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La voce dei clienti - Libri

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Antonio Lo Cascio, locascio.antonio@gmail.com il 30 aprile 2012 alle 18:55 ha scritto:

Questa serie di libri sulla lectio divina, secondo il mio modestissimo parere, non sono dei libri secondari, dei quali si può fare a meno, per coloro i quali vogliono crescere nella fede, ma sono di importanza complementare, alla Bibbia, al messale, e ai libri della liturgia delle ore, e che vanno usati ogni giorno per crescere nella vita cristiana. Io personalmente ogni mattina mi alzo molto presto la mattina, e prego tutti giorni, usando i libri della liturgia delle ore passando poi alla lettura della lectio divina. La serie completa dei libri è formata da 34 volumi, non proprio economici, ma c’è da dire che praticamente sono completi al 100%, dai tempi forti (Avvento, natale, quaresima e pasqua,) ai tempi feriali ordinari suddivisi in anno pari e dispari, e naturalmente i 3 libri delle domeniche degli anni A,B,C. Inoltre se si vuole approfondire le letture dei vangeli, ci sono altri 4 libri con la lectio dei 4 evangelisti canonici. Se si vuole veramente eccellere nella lettura della lectio, inoltre ci sono 2 libri per la liturgia propria dei santi, atti degli apostoli, libro dell’esodo, lezionario mariano, lezionario delle esequie, lezionario del matrimonio, i salmi del salterio, la lectio nella comunità cristiana, i testi biblici nella vita consacrata, il vangelo della santa famiglia, i racconti della passione e i misteri del rosario. Insomma i libri non mancano, ma dopo averli comprati quasi tutti, e li uso già da un bel po’, la bellezza della parola di Dio la sento ogni giorno sempre più vicina, interna, e continua ad accompagnarmi durante le giornate, anche quelle “piovose”, continuando a farmi crescere nella fede, e nell’ossequiosa obbedienza al la Sua chiesa. Credo davvero di usare dei libri che aiutano tantissimo, senza pretendere di acquistare sapienza, ma chiedendo, anzi pregando di illuminarmi alle sacre scritture. Ci stanno riuscendo, spiegandomi senza mezzi termini e con esattezza canonica, quello che la chiesa ci insegna, ma con il vantaggio del linguaggio semplice e senza paroloni. Lo scopo della lettura spirituale della lectio divina non è quello di crescere in conoscenza, ma è il lasciarsi conquistare dalla bellezza e dalla gloria di Dio. Entrare in un rapporto veramente filiale di estrema intimità. Ogni giorno dell’anno, in questi meravigliosi libri offriamo; La Lectio: Quello che il testo ci dice; La Meditatio: Che cosa il Signore vuole dire a noi; L’oratio: che cosa dico io al Signore; La Contmplatio: Che cosa i padri della chiesa ci dicono; L’Actio: Una parola, una frase, una preci, da ripetere e meditare tutto il giorno: La Lettura Spirituale: Come un autore (cattolico) dei nostri tempi mette in atto la parola. Non mi dilungo oltre, ma la bellezza del Vangelo, sempre attuale, con l’aiuto di questa opera (completa) sarà ancora più visibile e tangibile. Buona preghiera

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Antonio Lo Cascio, locascio.antonio@gmail.com il 30 aprile 2012 alle 18:54 ha scritto:

Questa serie di libri sulla lectio divina, secondo il mio modestissimo parere, non sono dei libri secondari, dei quali si può fare a meno, per coloro i quali vogliono crescere nella fede, ma sono di importanza complementare, alla Bibbia, al messale, e ai libri della liturgia delle ore, e che vanno usati ogni giorno per crescere nella vita cristiana. Io personalmente ogni mattina mi alzo molto presto la mattina, e prego tutti giorni, usando i libri della liturgia delle ore passando poi alla lettura della lectio divina. La serie completa dei libri è formata da 34 volumi, non proprio economici, ma c’è da dire che praticamente sono completi al 100%, dai tempi forti (Avvento, natale, quaresima e pasqua,) ai tempi feriali ordinari suddivisi in anno pari e dispari, e naturalmente i 3 libri delle domeniche degli anni A,B,C. Inoltre se si vuole approfondire le letture dei vangeli, ci sono altri 4 libri con la lectio dei 4 evangelisti canonici. Se si vuole veramente eccellere nella lettura della lectio, inoltre ci sono 2 libri per la liturgia propria dei santi, atti degli apostoli, libro dell’esodo, lezionario mariano, lezionario delle esequie, lezionario del matrimonio, i salmi del salterio, la lectio nella comunità cristiana, i testi biblici nella vita consacrata, il vangelo della santa famiglia, i racconti della passione e i misteri del rosario. Insomma i libri non mancano, ma dopo averli comprati quasi tutti, e li uso già da un bel po’, la bellezza della parola di Dio la sento ogni giorno sempre più vicina, interna, e continua ad accompagnarmi durante le giornate, anche quelle “piovose”, continuando a farmi crescere nella fede, e nell’ossequiosa obbedienza al la Sua chiesa. Credo davvero di usare dei libri che aiutano tantissimo, senza pretendere di acquistare sapienza, ma chiedendo, anzi pregando di illuminarmi alle sacre scritture. Ci stanno riuscendo, spiegandomi senza mezzi termini e con esattezza canonica, quello che la chiesa ci insegna, ma con il vantaggio del linguaggio semplice e senza paroloni. Lo scopo della lettura spirituale della lectio divina non è quello di crescere in conoscenza, ma è il lasciarsi conquistare dalla bellezza e dalla gloria di Dio. Entrare in un rapporto veramente filiale di estrema intimità. Ogni giorno dell’anno, in questi meravigliosi libri offriamo; La Lectio: Quello che il testo ci dice; La Meditatio: Che cosa il Signore vuole dire a noi; L’oratio: che cosa dico io al Signore; La Contmplatio: Che cosa i padri della chiesa ci dicono; L’Actio: Una parola, una frase, una preci, da ripetere e meditare tutto il giorno: La Lettura Spirituale: Come un autore (cattolico) dei nostri tempi mette in atto la parola. Non mi dilungo oltre, ma la bellezza del Vangelo, sempre attuale, con l’aiuto di questa opera (completa) sarà ancora più visibile e tangibile. Buona preghiera


