Citazione spirituale

La voce dei clienti

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Umberto Masperi il 18 settembre 2012 alle 14:17 ha scritto:

E questo film meriterebbe un commento ( dopo averlo seguito con la massima attenzione e continue annotazioni )? Non prendiamoci in giro.

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Giuliano Magurano, gmagura@alice.it il 18 settembre 2012 alle 11:40 ha scritto:

Un libro molto interessante, soprattutto per chi ama la Sacra Scrittura, e si rammarica di conoscere poco e non comprendere appieno l'Antico Testamento. Il libro aiuta a comprendere come Gesù si sia manifestato all'interno dell'ebraismo e come il suo insegnamento, pur rivoluzionario, abbia attinto copiosamente dalla Torah. Il libro, rifiutando apprezzamenti di comodo a Gesù, quali cioè riconoscerlo profeta, maestro o altro, pur di glissare sulla Sua natura umana e divina, cerca con estrema onestà intellettuale di intavolare un dialogo impossibile, superando coll'immaginazione uno iato di 2000 anni, e, prendendo spunto dal Vangelo di Matteo, il più "ebraico" dei 4 evangeli, individuare punti di attrito e di contatto con la verità rivelata a Mosè sul Sinai. Il dialogo che ne risulta è avvincente e appassionato. Alla fine, nel rispetto reciproco, Gesù salirà a Gerusalemme per compiere la Sua missione e l'autore tornerà a casa, alla sua famiglia, ai suoi figli, al suo orto, al suo cane; colpito dagli insegnamenti di Gesù, ma coerentemente non disposto a seguirlo a causa del Suo silenzio su alcune cose che la Torah dice, e che Gesù omette; cose che per l'autore sono molto importanti perché inerenti alla santificazione ora, nella propria famiglia e nell'appartenenza a una comunità sacerdotale, l'Eterno Israele. L'autore non intende, con questo suo libro, fare proseliti; e si aspetta onestamente che il cristiano continui per la propria strada, come egli, motivandone le ragioni, continua per la propria; tuttavia spera che da questo suo sforzo nasca un dialogo e una più profonda comprensione reciproca. In effetti dalla lettura anche il cristiano ne esce arricchito perché vede la domenica pasquale alla luce del sabato ebraico; comprende l'appartenenza alla Santa Chiesa alla luce dell'appartenenza a un popolo sacerdotale - com'è per Israele - e comprende la santificazione del tempo alla luce dei precetti della Torah: non vuota prassi farisaica ma comportamenti tenuti per santificarsi, senza trascurare il resto: l'amore per Dio che si manifesta nell'amore per il prossimo.

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Umberto Masperi, masperi.umberto@yahoo.it il 17 settembre 2012 alle 14:54 ha scritto:

SALOMONE. “Osserverai i precetti del Signore tuo Dio, camminando nelle sue vie e praticando i suoi comandamenti”, observa decreta Domini Dei tui, ut ambules in viis eius et custodias statuta eius et praecepta eius (1 Re 2,3): così aveva esortato Davide,
morente, suo figlio Salomone.

SALOMONE. Un nome che racchiude quello che tutti hanno invocato sempre (shalòm ,la pace), una figura che sarà ,nei tempi ,sinonimo di “sapienza”.

Una “trama” meno complessa se confrontata con quella dei primi due re,Saul e Davide; la teniamo presente seguendo il testo della Bibbia (1 Re,1-11),sintetizzando.

