La voce dei clienti
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Giuliano Magurano, gmagura@alice.it il 24 febbraio 2012 alle 14:34 ha scritto: Il film "Uomini di Dio" che racconta per immagini la drammatica storia dei monaci di Tibhirine, vittime nel 1996 di un gruppo di estremisti islamici, si conclude, in maniera opportuna, non mostrando l'eccidio, ma con una lunga sequenza che mostra i monaci salire faticosamente nella neve, scortati dai loro carnefici, e quell'ascesa, nella luce ovattata della neve che fiocca lentamente, trasfigura il dramma imminente, in un cammino di ascesi, come quello di nostro Signore Gesù Cristo verso il Calvario. Il film ci ha mostrato come quei monaci non fossero affatto degli eroi, e non erano votati al sacrificio e al martirio, erano "martiri", questo sì, nel senso di testimoni della fede, servi fedeli della parola debole in un paese ostile in cui la Parola che testimoniavano era per forza minoritaria. Allora il loro servire si manifestava nella quotidianità, pregando il Signore nei tempi previsti dalla regola monastica e servendo fraternamente il prossimo, rappresentato dai vicini islamici, lavorando insieme la terra, curando e assistendo i malati. Per non venire meno a questo impegno quotidiano, umile e semplice, pienamente evangelico, alla fine invece di defilarsi e fuggire, come avrebbero potuto, sono rimasti, andando incontro a un martirio non cercato né voluto, che tuttavia ha amplificato, malgrado loro, il loro semplice messaggio d'amore per il prossimo, di servizio gratuito per l'altro, chiunque esso sia, e a qualsiasi fede appartenga. Ecco, chi si è fermato a quella scena finale del film, può avere la sensazione che qualcosa si sia irrimediabilmente inceppato e interrotto. Allora, per vincere la tentazione della rassegnazione, bisogna leggere il testamento spirituale di Padre Cherghé, pure opportunamente contenuto in questo libro, che da solo vale più di mille discorsi sull'ecumenismo, perché intriso di una testimonianza vera, vissuta pienamente giorno per giorno e suggellata con la propria vita; e bisogna leggere di questo sacerdote, Jean-Marie Lassausse, esperto agrario e con alle spalle molte esperienze missionarie, che si è assunto il compito, dopo qualche anno di silenzio, di riannodare i rapporti fra il monastero e la popolazione locale di fede islamica, lì dove si erano tragicamente interrotti. Questo libro è così un seme di speranza che può far comprendere come Dio, attraverso i suoi figli, non si stanca mai di seminare, e come anche dalle esperienze più terribili si possa far rifiorire l'amore e la speranza. In questo caso, la metafora della fioritura, cessa di essere metafora e diviene realtà perché il narratore del libro, sacerdote / contadino, fa proprio rifiorire il giardino del monastero che era rimasto incolto dopo la dipartita dei monaci, e insieme a questa fioritura, che non può fare da solo, ma deve avvalersi del lavoro manuale di collaboratori locali, rifioriscono anche i rapporti umani, che la violenza aveva brutalmente interrotto, vincendo le barriere della lingua, della cultura e della fede diversa, nello spirito di quello che è il contenuto autentico del messaggio lasciato dai monaci di Tibhirine. |
Giuliano Magurano, gmagura@alice.it il 23 febbraio 2012 alle 13:26 ha scritto: E' un libro immenso. Uno dei più profondi che abbia letto in assoluto. Ha quella bellezza che tocca il cuore perché rende testimonianza alla verità. A noi, cristiani disattenti che ascoltiamo la passione di nostro Signore con soltanto un po' di dispiacere o con la mestizia di circostanza che ci impone la memoria liturgica, questo libro apre la mente a considerare in che misura sconfinata abbia sofferto per noi nostro Signore, e di che natura erano le Sue sofferenze. Ci accorgiamo così che siamo stati capaci solo di pensare con pietà al corpo martoriato, noi che a malapena sopportiamo la malattia; e ci siamo tuttalpiù rammaricati e rattristati per gli oltraggi e gli insulti fatti a un giusto, il Santo di Dio, noi che a stento sopportiamo e raramente scusiamo un'offesa