Don fabio ragusa il 30 aprile 2012 alle 15:42 ha scritto:

un testo molto, molto buono. Complimenti.

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Catechista Michele Pascale il 30 aprile 2012 alle 14:09 ha scritto:

QUESTO LIBRO E' MOLTO BELLO!

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Umberto Masperi, masperi.umberto@yahoo.it il 29 aprile 2012 alle 15:47 ha scritto:

Il nome di Albert Schweitzer probabilmente a non pochi oggi è “quasi” sconosciuto,soprattutto tra i giovani, e viene raramente pronunciato anche tra chi è un po’ più anziano. Sono lieto di averlo indicato mesi fa ad una studentessa per la sua “tesina” da presentare all’esame di maturità sul tema del “rispetto della vita”. Per me è sorta l’occasione ( dopo questo strano ‘contatto’ tramite internet, su un sito di studenti che “dialogano” di problemi di filosofia) di riandare col ricordo agli anni delle mia fanciullezza quando il nome di Schweitzer ebbe meritata diffusione e risonanza; anni quando il problema del “terzo mondo” era avvertito con intensità dalla coscienza di chi auspicava un cristianesimo ed una laicità più attenti ai drammi biblici della miseria,della fame,delle malattie, tra popoli minacciati,anzi devastati, da calamità, mentre tra noi c’era il boom del benessere economico; anni quando,voglio ricordarlo anche oggi, si era convinti che quei problemi potessero essere fortemente circoscritti ed in buona parte risolti destinando almeno parte delle spese degli armamenti ai nostri fratelli così sfortunati ( non ho mai dimenticato l’invito – 1954- ai presidenti degli Stati Uniti ed Unione sovietica, di un altro grande uomo,Accademico di Francia,Raoul Follereau: “Con il prezzo di due di questi aerei ( = un aereo da bombardamento da ciascuno) potremo curare tutti i lebbrosi del mondo…”. Fu un’altra vox clamans in deserto; è un altro nome presto da troppi dimenticato).

Albert Schweitzer, in seguito premio Nobel per la pace (1952) a trentotto anni (1913) aveva lasciato la sua terra d’ Europa per l’Africa (Gabon) dove, missionario tra quelle popolazioni, avrebbe fondato un villaggio-ospedale a Lambaréné.
Si cominciò a parlare di un grande filantropo ed in seguito da una radio americana (1942) un altro “Albert” (Einstein) disse che nella foresta equatoriale africana viveva … ” uno dei più grandi uomini dei tempi moderni,se non il più grande “. Dopo la sua morte (1965) presso l’opinione pubblica, così attenta ad innalzare sui troni i suoi idoli, il silenzio è sceso lentamente e quasi del tutto.