+ Adonia, dopo la morte dei due fratelli maggiori Amnon ed Assalonne (come abbiamo visto nel precedente DVD dal titolo“Davide” ), ritiene di essere erede del padre . Davide ,però, aveva scelto l’altro figlio ,Salomone; sarà quindi questi ad essere consacrato. Il giovane re Salomone, da abile ‘politico’, rafforza il potere eliminando ogni ostacolo a partire dall’uccisione di Adonia, sposando poi la figlia del faraone d’Egitto. + In sogno chiede a Dio … “ un cuore che sappia governare il popolo in modo da distinguere il bene dal male”. Dio lo esaudisce completamente:” Ecco io ti dono un cuore saggio e perspicace (sapiens et intelligens) come non ci fu prima di te né uguale sorgerà dopo di te. Anzi io ti dono pure quanto non hai chiesto, cioè ricchezze ed onore, così che tra i re non ci sia mai alcuno uguale a te”.
+ La ‘saggezza’ si mostra subito: il famosissimo episodio della contesa tra le due donne che litigano,rivendicando, ognuna, per sé il figlio oggetto di contesa e Salomone che si fa portare una spada (col seguito che nessuno ignora). + Il regno di Salomone è caratterizzato dalla sua vasta estensione e dalla pace che trionfa: “Salomone dominava su tutti i paesi,dal Fiume ( cioè l’Eufrate ) fino al paese dei Filistei e al confine d’Egitto” … “e v’era pace tutt’intorno ai suoi confini”. Oltre a questo tono certo esagerato non manca un’altra esaltazione: ” Dio concesse a Salomone sapienza ed intelligenza grandissima e un cuore vasto come la sabbia sulla spiaggia del mare” …. “Egli fu il più sapiente di ogni altro uomo ,sapientior cunctis hominibus, … “La sua fama si diffuse fra tutte le nazioni circonvicini, nominatus in universis gentibus per circuitum” … “ Venivano ad udire la sapienza di Salomone, da tutti i popoli e da tutti i re della terra”.
^^^ Il testo biblico dedica ampio spazio alla descrizione della costruzione del Tempio.
Abbiamo,infine il famoso episodio della regina di Saba che si reca a fargli visita. Come se non bastasse, l’ultimo capitolo di 1 Re ci dà quasi l’immagine di un ‘sultano’ ante litteram ( ma una ragione c’è): “ Amò … molte donne straniere, moabite,ammonite,idumee,sidonie,hittite, dei popoli di cui il signore aveva detto ai figli d’Israele: “ voi non andrete da loro” … “Invece Salomone si legò ad esse per amore:egli ebbe settecento principesse per mogli e trecento concubine.” Ecco il punto: la DISOBBEDIENZA a Dio ( come nel paradiso terrestre). Le conseguenze si impongono : “Quando fu vecchio, le sue donne gli sviarono il cuore dietro le divinità straniere e il suo cuore non fu più tutto del Signore suo Dio,nec erat cor eius perfectum cum Domino Deo suo”… “Seguì Astarte,dea dei Sidoni, e Milcom,obbrorio degli Ammoniti”. Ci troviamo di fronte alla più forte contraddizione :il “re più sapiente” che nella massima stoltezza si allontana da Dio.
“ Epilogo”: dopo la sua morte c’è la conferma di come la potenza e la ricchezza ,costruite dall’uomo e su cui l’uomo si “basa”, sono della massima fragilità quando ci si allontana da Dio. Il figlio Roboamo,suo successore, si scontrerà con Geroboamo ( uomo valente e gagliardo,vir fortis et potens). Il regno verrà diviso: regno di Geroboamo (930-910),Regno di Roboamo in Giudea (930-914).

*** Passiamo al film : viene in parte evitato il pericolo di puntare sulla spettacolarità e grandiosità ( però: perchè quell’inizio sulla corsa a cavalli nella sfida tra Adonia e Salomone dal sapore troppo alla Ben Hur, colossal musica compresa? ). Il regista Roger Young si avvale di attori che riescono a caratterizzare il proprio personaggio con sicurezza ( a cominciare da Ben Cross-Salomone) anche se ha voluto dare ampio ‘spazio’ (un’ eccessiva mezz’ora) alla fanciulla-regina di Saba ( attrice Vivica Fox, dalla bellezza delicata , un incanto di occhi stupendi e pelle vellutata , ma … africana?!) costruendovi una love story con passione travolgente,coronata dalla decisione di diventar moglie di Salomone fino ad avere un figlio : una regina di Saba che ripete quanto c’era di “caricato” nel rapporto con la prima moglie, la figlia del faraone,all’inizio.
Intrighi di corte … conflitti … lotte per il trono … ma sembrerebbe che siano proprio alcune donne a meritare la nostra attenzione;due esempi:
Abisag-Cucinotta :semplicità,delicatezza,spirito di servizio fino quando la vedremo poi madre di due splendidi figli.
Betsabea-Anouk Aimée: credibile moglie devota al “suo re” Davide, con tenerezza ma anche molta determinazione; poi ‘regina-madre’ forte, intelligente, volitiva accanto al figlio Salomone che inizia a regnare dopo la morte del padre. Giustamente il film insiste sul “decadimento” di Salomone :religioso, morale e … umano, oltre che fisico, con la costante presenza, accanto, di Geroboamo (cui il regista ha voluto dedicare non poca attenzione).
Personalmente trovo che stoni il far pronunciare a Salomone frasi famose del Qohelet ( anche se una certa tradizione ne attribuiva la paternità); colpisce quel …“la sapienza è un fardello che Dio ci ha dato”.
Opportunamente si sottolinea la gravità delle colpe di Salomone nel suo scontro con il sacerdote che gli tiene testa sfidandolo apertamente: “ Anche i re devono saper sottostare alla legge”, verità che non dobbiamo percepire anacronisticamente con mentalità illuministica anti assolutista, ma nella pregnanza biblico-mosaica ( la LEGGE,quella “legge”).
Il film termina con le parole di Geroboamo (dopo la morte di Salomone ) che sono realisticamente la proclamazione della responsabilità di quel re, il più sapiente tra tutti:
“Non siamo più una nazione; la gloria di Salomone è finita per sempre”.

