La voce dei clienti - Libri

Emanuele Spagnulo il 19 aprile 2012 alle 22:54 ha scritto:

Un testo molto utile e molto poco conosciuto. Dovrebbe essere conosciuto bene da chiunque voglia offrire un servizio musicale serio, mai banale e ripetitivo, alla S. Messa, in obbedienza ai dettami del Concilio Vaticano II.

P S, vivetenellagioia@altervista.org il 19 aprile 2012 alle 20:14 ha scritto:

Un libro semplice, bello nella grafica e nei contenuti. Curato nelle immagini che separano le sezioni e introducono le novene. Consigliato a tutti per il periodo dell'Avvento, il tempo delle grandi novene al Santo Natale e all'Immacolata Concezione. Si può scegliere tra molte novene proposte, tutte molto belle e ricche di meditazioni, più o meno brevi, per accontentare le esigenze di tutti.

P S, vivetenellagioia@altervista.org il 19 aprile 2012 alle 19:21 ha scritto:

Un bel libro di preghiere per l'Adorazione Eucaristica, da consultare per l'Adorazione personale, ma anche per quella comunitaria. Profonde le preghiere tratte dagli scritti dei santi, così come le meditazioni, spesso brevi, semplici frasi ma di grande rilevanza, che si trovano scorrendo le sezioni del libro. Si può usare alternando alle preghiere tradizionali, senza però dimenticare di lasciare lunghi o brevi momenti di silenzio che sono fondamentali per la preghiera del cuore, spontanea e personale, ma soprattutto per la contemplazione. Se ben lette, con un ritmo adatto al grande momento dell'Adorazione del Signore nella Eucaristia, alcune preghiere sono davvero adatte a condurre il cuore verso l'alto e verso una contemplazione più profonda, che si riscopre nel silenzio senza più bisogno di parole.

Antonietta Bifulco il 19 aprile 2012 alle 12:57 ha scritto:

Pessimo acquisto! Un libro sicuramente chiaro e semplice per carità, ma utile a chi non conosce il genere della demonologia, per chi già ha molti libri sul tema, sembra una inutile ritrascrizione di concetti presi da altri libri... Acquisto inutile!!!

Don Mariano Palumbo il 19 aprile 2012 alle 01:37 ha scritto:

Di Maria nei Vangeli abbiamo poco; o meglio dobbiamo scavare molto per cogliere la luce di una creatura il cui cuore è talmente verso Dio che solo la mistica ne comprende la portata, riesce a narrare lo stupore della ri-creazione che lei inaugura con il suo sì.
Gli apocrifi, in fondo, se da un lato narrano "storie" di Maria "inedite al Vangelo, dall'altro non tutto è eccesso di colore. Si sente e si colgono coloriture che - volendo dir di lei "in più dei Vangeli" - la allontanano da quella disposizione, dall'essere un "piano inclinato" che va verso Dio... . Ma da un altro punto di vista, quello delle prime comunità cristiane, non si può escludere che taluni accenti e descrizioni siano possibili. Gli apocrifi contengono letture e idee su Maria, ma c'è anche un sub strato possibile e credibile.

Don Mariano Palumbo il 19 aprile 2012 alle 01:29 ha scritto:

Le inquitudini di ogni uomo, di ogni tempo, di ogni cultura... nella vicenda di Agostino, che è sempre più - nel trascorrere dei secoli - uomo universale. E ciò non è dovuto alla sua capacità discorsiva, ma il discorso che intesse il suo cuore, la sua ragione, la sua ansia ci rende tutti cercatori di un Dio che Agostino scopre sempre nuovo nella seta di ogni tempo. Ben inteso che la sete sia quella di dentro; nessuna facile cessione al mercato... : Agostino non è un poeta, ma un disperato divoratore di domande, di ricerche, di felicità. Non scrive un libro di catechesi, ma un testo dove "confessa"/narra lo stupore di un trovare che è un trovarsi, un ri-trovarsi nella realtà eterna di Dio.

Don Mariano Palumbo il 19 aprile 2012 alle 01:24 ha scritto:

La carità cristiana è veramente una narrazione di un processo che dal Vangelo arriva a inedite possibilità.
Sbaglia che pensasse che la carità è un percorso minimo e/o minimale; essa ha creato santi...; non i santi hanno fatto la carità, ma la carità ha spinto, sollecitato, smosso uomini e donne ad organizzare, nel corso dei secoli, la speranza.

Don Mariano Palumbo il 19 aprile 2012 alle 01:22 ha scritto:

Come il cammino di fede è anche - e determina anche - cammini culturali impensabili...
Il cammino di Lutero, con le sue angosce e la scoperta di una fede che libera dalla paura, è in fondo il primo barlume di quella modernità che segnerà l'Europa in modo indelebile e, forse, anche tragicamente...