Ma qui, in questa mia " noticina di recensione” voglio sottolineare che Schweitzer fu GRANDE anche da un altro punto di vista: come figura di studioso.
Tralasciando, per non dilungarmi, i due settori per i quali nella sua giovinezza-maturità fu maggiormente conosciuto ( * esperto cultore di musica sacra ed organista eccellente, spesso ricercato, apprezzato, attività che gli consentiva anche di finanziare il suo impegno di “missionario”, ** medico, laureato, e studioso di malattie tropicali) evidenzio che era stato, dopo la laurea in teologia (1900) e la libera docenza all’Università di Strasburgo (1902), un teologo,studioso e storico di teologia, di talento.
Nell’”Introduzione” a questa traduzione italiana della sua “Storia della ricerca sulla vita di Gesù”, J.M.Robinson scrive: ” Era un teologo nato “. Definisce l’opera: ” …eccezionale resoconto scientifico …”. La qualifica come caratterizzata da … “ viva passione dall’inizio alla fine,grande maestria e perfezione estetica ( che ) le assegnano un posto nella letteratura universale”. Impressioni che ho realmente provato nel corso della lettura, bella e piacevole, anche se si tratta di uno scritto che ha più di un secolo di vita (1906,prima edizione), con più di 700 pag.
Al di là di possibili puntualizzazioni od osservazioni critiche che un esegeta d’oggi potrebbe fare ( e su qualche argomento anche il sottoscritto,inesperto e dilettante, non ha potuto fare a meno di pensare più volte alle successive scoperte, quasi mezzo secolo dopo, di Qumran ), la “Storia…” di Schweitzer fornisce ampie informazioni ( fa rivivere il “passato” degli autori , tramite i loro scritti esposti ed analizzati) e consente una formazione culturale a livello storico che completa quella che possiamo aver avuto sugli stessi autori dai manuali di filosofia e teologia più recenti.
Vale la pena non lasciar cadere questo libro nell’oblio ( convinzione maturata in questi giorni di “amicizia” col testo ).

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Umberto Masperi il 28 aprile 2012 alle 20:47 ha scritto:

Che cosa può spingere,oggi, un “frequentatore” di libri ( forse all’eccesso) a leggere un testo come “Pia desideria” di Ph. J. Spener (1675) , considerato il “manifesto del pietismo” ( anche se tale espressione, come osserva P.Ricca, è contestata da alcuni studiosi come Ruhbach)?

Dopo aver premesso che il sottoscritto non è un protestante, ma un cattolico la cui formazione (Bildung) dagli anni giovanili è quella del Vaticano II, la risposta è immediata: uno scrupolo di coscienza.
Mi spiego.

Per anni, consapevole ( anzi: più che convinto) dell’influenza che il pietismo ha avuto sulla cultura tedesca nel ‘700-‘800 ( a vari livelli,non solo quello religioso) e su grandi pensatori del tempo, quando iniziavo le lezioni di filosofia per introdurre lo studio di Kant ( non dimentichiamo che la madre era seguace della comunità pietista della città),dopo il razionalismo wolffiano illustravo le “caratteristiche” del pietismo. Allora c’era solo la conoscenza manualistica ad orientare,oggi (ecco lo scrupolo) la precisa esigenza, della lettura diretta (tanto desiderata) del testo dello Spener.

L’occasione da non perdere mi è offerta dalla Libreria del Santo che ha reperito il testo (ormai esaurito) tra l’usato.

Grazie.

Non affronto le tematiche, i contenuti, dell’opera e del movimento ( combattendo contro la tentazione,che è grande, di esprimere il mio pensiero in merito). Mi limito ad osservare che questa edizione (del 1986) fu la prima pubblicazione in lingua italiana, merito del prof. Roberto Osculati che, oltre alla fatica di tradurre un testo linguisticamente impegnativo e talora ostico, offre una “Introduzione” che è … veramente tale (utile e necessaria,mentre quante “introduzioni” ,anche per opere di alto livello,sono tendenzialmente chiacchiere , che infastidiscono e deludono il paziente lettore).

Segnalo,poi,la “postfazione” di Paolo Ricca, che avrei preferito come “PRE-fazione” in quanto è un altro piccolo gioiello per l’approfondimento, pur nella sua brevità, che si articola in due punti: 1) il problema teologico centrale del pietismo ( l’ “uomo nuovo”) con, a mio modesto avviso, opportuni rilievi critici alla … critica in negativo di K. Barth ( sia nella sua “Roemerbrief” del 1919 che nella “Storia della teologia protestante del XIX secolo”); 2) alcuni tratti caratteristici del pietismo; precisamente quattro: è “cristianesimo pratico”, ecclesiale e non settario, individuale (valorizzazione del singolo), ecumenico ( come intendere correttamente le dispute nella cristianità).

Concludo con una “nota” personale: deposte le vesti dello studioso solitario (diversamente dal Machiavelli umanista che le indossava, rientrato nel suo studio ) confesso che nel corso della lettura mi sono più volte tornati in mente alcuni aspetti del clima di rinnovamento di noi cattolici ( “papisti”!!) degli anni conciliari; anni, per me, della “ mia” infanzia-giovinezza, mai più dimenticati ( formidabili “ QUEGLI “ anni, mister Capanna ! ).
Perché non augurare che l’opera possa essere riedita ( accanto a quelle di mistici, dalla “Teologia tedesca” all’ “Imitazione di Cristo”, ai sermoni,opuscoli,trattati, di …un Meister Eckhart, di un Suso, un Taulero, per rimanere solo in ambito tedesco)?


