La voce dei clienti
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giusy campobasso il 30 gennaio 2016 alle 22:13 ha scritto: L'autore è molto bravo ad accompagnare il lettore all'introspezione personale. Le sue osservazioni sono sempre pertinenti ed utili a chi sa mettersi in discussione. Bello. Leggi tutti i commenti (8) |
giusy campobasso il 30 gennaio 2016 alle 22:09 ha scritto: Ho letto volentieri questo libro. Adatto alle famiglie ma anche ai giovani fidanzati. Ho riflettuto molto sulla fortuna e la bellezza di vivere in una famiglia e sull'importanza di curarla ogni giorno. La comunicazione in famiglia è la cura a molti mali. Da consigliare ai giovani sposi. Leggi tutti i commenti (2) |
Laura Giambartolomei il 30 gennaio 2016 alle 20:03 ha scritto: Una guida al Giubileo seria e approfondita ma con timbro colloquiale e tono piano. Il libretto ci introduce in maniera dolce ma efficace al grande evento del Giubileo della misericordia: consigliatissimo! Leggi tutti i commenti (2) |
DOTT.SSA FOSSATI ELENA MARIA, elenafossati@lospazio.org il 29 gennaio 2016 alle 19:23 ha scritto:
L'ho regalato a una cara amica, dopo averlo letto. Estramamente attuale nella sua semplicità pratica! |
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Roberto Vincenzi il 28 gennaio 2016 alle 17:47 ha scritto:
Semplicemente tre volumi fantastici. La cartellina inoltre è molto comoda per il trasporto. |
Le encicliche sociali. Dalla «Rerum novarum» alla «Centesimus annus»
Paoline Edizioni
(gennaio 1992, 814 p.)
Prof. Stefano Coccia il 28 gennaio 2016 alle 14:11 ha scritto: Libretto molto utile e molto interessante perché contiene tutte le encicliche sociali dalla "Rerum novarum" di Leone XIII sulla condizione operaia alla "Centesimus annus" di Giovanni Paolo II nel centenario della Rerum novarum. Una delle encicliche che più mi è piaciuta è stata la "Populorum Progressio" di Paolo VI sullo sviluppo dei popoli. L'introduzione di Franco Pierini è molto interessante e tocca diversi punti importanti come il rapporto tra la religione e la giustizia e l'insegnamento sociale della Chiesa. Leggi tutti i commenti (7) |
Prof. Stefano Coccia il 28 gennaio 2016 alle 13:03 ha scritto:
Gli Inni Sacri di Manzoni sono davvero opere letterarie ricche di fede. Manzoni è il primo laico teologo che riesce a mettere insieme la fede vissuta e la teologia. Essi furono la prima opera scritta dopo la conversione. Manzoni ripudia la sua attività letteraria precedente e si dedica appunto alla celebrazione delle principali festività cristiane del calendario liturgico. Manzoni si era prefissato di comporre dodici inni sacri che celebrassero le festività maggiori del calendario liturgico, ma ne compose solo cinque: i primi quattro, ossia la Resurrezione, Il nome di Maria, Il Natale, La Passione, li compose tra il 1812 e il 1815, l'ultimo, la Pentecoste, nel 1822. Tutti gli Inni Sacri sono belli ma l'inno La Pentecoste è, a mio avviso, il più bello. Il suo tema è appunto lo Spirito Santo, dove a risaltare è, prima di tutto, una perfetta e sorprendente teologia della Chiesa, unita alla manifestazione della sua gioiosa appartenenza ad essa. La descrizione che nasce è quella di valori cristiani profondamente radicati nel rito liturgico, che si rifanno a eventi sacri realmente accaduti nel passato, ma che vengono considerati dai fedeli come un eterno presente nella vita di ogni persona. Una caratteristica originaria di eternità che testimonia la grandiosità di tutto l'operato cristiano, che non si rivela in personalità eroiche o aristocratiche, ma nella gente comune, nell'insieme collettivo del popolo, e nei suoi riti antistorici. |