ricevuta. Questo libro invece ci mostra cosa abbia significato assumere su di sé i peccati dell'umanità intera, senza limiti di tempo, dalla creazione fino al compimento del Regno, perché Cristo ricapitola in sé tutta le cose che erano, che saranno e che sono e in Lui tutto è. Aprirci a questa dimensione di sofferenza, fisica e mentale, ci fa capire per contrappunto quanto sconfinato è l'amore con cui Egli ci ama, perché se sconfinata è la sua sofferenza per noi, sconfinato è il Suo amore e la Sua misericordia. Allora questo, nella misura limitatissima in cui lo possiamo percepire, ci è tuttavia di grande stimolo e aiuto per accettare le contrarietà che ci accadono in unione con nostro Signore e - ripugnanti della malattia e del dolore quali siamo - offrire la nostra miseria, la nostra preghiera, le nostre povere azioni con intenzioni riparatorie per la remissione dei nostri peccati e la conversione dei poveri peccatori. |
damiano il 23 febbraio 2012 alle 00:09 ha scritto: perchè " LUCRARE " sulla vita di GESU' ? perchè non darne disposizione gratuita ?per far sì che tutto il mondo si accosti e creda in lui anche vedendo un film sulla sua vita credo che questa sia una bella cosa far girare gratuitamente la vita di GESU' in questo modo si LUCRA e la vita di chi è morto per noi interesserà a pochi e voi ( per dire tutti quelli che lo fanno) che ci guadagnate.... i soldi? oppure pensate di essere migliori di altre persone e magari pensate che avendo fatto ciò che state facendo avrete la vita eterna o dei favoritismi dal creatore quando non ci sarete più? con questo non vi sto criticando per il lavoro che svolgete ( ce sta la crisi....cesta) ma per come ponete la vita di GESU' come un semplice prodotto come se vedendo il film uno risolve i propri problemi!!!!!non dico di fare tutto gratuitamente ma si potrebbe al max fare che uno paghi almeno i dvd vuoti che non costano tre dvd 30 EURO e può anche andar bene il pagamento reale delle spese di spedizione .................ma c'è sempre chi non può averlo anche ad un solo euro ........Bhe!!!! fermatevi un poco e pensateci ........ Leggi tutti i commenti (3) |
Felicia Piccolo il 22 febbraio 2012 alle 16:14 ha scritto: Mi ha molto impressionato e lo consiglio a tutte le persone che credono che l'esistenza delle azioni del maligno sia una forma di superstizione Leggi tutti i commenti (5) |
Dio e il mondo. Essere cristiani nel nuovo millennio. In colloquio...
San Paolo Edizioni
(settembre 2001, 432 p.)
Dott. renato criscuolo il 20 febbraio 2012 alle 17:12 ha scritto: Ho preso questo libro in quanto tratta dei diversi temi legati all'essere cattolici oggi; in particolare sono stato incuriosito dal comando di essere vegetariani espresso in genesi 1,29-30 "Ecco io vi do ogni erba e ogni albero in cui è il frutto, saranno il vostro cibo". Leggi tutti i commenti (4) |
filippo il 20 febbraio 2012 alle 17:04 ha scritto: La disinformazione fatta a libro. Leggetelo solo se volete farvi 4 risate. Leggi tutti i commenti (2) |
CRISTIANA SONNIMINI il 19 febbraio 2012 alle 19:14 ha scritto: semplicemente bellissimo! utile durante la quaresima, per arrivare alla Pasqua con una buona preparazione Leggi tutti i commenti (6) |
CRISTIANA SONNIMINI il 19 febbraio 2012 alle 19:09 ha scritto: ancora un bel libro di Paolo Curtaz. non da risposte al perchè del dolore fisico o spirituale, ma ci da consigli su come affrontarli dal punto di vista cristiano. Leggi tutti i commenti (4) |
ravas il 19 febbraio 2012 alle 10:23 ha scritto:
Splendida edizione,utile per chi si appresta a studiare le Scritture perchè i caratteri sono leggermente più grandi e nitidi. |
pina il 19 febbraio 2012 alle 00:05 ha scritto: ho recitato le preghiere a santa Brigida per un anno, ed ora sto recitando quelle dei 12 anni. Vi ringrazio di questa pubblicazione on line perchè mi permette di continuare la preghiera anche quando non ho a disposizione il mio libretto. mi piace rileggere le promesse fatte da Gesù a S.Brigida,perchè mi è di grande conforto la consapevolezza della Misericordia del Signore. Leggi tutti i commenti (11) |