondamentali dell'ebraismo e del cristianesimo. Queste parole sono state tradotte con termini importanti quali Dio, l'"io sono" e così via. L'autore riesamina con molto acume, e sicuramente dopo lunga meditazione esperienziale, i significati profondi delle cosiddette "tavole della legge". Diventano delle epigrafi aperte nell'anima umana, oltreché un insieme di scienza, coscienza, conoscenza. Egli riesce a dimostrare che le parole hanno una forza evocativa, trasformativa e riepilogativa oltre il tempo, inteso come chronos, cioé in senso di quantità, di secondi, mesi, anni, ecc. Il libro assurge quasi alla funzione di viatico, ossia di accompagnamento sulle vie della vita personale, come lo sono anche i Comandamenti, in qualche modo. Niente di impositivo, ribadisce alla fine del testo e nel retro della sovraccoperta, del libro, affinché le parole della legge possano interiorizzarsi, per essere respiro di vita nuova. Un tutt'uno sembrerebbe con la sintesi mirabile che ha fatto Gesù Cristo, cambiando la nostra concezione del mondo, del vivere e del soffrire, che ha detto di se stesso essere "via, verità, vita", tesoro prezioso anche sul significato della comunicazione! Immenso sguardo d'amore che ha saputo vedere le difficoltà che incontriamo a causa della durezza del nostro cuore, che ha fatto imporre cambiamenti alla legge mosaica, per presuntuosità, superbia dell'animo e dell'intelligenza umana, di cui l'unico Maestro, Gesù, ci ha parlato.
Si respira nel libro un anelito al cristianesimo, scevro delle patine passate, ma ricco di tutta la profondità misteriosa di una lingua e di un sapere che facevano parte della cultura a cui Gesù apparteneva. L'autore non nomina mai il Figlio dell'Uomo, forse per questo il suo nome e il suo esempio sembrano così forti nelle sue parole. Il libro non è lungo, anzi, ma per accedervi è necessaria molta riflessione. Rimane volutamente aperto e misterioso, ma ciò non da fastidio, perché lo scrittore si presta a fornire all'inizio un breve dizionarietto e poi il mistero della parola di Dio rimane intatto, ma con tutto l'amore che Lui dimostra. Cercavo il libro perché una signora me ne aveva frettolosamente parlato ad un incontro diocesano con un monito:"Ai figli non si devono ripetere le stesse cose, né ridire sempre la storia di famiglia, perché...ci hanno spiegato al corso di..." Ricordo infastidita quando mia madre ripeteva sempre cliché di famiglia sulle persone più o meno accettate e l'intolleranza che avevo per le sue frasi fatte. Ora capisco perché i cliché perpetuino i nostri ragionamenti stereotipati, ma trovo difficoltà anch'io a farne a meno. Nel libro non ho ritrovato nulla che parli di ciò esplicitamente; eppure della frase dell'Antico Testamento in cui si dice che le colpe dei figli ricadranno sui padri Haim riesce a far capire con ampiezza di veduta che il Padre, Abba, come lo chiamerà Gesù, smuove con la sua presenza tutte le acque del Nilo per farci aprire ad una novità di accoglimento, di amore, con i nostri figli, con gli altri, con la storia. Noi possiamo cancellare il passato ingombrante facendoci come Lui, lasciandoci andare alla fede e affrontando così la marea di iniquità che ostacolò e ostacola il trapasso del mar Rosso, ovvero lo slancio sicuro verso una nuova vita. Un libro quindi scritto da un'anima che ha aperto la porta all'amore con la sua scrittura, qui. Purtroppo non ho letto altre sue opere, né ascoltato le sue conferenze. Dobbiamo essere noi il cambiamento che vogliamo, diceva Ghandi, anche per quanto riguarda questo testo necessitiamo di andare oltre quel suo sguardo della foto di copertina. Una volta vi fu, nella mia casa, un'accesa discussione se in un comandamento ci fosse la frase tipo: "non desiderare la roba d'altri, non desiderarne la sposa, nè la casa..." Proprio sulla casa ci impuntammo e mi volli soffermare, perché la storia ci insegna che spesso le guerre si fanno per invidia delle cose, delle donne e delle case degli altri. Sembra davvero impossibile che la parole di Dio siano così puntuali? Basti pensare a quanto la psicologia moderna ha avuto da dirci, e ce l'ha ancora, da sfogliare, da analizzare, da rincuorare sul significato di quell'Io sono. Cosa significa "io sono il Signore Dio tuo", oppure la parola Signore? Io, me, sé, pronomi all'apparenza semplici che nascondono, nelle loro pieghe, piaghe di carne, di spirito. Nel libro troverete tanto silenzio, Dio sembra non possa parlare che attraverso il silenzio, di un'anima, del non-detto, della sospensione, di una parola tirata indietro perché troppo forte. Troverete il silenzio perché la parola è anche come un'accetta, come un fuoco che brucia, divora e sana. Più silenzio, più deserto che parola, sembra dirci, e ogni tanto un pezzetto di roccia su cui aggrappare il cammello per non farsi tirar via dalla tempesta di sabbia. Qualcosa di questo e molto, molto altro che aggiungerete voi, troverete, lui ha un tocco delicato.