Silvia Croce, s.croce79@libero.it il 18 aprile 2012 alle 16:18 ha scritto:

Furor bellicus è un libro appassionante. Per certi tratti corre veloce come un romanzo, poi ti richiede una lettura attenta, poi magari ti commuove.
Taviani intreccia l’antico con il presente in modo inconsueto. E inconsueto è anche il suo punto di vista: un anziano storico delle religioni che riflette sulla violenza e sul Novecento percorrendo i sentieri della Grecia antica.
Sofocle, Euripide, James Connolly, Nelson Mandela, Omero, Pindaro, Aldo Gastaldi (il mitico partigiano ‘Bisagno’) Marek Edelman, Paolo di Tarso, Agostino d’Ippona, Che Guevara, don Milani: questi alcuni dei nomi che si raccolgono sull’itinerario che il lettore percorre accompagnato da Taviani.
Nei capitoli centrali troviamo un saggio di storia culturale greca a tutto tondo. Originale è l’interpretazione dell’Aiace di Sofocle (bellissimo il paragrafo su Salamina), originalissima quella d’Eracle di Euripide.
Il problema del furor bellicus diventa il centro propulsore di una ricerca che cala nel profondo delle nostre radici culturali.
Lo inventarono gli autori cristiani che vissero nell’età dell’alleanza tra Chiesa e Impero, il furor bellicus, per demonizzare i nemici e giustificare le loro eventuali vittorie: non erano opera di uomini quelle vittorie, ma opera di Satana; la vittoria finale del popolo di Dio era comunque garantita.
Ma a fare da contro canto a questa tendenza a demonizzare il nemico (una tendenza ben viva ancora oggi), sta l’eredità greca, in particolare ateniese: la guerra deve essere l’esito di una scelta consapevole e collettiva dell’intera polis, e deve essere combattuta dai suoi membri con una coesione e una disciplina capaci d’imporre una misura alla violenza esercitata. Taviani non è un ingenuo, e cita don Milani per tenere a mente che anche intesa così la guerra può diventare imperialismo e vessazione. Ma una guerra decisa da pochi e combattuta da reparti di professionisti è certo qualcosa di peggio (e molte vicende recenti stanno lì a dimostrarlo).
Il libro di Taviani si offre come testo universitario, ma l’intelligenza dei lettori appassionati di storia della cultura, della nostra cultura e del nostro presente, non resterà delusa.
Silvia Croce

Catechista donata maria foini il 18 aprile 2012 alle 10:53 ha scritto:

su consiglio del mio carissimo Vescovo Francesco,ho letto questo libro che sa coinvolgerti e riflettere molto...appassiona fino alla fine tanto da lasciare la voglia di rileggerlo al più presto!

Padre CIRO FANELLI il 17 aprile 2012 alle 23:17 ha scritto:

la lettura di questo testo, "due diari" del cardinale Colombo è arricchente sia dal punto di vista storiografico e sia dal punto di vosta ascetico. Si staglia una figura di sacerdote che è profondamente animati da due grandi passioni l'amore a Cristo e l'amore alla chiesa. Si intravvede la figura di un uomo che in quanto ricco di una vasta cultura ha saputo essere un uomo di chiesa valido anche nell'azione di governo, svolto con spirito di fede e di umiltà. E' un testo che merita di stare tra le mani dei sacerdoti e di quanto sono in cammino verso il sacerdozio.

Carmelo Nicosia il 17 aprile 2012 alle 17:34 ha scritto:

Ottimo sussidio per la catechesi per preparare momenti di preghiera insieme ai ragazzi e ai loro genitori. Naturalmente va abbinato alla relativa guida per i catechisti.

Carmelo Nicosia il 17 aprile 2012 alle 17:32 ha scritto:

E' un a guida utilissima per i catechisti che si approcia in un modo nuovo e più interessante al catechismo per i ragazzi delle cresime. L'unica pecca credo sia legata al fatto che sia impossibile fare in un'ora di catechismo tutto quello che viene suggerito ma naturalmente uno può giostrarsi come vuole e sfruttare le idee che ritiene più interessanti.

Carmelo Nicosia il 17 aprile 2012 alle 17:24 ha scritto:

A dir poco meraviglioso. Questo libro mi ha aiutato tantissimo a combattere l'ansia. Non ci sono parole per dire quanto sia fatto bene in tutte le sue parti. complimenti davvero all'autore. Lo consiglio a tutti, anche a chi non soffre di questi disturbi.

Carmelo Nicosia il 17 aprile 2012 alle 17:22 ha scritto:

Non molto aggiornato sui recenti farmaci e metodi per combattere queste "malattie". Comunque in alcuni capitoli dà delle indicazioni molto valide per chi soffre di questi disturbi. Parlo al plurale perché non si parla solo di ansia ma anche di depressione e altri disturbi della mente.