Citazione spirituale

La voce dei clienti

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Maria Aiello il 7 dicembre 2020 alle 23:16 ha scritto:

Penso che un pensiero del genere sia il più gradito che abbia mai fatto!!!
Ottimo prodotto

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Daniele Sciacca il 7 dicembre 2020 alle 11:01 ha scritto:

L'autore, partendo da alcuni brani della Sacra Scrittura, riflette sui tre voti, o per meglio dire, sui tre consigli evangelici, mostrandone la ricchezza e soprattutto, il loro rivolgersi a tutti i battezzati e non solo ai consacrati. Consigliato a chi vuole approfondire la spiritualità battesimale.

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Daniele Sciacca il 7 dicembre 2020 alle 11:00 ha scritto:

Interessante la scelta dell'autore di meditare sul tema della castità a partire dalle singole lettere che compongono l'espressione "spudorata castità". Contiene spunti interessanti di riflessione, non banali e scontati, sul tema. Consigliato.

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Io sono "Vangelo" - Giuseppe Forlai
Libro

Daniele Sciacca il 7 dicembre 2020 alle 10:57 ha scritto:

Bello. E' un testo profondo e lucido. Proprio per questo è bene non leggerlo tutto di seguito ma leggerlo piano piano, confrontandosi anche con i testi biblici citati e dandosi il tempo per metabolizzare le tante cose, non immediate, che l'autore propone. Consigliato per chi vuole confrontarsi con l'esperienza di San Paolo.


Mario Cutuli il 6 dicembre 2020 alle 15:42 ha scritto:

Quel male che ha nome "Solitudine"
«La solitudine è una sofferenza maledetta, non quando si è soli, ma quando si ha il sentimento di non contar niente per nessuno». La riflessione di Enzo Bianchi è un'importante premessa per addentrarsi nelle pagine di "Maledetta solitudine", il saggio di Diego De Leo e Marco Trabucchi, edito dalle edizioni San Paolo e comprendere immediatamente l'accezione che i due autori riservano al termine "Solitudine".
Non si tratta della "beata solitudo", evocata dal vecchio adagio latino, amata ed agognata, «quella che si desidera per trovare ristoro nella mente per allontanarsi da fragori indesiderati o per recuperare l'equilibrio emozionale di una catena di eventi stressanti», ma di quella «che non è una scelta»», propria «di chi dal mondo esterno non si sente accolto, né accettato» e che in lingua inglese suona come "loneliness", che sta per "isolamento", o meglio, per "abbandono". Una vera "epidemia mortale", come i due autori - Diego De Leo, professore emerito di Psichiatria presso la Griffith University a Brisbane, Australia, e Marco Trabucchi, presidente dell'associazione Psicogeriatria italiana, esplicitamente la intendono nei nove capitoli che animano il testo. Non si pensi perciò al solo anziano, spesso purtroppo emarginato, quanto piuttosto ad una vera, diffusa patologia, della quale molti, indipendentemente dall'età e dalla condizione sociale, sono affetti migliaia di persone che, pur vivendo in mezzo a tanta gente, soffrono di solitudine e per questo si sentono diverse dagli altri. Centinaia di uomini e donne che hanno pochi amici, le cui «infrequenti interazioni sociali si accompagnano ad un aumentato rischio di isolamento», per i quali non vi è piacere nelle relazioni interpersonali e quelle poche che si possiedono sono ritenute di bassa qualità». La solitudine, perciò, «non riguarda la qualità di tempo che spende con altre persone o da soli. Essa è correlata alla qualità di rapporti, piuttosto che alla quantità di questi».
Il testo, che si avvale di un lessico necessariamente tecnico, ma mai difficile e accademico, è corredato da numerosi dati sociologici, psicologici e clinici che confermano che «l'epidemia di solitudine che dilaga nell’epoca odierna, più che mettere in luce una proprietà disfunzionale del genere umano, rende evidente che le risorse presenti nell’ambiente e l’attuale assetto societario risultano deficitari nel trasformare un’esperienza di sofferenza in un cambiamento positivo.»
Merito del lavoro è sicuramente quello di indagare a fondo sulla natura del fenomeno del “dolore solitario”, come Bertrand Russel definisce la solitudine: sia di quella “sociale” - la mancanza di compagnia - sia di quella “emozionale” che denuncia la mancanza di relazioni sociali. In ogni caso, «essa è un segnale indispensabile per connettersi con gli altri» e si concretizza in «un’esperienza difficile da tollerare», come leggiamo nel sottotitolo del testo.
Le numerose indagini, le tante ricerche, gli accurati approfondimenti che il testo propone, danno ragione della complessità e soprattutto della vastità del fenomeno che sempre più si rivela «un’esperienza sfaccettata che ha sempre una dimensione individuale molto dolorosa e gravemente angosciante», frutto di cause storico-sociali, culturali, psicologiche, geografiche, economiche, sanitarie spesso tra loro connesse.
Così, la ricerca condotta in undici paesi del nostro continente dimostra che i 33.832 cittadini oggetto di studio, di età compresa tra i 60 e gli 80 anni, manifestano «una considerevole eterogeneità tra i diversi paesi in termini di solitudine nella tarda età, specialmente tra le donne». Quello che colpisce è che i tassi più severi di solitudine risultano presenti nel 30-35% di uomini e donne dell’Europa orientale, rispetto al 10-20% dei loro pari dell’Europa occidentale e settentrionale».
E la ricerca ci svela ancora che nel Regno Unito si contano più di nove milioni di cittadini che si sentono soli sempre; che in Spagna il quotidiano nazionale “El Pais” ha proposto la creazione di un ministero per la solitudine; che in Germania l’emittente pubblico radio-televisivo l’ARD scopre che due terzi della popolazione ritiene la solitudine «un grave problema nazionale». E così pure la Svizzera e la Russia dove gli alti tassi di solitudine sono associati a problemi di salute e in alcuni strati di popolazione, talvolta al basso livello socio economico; per finire con la grave situazione in America latina e Cina e con gli USA dove, nel novembre di appena un anno fa, sul “New York Times” si leggeva che «la maggior parte degli americani soffre di penose sensazioni di solitudine e di mancanza di significato nelle relazioni», accompagnando tale situazione con i 45.000 decessi per solitudine e i 70.000 morti per abuso di farmaci e stupefacenti.
Tutto un mondo, insomma, da cambiare, tutta una società da correggere nei suoi assetti e nei suoi valori.
Tra le tante citazioni che De Leo e Trabucchi riportano nel testo vale la pena citare quella del padre del super-uomo Nietzsche: “La mia disgrazia è che non ho nessuno … Quasi tutti i miei rapporti umani sono nati da attacchi di solitudine … E’ assolutamente orribile essere soli fino a questo punto […], una vita da cani. Confessione che potremmo attribuire a tutti coloro che sono vittime di questa maledetta nemica che ha nome “solitudine”.