Giuliano Magurano, gmagura@alice.it il 27 aprile 2012 alle 09:21 ha scritto:

Questo libro è preghiera purissima. Come si può recensire la preghiera? Basterà dire che questo è uno di quei rari libri che non vanno semplicemente letti, ma vissuti e ci accompagnano tutta la vita. Così si comincia, per Grazia di Dio, con umiltà reverenza e timore, coscienti della propria indegnità, con la propria miseria, i propri peccati, le proprie sofferenze e situazioni irrisolte, che Gesù ben conosce, a presentarsi, nella propria nudità, a Lui presente nel Santissimo Sacramento e, se Lui vuole, qualcosa indicibilmente accade e, quella saletta vuota, pulita, silenziosa e ordinata, comincia inspiegabilmente ad attrarci. E allora, quando si può, si inizia ad andarci, accompagnati dai testi di questo splendido libro, che ci aiutano a indirizzare la nostra preghiera, se ci sentiamo poveri e come svuotati, senza parole, di fronte a Lui che ci ha pensati e creati e che è amore infinito e incondizionato. Questa edizione, oltre alle preghiere per le visite giornaliere al Santissimo Sacramento e a Maria Santissima, pensate per coprire l'arco di un mese intero, contiene anche meditazioni, preghiere eucaristiche, preghiere di San Francesco di Sales e si chiude con una bellissima preghiera a San Alfonso stesso perché interceda per noi fino a che un giorno saremo uniti in cielo a lodare per sempre la Gloria del Signore.


Studente Mara Bertaja il 26 aprile 2012 alle 21:20 ha scritto:

Testo educativo, decisamente intenso e stimolante poichè invita alla riflessione personale sul tema e fornisce molti elementi di cultura biblica, inoltre, risponde in modo esauriente a molte delle domande che il cristiano o laico si pone. Consiglio lettura attenta e anche uno studio personale del testo.

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Studente Fabrizio Ranieri il 26 aprile 2012 alle 12:09 ha scritto:

L'autore di questo libricino ci porta a riscoprire il significato delle parole contenute nell'Ave Maria, preghiera molto diffusa insieme al Padre Nostro e al Gloria, attraverso un linguaggio semplice ma, allo stesso tempo, profondo e con riferimenti alla Parola di Dio.

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SERGIO, sergiorubinir@libero.it il 25 aprile 2012 alle 18:20 ha scritto:

Credo che bisogna dare molta serieta' ed importanza a questo libro ma sopratutto al messaggio della grande CATERINA LABOURE' perche' la medaglia se state attenti e' racchiusa tutta la storia di Gesu' e Maria ma sopratutto ci insegna ad avere molta fede e sopratutto pregare molto senza stancarti mai perche' la preghiera incessante e' gia un miracolo da se.


Emanuele Spagnulo il 25 aprile 2012 alle 15:47 ha scritto:

Un libro da leggere per riflettere e capire le dinamiche della Chiesa e del mondo di oggi, delle sue ombre e anche delle sue possibilità, viste dal sapiente ed alto osservatorio del Papa. Una lettura obbligata per chi vuole vivere la fede con semplicità, realismo e fiducia in Dio.

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Giulio Grandis il 24 aprile 2012 alle 23:12 ha scritto:

Un libro molto bello, dall'impaginazione curata, anche se lascia molti spazi vuoti. Bellissima la scelta delle miniature. Unico punto debole: il commento ai salmi non è sempre di immediata comprensione e in alcuni casi si sente la mancanza di un commento più esteso.

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Giulio Grandis il 24 aprile 2012 alle 23:07 ha scritto:

Un opera che porta alla conoscenza del pubblico una parte della produzione di Tolkien altrimenti sconosciuta alla quasi totalità dei lettori. Consigliata a tutti coloro che si appassionano al realismo e all'attenzione per i particolari che caratterizzano gli scritti del "Professore"


Prof. LUISA SENTIERI il 24 aprile 2012 alle 17:49 ha scritto:

Interessantissimo, ripercorre le tappe del popolo ebraico e anche quelle del popolo cristiano. Riflette gli studi teologici che ho percorso in sette anni. Mi piace molto, è attuale e riguarda la nostra quotidianità.

Artigiani di vita - Autori vari
Libro

igor il 24 aprile 2012 alle 13:43 ha scritto:

Ho ascoltato il racconto di alcune persone che hanno letto questo libro ed ho estrapolato alcuni aggettivi dai loro racconti: passionale, coinvolgente, significativo, artigianale,emozionante, divertente, stimolante, toccante, scorrevole e arricchente. Questo testo è veramente quello che dicono e molto di più . E’ tutto ciò che non ci aspetteremmo di leggere su un libro di pedagogia.

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