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sig Fabrizio Sebastiani il 13 dicembre 2012 alle 23:10 ha scritto:

Che dire... è veramente un classico della letterature spirituale. Mostra davvero un percorso di incontro con Cristo tipico degli animi inquieti "in ricerca della verità". La straordinaria perenne attualità di questo scritto ne fa un capolavoro senza tempo. E' notevole lo spirito critico di S. Agostino e la sua acuta intelligenza già prima della conversione. Ad esempio quando racconta della esperienza del culto degli dei Mani che gli appariva in un primo momento come interessante alle sue inquetudini. Ma poi alla fine, deluso da un capo carismatico da cui avrebbe dovuto avere le sue risposte, si rimette in ricerca....
S. Agostino approfondisce con acume psicologico tutta la sua vicenda personale: il rapporto con la madre, l'incontro con S. Ambrogio, i viaggi, i peccati.... tutte cose nelle quali l'uomo di oggi può agevolemente rispecchiarsi. Il libro e la narrazione non è per nulla noiosa.
A mio personale avviso il libro è più adatto a chi ha da poco scoperto la propria fede in quanto ne può ricevere una conferma convincente e capire meglio certi passatti. Temo che per chi ancora non abbia avuto la grazia dell'incontro decisivo con Cristo, possa risultare poco rilevante o alcuni passaggi oscuri e noiosi.

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sig Fabrizio Sebastiani il 13 dicembre 2012 alle 22:57 ha scritto:

Il libro è davvero scritto con la semplcità tipica delle parole dei Santi. Commovente la storia di questo Cardinale e della esperienza fruttuosa e di genuina e vitale testimonianza della fede: nel carcere mostrava elle guardie l'amore di Cristo e per Cristo celebrando la messa a memoria e usando molliche di pane come eucarestia. Il libro si legge davvero in un paio di giorni. L'ho poi prestato a una amica la quale ne ha avuto una simile e positiva impressione.
Il libro è anche una prova della vittoria dell'amore di Cristo sulle utopie terrene e ideologie di ogni colore.


gino bernardi il 13 dicembre 2012 alle 20:18 ha scritto:

ottimo


gino bernardi il 13 dicembre 2012 alle 20:18 ha scritto:

ottimo

All'ombra di un santo - Norrington Ruth
Libro

prof. pompeo giuseppe gangale il 13 dicembre 2012 alle 16:50 ha scritto:

Per un lettore che non conosce Thomas More l’importanza di questo studio, la cui traduzione italiana è stata curata da Giuseppe Gangale, può essere anche poco determinante, al contrario per chi lo studia e lo ama rappresenta una sorta di scatola nera che disvela aspetti impensati e non facilmente raggiungibili attraverso la ricerca storiografica.
Si tratta di una ricostruzione innanzitutto genealogica e poi biogra¬fica della seconda moglie di sir Thomas More, molto minuziosa, fatta da una studiosa legata ai discendenti dei coniugi in questione.
Lo scritto può essere collocato all’in¬terno di un’idea di santità laica difficilmente riscontrabile nel panorama letterario religioso nazionale ed internazionale. Questa idea si fonda su una considerazione del concetto di santità che non è avulsa dalla tradizione ecclesiale, ma che ha avuto grazie al Concilio Ecumenico Vaticano II la sua massima espressione.
Il santo non è colui che fa esperienza di Dio nel confitto o nel su¬peramento delle realtà terrestri, bensì nell’accoglienza e nella piena ac¬cettazione e condivisione del mondo. In questo contesto i santi sposati acquistano un valore del tutto eccezionale perché la famiglia è il primo spazio mondano che hanno saputo accogliere. Di conseguenza coniugi e figli anziché essere considerati degli ostacoli alla santità diventano un aiuto e la ragione stessa della sua ricerca di Dio.
In fondo Ruth Norrington nel suo libro arriva a queste stesse conclusioni. Lady Alice, sebbene immeritatamente sia stata dipinta da quelli che la conobbero e dagli storici successivi come una donna incapace di mostrarsi all’altezza del marito a causa della sua poca cultura e del suo senso fortemente pratico, ha consentito al marito di diventare santo.

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Al Da il 13 dicembre 2012 alle 15:33 ha scritto:

Ho tra le mani il primo volume dell'imponente opera Valtortiana. Già le prime pagine emanano una luce ed una atmosfera difficilmente descrivibili. Ritengo, come ovvio, che sia presto per esprimere un giudizio complessivo riguardo all'opera, mi limito solo a testimoniare enormi e svariati apprezzamenti al riguardo da parte di persone che ne hanno gustato ogni singola pagina. A Dio piacendo, tornerò in questa sede dopo aver completato la lettura dell'intero Poema. Assegno 5 stellette solo per l'eccellente fama che accompagna l'Opera.

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Giulia Barbieri il 13 dicembre 2012 alle 15:02 ha scritto:

Bellissima pellicola consigliata soprattutto ai giovani che non hanno avuto occasione di conoscere questo grande Papa. Attraverso questo film si riceve davvero il grande esempio di bontà e carità che Giovanni XXIII testimoniò al mondo.

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Giulia Barbieri il 13 dicembre 2012 alle 15:00 ha scritto:

Davvero un'ottima riproduzione della storia di Madre Teresa. Ne mostra, infatti , sia tutte le sofferenze e le difficoltà che incontrò e superò sia la incrollabile fede nella Provvidenza, tratto caratteristico di questa grande donna. Un'emozionante colonna sonora e un'ottima perfomance di tutti gli attori del cast lo rendono davvero un film da non perdere per chiunque abbia voluto bene a Madre Teresa.

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