*** Non più una nazione: la storia di quel popolo continuerà attraverso i secoli scandita su questo dramma, ma la voce narrante … ci ricorda (ricorda all’uomo di fede):
“Ma Dio rimase fedele alle sue promesse”. .... Quelle promesse che si rinnoveranno, in un contesto tutto particolare,nell’età dei PROFETI


Cristina il 17 settembre 2012 alle 13:07 ha scritto:

Il protagonista principale di questo bel libro affiora delicatamente dopo i primi capitoli e ti accompagna, quasi come un angelo custode, fino a "L'ultima pagina", così s'intitola il capitolo della "fine del mondo" di Pietro. Tante sono le vicende del libro che s'incastrano, si scontrano, si allontanano e si riavvicinano, una più bella e interessante dell'altra. Oltre a "Piereto", un altro personaggio che ho amato è stato Guglielmo da Crespignana, il frate rosso. Commovente la descrizione della sua delicata vicenda. E' un libro che consiglio a tutti.


Umberto Masperi il 16 settembre 2012 alle 13:47 ha scritto:

Davide.

Con questo film su Davide il cammino attraverso la storia del popolo eletto giunge ad una fase ben precisa e storicamente databile : mille anni prima di Cristo.
Israele sta per diventare una vera nazione mentre nel Medio Oriente le grandi potenze della Mesopotamia e dell’Egitto hanno perso il loro ruolo egemone e la “minaccia” viene dai popoli confinanti come lo era stato nel periodo precedente dei Giudici, quando abbiamo incontrato la figura di Sansone. Si avverte la necessità di una monarchia : Davide è il secondo re,dopo Saul. Il sovrano ha duplice carattere: è re come i sovrani degli altri popoli, ma è sacerdote-profeta che riceve l’unzione. Nei mille anni che seguiranno si prepara l’evento più straordinario di ogni tempo : un ‘nuovo Regno’ con la venuta del Messia,il Cristo,l’unto, re sacerdote e profeta “regno di Dio”in terra, uscito dalla casa di Davide.

• Davide:tutti gli studiosi sottolineano la complessità della sua figura (1011-971 a C.) che la Bibbia tratta con notevole ampiezza; una complessità che è quasi ‘preannunciata’ da chi lo ha preceduto e da una situazione precisa.

• + “I filistei attaccarono battaglia,Israele fu sconfitto … la sconfitta fu veramente grande … l’arca di Dio fu catturata” (1Sam. 4,10-11).
+ “ I Filistei, presa poi l’arca di Dio, la introdussero nel tempio di Dagon e la deposero presso Dagon (5,2).
+ “ Quando diventò vecchio Samuele … i suoi figli non camminarono sulle sue orme … (8,1). “Tutti gli anziani d’Israele … gli dissero:’ Stabilisci su di noi un re ….”.
+ “ Samuele prese l’ampolla dell’olio e la versò sul capo di lui (= Saul) “.