Dott. DONATELLA PEZZINO il 6 dicembre 2020 alle 11:13 ha scritto:

Un oggetto davvero bello, ottimo anche da regalare. Il materiale riproduce alla perfezione la ceramica, ma è notevolmente più leggero e resistente. Deliziosa la linea, come pure i decori sui toni dell'azzurro; l'immagine al centro è ben definita e ha dei colori molto luminosi.

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MARINA GRAZIOLI il 6 dicembre 2020 alle 11:03 ha scritto:

Si può leggere la prima volta , in poco tempo e poi rileggere ogni capitolo , riflettendo

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MARINA GRAZIOLI il 6 dicembre 2020 alle 11:03 ha scritto:

da regalare.

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MARINA GRAZIOLI il 6 dicembre 2020 alle 11:02 ha scritto:

Libro più per adulti che per giovani

Carlo Acutis - Nicola Gori
Libro
Nicola Gori San Paolo Edizioni (novembre 2013, 344 p.)

MARINA GRAZIOLI il 6 dicembre 2020 alle 10:59 ha scritto:

mi è piaciuto perchè ad ogni pagina presenta un riflessione diversa.

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Dott. DONATELLA PEZZINO il 6 dicembre 2020 alle 10:57 ha scritto:

Con costanti riferimenti alle fonti antiche e soprattutto al Concilio Vaticano II, Papa Wojtyla riflette sulla centralità del ruolo di Maria nel mistero di Cristo, nella vita della Chiesa e del cammino di salvezza di ogni credente. Testo mariologico, di devozione e allo stesso tempo di studio, fondamentale per tutti i cristiani.

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Veronica Bot il 5 dicembre 2020 alle 22:06 ha scritto:

Da molto tempo cercavo le risposte sulla religione cristiana cattolica online, ma come per tanti ebook, la cosa migliore è avere sempre a portata di mano la versione cartacea. È vero, i caratteri piccoli non invogliano, ma credo che quando si parla di un libro utile alla consultazione, vada bene anche così, in fondo si va a leggere direttamente quello che serve. Utilissimo.

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Angelo il 5 dicembre 2020 alle 22:04 ha scritto:

Consiglio a tutti di vedere questo Film, fa capire come discernere tutto quello che ci accade durante la giornata, col suo insegnamento, ci aiuta a saper leggere gli Spiriti buoni e cattivi.
Consiglio di frequentare gli Esercizi Spirituali di Sant'Ignazio, sono da non perdere.

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Fausta Schirone il 5 dicembre 2020 alle 21:44 ha scritto:

Ottimo crocifisso sia dal lato estetico che dal lato spirituale. Unica cosa che può sembrare un piccolo difetto è la catenina cha apparentemente sembra molto debole ma in realtà è ottima.
Unico effettivo difetto è il cerchio attorno al Crocifisso che è bellissimo ma andrebbe saldato perché quando si cammina fa un tintinnio che alla lunga potrebbe dar fastidio oltre a questo piccolissimo difetto non c'è nient' altro a parer mio. È ottimo e ne consiglio l'acquisto.


Fausta Schirone il 5 dicembre 2020 alle 21:38 ha scritto:

Ottima e di facile uso. Consiglio di portare sempre nel portafoglio con fede e confidare nell'aiuto della Provvidenza anche per i piccoli bisogni quotidiani soprattutto in questo periodo difficile di pandemia Covid 19.

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