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Liberi per amare. Sacerdoti e consacrati nelle sfide del Terzo...
Lateran University Press
(gennaio 2011, 240 p.)
Romano.frigo il 11 marzo 2012 alle 06:41 ha scritto: Solo una cosa, introduttiva ad ogni singola parola di ogni libro futuro sull'argomento: perché non li chiamiamo col loro vero nome, e cioè presbiteri? E il loro ruolo ministero? Non è solo questione di suono delle parole. Quelli messi a guida delle comunità cristiane sono gli anziani (presbiteri, appunto), e il Sacerdote è Gesù. Proviamo ad insistere su questo punto, e guardiamo alla Scrittura per cercare le indicazioni sul ministero. Avremo sorprese grosse, almeno per i fedeli che leggono il nuovo testamento solo a messa. |
Danilo Boccassini il 10 marzo 2012 alle 13:31 ha scritto:
Un uomo che viene dal profondo Sud (precisamente da Alessano, nel leccese) che diviene nel tempo vescovo della diocesi di Molfetta. Don Tonino, come da tutti si faceva chiamare, descrive cosa significa essere preti nella società odierna. Il sottotitolo la dice lunga sul contenuto: "Il diritto e il rovescio dell'unico panno di servizio sacerdotale"; un accorato appello ad essere Chiesa dei poveri, degli ultimi, ultimi tra gli ultimi; ad annunziare il Vangelo della carità, del servizio; ad essere profeti in una società sorda... E poi l'appello a guardare non solo il dritto/diritto della stola, ma anche il suo revescio: quel grembiule, quell'asciugatoio che Gesù, una volta rimesse le vesti dopo la lavanda, non toglierà più, neanche sulla croce. |
Giuliano Magurano, gmagura@alice.it il 8 marzo 2012 alle 11:44 ha scritto: Sto approfittando del dono del tempo di Quaresima per meditare sulla Passione di nostro Signore Gesù Cristo. Dopo la lettura del testo sui dolori mentali di Gesù di Santa Camilla Battista da Varano, già recensito in precedenza, e che consiglio vivamente, testo di natura più spirituale e meditativa, ho letto questo libro che raccoglie le visioni della stigmatizzata tedesca raccolte e trascritte con amorevole cura dal poeta romantico Clemens Brentano. Non può quindi stupire la qualità letteraria superlativa di questi scritti. Naturalmente la lettura di queste visioni non deve sostituirsi alla lettura della Verità rivelata nel Vangelo: si tratta pur sempre di rivelazioni personali che la Chiesa invita a prendere con l'opportuna cautela, tuttavia la beatificazione della mistica e la sua partecipazione nel corpo ai dolori di nostro Signore costituiscono già un sigillo di autenticità. Ricorrendo a un paragone di tipo figurativo, se la scrittura evangelica, scarna, misurata, profonda, essenziale e tutta tesa alla verità rivelata, senza indulgere in particolari descrittivi o narrativi si potrebbe paragonare all'arte sobria e intensamente spirituale di Fra Beato Angelico (penso soprattutto agli affreschi del convento di San Marco a Firenze), la narrazione di Anna Katharina Emmerick assomiglia piuttosto alla sanguigna rappresentazione della Passione di Duccio di Buoninsegna nella Maestà di Siena. Se quindi si è abituati a fare della Via Crucis un pio esercizio, e non riusciamo a sentire più che un vago senso di pietà e commozione nei riti del Venerdì Santo, questi scritti ci aiutano a comprendere la dimensione umana delle terribili sofferenze fisiche e morali patite da nostro Signore nella sua Passione. Le descrizioni dettagliate e impietose, ma piene di partecipazione spirituale, ci illustrano anche pienamente la regalità di Cristo, l'infinita pazienza con cui ha sopportato il Suo martirio per amor nostro, la misura e l'immensa spiritualità dei Suoi gesti e delle Sue ultime parole, la Sua preghiera d'intercessione incessante fino al momento estremo dell'abbandono. Alla fine, dopo tanto travaglio, il racconto descrive con ineffabili parole, entro i limiti di quanto può descrivere il linguaggio umano, l'irruzione del divino e la sfolgorante Resurrezione del Cristo che viene colta con sobrietà luminosa in maniera non dissimile dal racconto evangelico della trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor. Leggi tutti i commenti (4) |
Gesù di Nazareth Vol. 2 - Dall'ingresso a Gerusalemme alla...
Libreria Editrice Vaticana
(marzo 2011, 380 p.)
ADRIANA QUIRICO, adriana.quirico@alice.it il 7 marzo 2012 alle 23:12 ha scritto: Che dire? Ogni commento mi sembrerebbe un sacrilegio! Questo libro è talmente toccante, ti penetra così nel profondo del cuore, che veramente ti sembra di essere a Gerusalemme con Gesù e gli Apostoli e vivere con loro tutta la passione di Cristo! Benedetto XVI spiega quei fatti sia dal punto di vista storico che teologico in modo così semplice che possiamo capirlo anche noi che non siamo addetti ai lavori e non possiam fare altro che dirgli "GRAZIE". Leggi tutti i commenti (12) |
ADRIANA QUIRICO, adriana.quirico@alice.it il 7 marzo 2012 alle 23:05 ha scritto:
Libro interessante, profondo e ironico, pieno di sentimento ma non stucchevole, tutt'altro. Dovrebbero leggerlo tutte le giovani donne che si accingono a compiere l'importante passo del matrimonio, sempre che l'intendano in modo serio e non una cosa buttata lì: se va bene, se no se ne prova un'altra. |
ADRIANA QUIRICO, adriana.quirico@alice.it il 7 marzo 2012 alle 22:58 ha scritto: Questa edizione della Bibbia è veramente utile perchè contiene commenti chiari ed accessibili a tutti. AQnche la grafica è chiara e non stanca la vista, fatto non trascurabile quando si legge per lungo tempo. Importanti i riferimenti incrociati. Leggi tutti i commenti (9) |
Lasciate che i bambini vengano a me. Catechismo per l'iniziazione...
Elledici
(settembre 1995, 256 p.)
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