a) SAUL ,il primo re, si trova nella ricorrente tentazione di fare di testa propria ,venendo meno alla fedeltà a Dio. Un giorno la scelta del Signore,tramite ancora Samuele, cadrà su di un altro ( “ mi pento di aver costituito re Saul perché egli si è allontanato da me… “); così ‘entra in scena’ Davide (“Il Signore disse a Samuele:’ …riempi il tuo corno d’olio e va’;ti mando da Iesse, il betlemita, perchè ho veduto tra i suoi figli il mio re”). b) DAVIDE : da pastore a scelto del signore; vive presso Saul ed emerge con importanza dopo l’uccisione di Golia, salva Israele, di vittoria in vittoria (“ Le donne danzavano ripetendo il ritornello :’Saul colpì le sue migliaia, ma Davide le sue miriadi’ “ Percussit Saul milia sua,
et David decem milia sua ” ). L’ira domina sempre più Saul , ‘uno spirito maligno di Dio’spiritus Dei malus, in lui, lo porterà a minacciare più volte la vita di Davide, con l’epilogo, dopo tormentate vicende, della tragica sua fine, sconfitto dai Filistei : si suicida (“ prese la spada e si gettò su di essa”). Il testo biblico con crudo realismo prosegue ( ma questo non lo troviamo nel film): “Essi (= i Filistei) troncarono la testa di lui e lo spogliarono delle armi … deposero le sue armi nel tempio di Astarte , mentre il cadavere lo affissero alle mura di Bet Sean”.

*** Passiamo al film.

A) PRIMA parte: inizia con la scena del suicidio di Saul;segue il trionfo di Davide-re. Lungo flash back sulla vita di Saul che occupa praticamente quasi tutta questa prima parte . Nella ripresa su Davide, con la sua incoronazione ( efficace la scena della caduta della corona dalla testa di Saul per giungere a Davide) non sarà più il perseguitato. Sarà anche lui però vittima di un altro male: il peccato con Betsabea.
A livello filmico va notato l’ efficace interpretazione dell’attore Jonathan Pryce ( che ci restituisce un Saul nella sua tragica figura), come pure la indovinata scelta di inserire nelle scene citazioni tratte dai Salmi che,sappiamo, la tradizione attribuì numerosi a Davide.

B) SECONDA parte: anche la complessa figura di Davide è colta nel suo spessore; la sua fragilità lo accomuna a tutti gli uomini, ma ha una grandezza che lo distingue: la forza di riconoscersi peccatore e chiedere perdono . La visione di questa parte ci permette di seguire quanto è forse meno ‘conosciuto’ della vita di Davide: come il male opera all’interno della sua famiglia, fino al tragico e sconvolgente scontro tra il re e suo figlio Assalonne, con la sconfitta e morte di quest’ultimo.
Davide rientra in Gerusalemme,acclamato dalla folla che agita rami . Ha “perso” due figli che hanno scelto la via del male; li piange (inutilmente aveva tentato di evitare la loro morte, sulla strada di un perdono e di una clemenza che fu osteggiata come segno di debolezza). Nella sequenza finale vediamo la figura di quel figlio bambino che sarà l’ ‘uomo della pace’, e che ,non macchiandosi le mani di sangue, per volontà di Dio costruirà il Tempio:SALOMONE.

(Una valutazione: DVD prezioso da valorizzare per ritornare spesso al testo biblico).

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P S il 16 settembre 2012 alle 13:16 ha scritto:

La santità nella semplicità: questa è la vita di Santa Teresina, un modello per noi tutti, una grande consolazione che il Signore ci dona attraverso di lei. Non servono imprese eroiche né grandi gesta, né atti clamorosi per diventare santi, non a tutti il Signore domanda il sangue nel martirio della carne, non a tutti affida compiti straordinari atti a cambiare il mondo, ma a tutti domanda di diventare santi, come Lui è santo. E questa santità si scopre esserci anche in una vita ordinaria, vissuta nella fedeltà agli impegni del proprio stato, questo ci insegna Santa Teresa di Gesù Bambino, ad essere piccoli e nascosti, perché amare Dio con tutto il cuore è possibile ovunque e sempre, nulla e nessuno può impedirlo. Storia di un'anima, risulta il libro più venduto dopo la Bibbia, e già solo questi dati bastano per invogliare ogni cristiano a leggere e prendere spunto da una vita tanto semplice davanti agli uomini quanto grande agli occhi di Dio.

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P S il 16 settembre 2012 alle 13:10 ha scritto:

Un libro interessante, come sempre è interessante ascoltare ciò che Padre Amorth ha da insegnare nella sua grande esperienza di esorcista della diocesi di Roma. In particolare in questa intervista, sottolinea (o meglio, riassume) i concetti fondamentali riguardo la materia degli esorcismi, delle preghiere di liberazione e quindi delle cause e conseguenze dei disturbi malefici, con esempi e testimonianze di casi da lui seguiti, e come al solito sa parlare di certi argomenti senza spaventare, ma al contrario, rassicurando il lettore sulla Potenza di Cristo che sempre agisce vittoriosamente a vantaggio dei suoi figli che soffrono. E' consigliato soprattutto a chi non sa nulla o quasi sull'argomento e vuole iniziare a conoscere questa realtà che, purtroppo, per grave ignoranza, ai nostri tempi fa paura. Invece è bene informarsi e capire, conoscere il nostro nemico per poterlo combattere con le armi della fede e della preghiera. Grazie all'opera di Padre Amorth, oggi anche molti laici conoscono la verità sul demonio e i mali malefici e sono capaci di contrastare l'azione di satana con una intensa vita di preghiera, sacramenti e sacrifici.

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Laura Magnaghi il 15 settembre 2012 alle 14:29 ha scritto:

Veramente bella, cercavamo un oggetto per la Prima Comunione di nostro figlio e abbiamo provato questa croce, la foto nel sito non gli rende giustizia, dal vivo è molto più bella con colori vivaci e lavorazione a intarso, veramente bella, complimenti !

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Laura Magnaghi il 15 settembre 2012 alle 14:23 ha scritto:

Molto bello, soprattutto la prima canzone "Con te camminerò" !


Umberto Masperi il 15 settembre 2012 alle 10:17 ha scritto:

Sansone ( shemesh, sole: figlio del sole. L’uomo poi reso cieco).
Dalila ( lajlah, la notte).

Ognuno di noi porta in sé, a livello inconscio soprattutto,alcuni ricordi dell’infanzia, o della giovinezza, che,talora, riaffiorano nei sogni (chissà perché; ma ,seguendo Freud, lo possiamo comprendere) o giungono con vivacità alla nostra mente-immaginazione ( ed in chi è un po’ avanti con gli ‘anta’ sono ancor più chiari delle percezioni vicine nel tempo).
Recuperiamo pure questi ricordi che ci stimolano a capire ciò che ci ha portato ad essere quello che siamo ancora adesso. ^^^ Durante l’ora di catechismo, sempre i racconti della Bibbia, attraverso le parole del catechista o del sacerdote, assistente dell’oratorio. Quella volta: Sansone ,cieco, che “abbraccia” le colonne, le abbatte e rimane schiacciato con i suoi nemici, i Filistei. Ancora: quel compagno che in determinate occasioni ripeteva, con ‘gusto’: “Muoia Sansone con tutti i Filistei”, e magari ti saltava addosso,per la lotta nel gioco.
(La fantasia del fanciullo lo abbinava subito all’altra immagine, raccontata sui banchi di scuola: Ercole, dalla forza sovrumana) . Le sue imprese: con le nude mani uccide,fa a pezzi, un leone (et dilaceravit leonem, quasi haedum in frusta concerperet, come un capretto ),con una mascella d’asino colpisce mille uomini :inventamque maxillam asini recentem arripiens percussit in ea mille viros).

L’immagine della fantasia avrebbe in seguito trovato ancor più alimento nella visione del film: “Sansone e Dalila” (Samson and Delilah) 1949, con il muscoloso Victor Mature, attore simpatico e dal volto sempre un po’ triste e quasi sofferente, con una giovane fanciulla , solare,Angela Landsbury ( chi non l’ ha mai “amata” ed apprezzata nei suoi ruoli televisivi?) ed una bellissima Hedy Lamarr (Dalila).

Adesso l’occasione da non perdere per “confrontarci” con il ‘presente’ (a) ... nostro, non più da fanciulli; b) ... di questo film del 1996 , con la regia di Nicolas Roeg che ,in coppia con Allan Scott ,sceneggiatore e produttore cinematografico, si impegnò nella serie televisiva). Essendo stato recensito come film di alto livello che si attiene al testo biblico , ho avvertito la necessità di rileggere le parole della Bibbia prima della sua visione, dato che il “ Libro dei Giudici” dedica solo quattro capitoli (13-16) a Sansone , e chi ha prodotto il film ha dovuto “arricchire” ,aggiungere elementi per caratterizzare ,più ampiamente, i personaggi ed il racconto. Qualche rilievo.

*** A. La FIGURA
La Bibbia ci presenta Sansone come il figlio annunciato dall’angelo di Dio ad una donna sterile (“ Sarà nazireo nel tuo seno;per questo il rasoio non dovrà mai accostarsi alla sua testa”), “chiamato” ad una missione:”Comincerà a salvare Israele dall’oppressione dei Filistei”.
Il CONTESTO STORICO
Siamo all’epoca dei Giudici cosiddetti “maggiori”; dominano i Filistei ( secondo gli storici uno dei ‘popoli del mare’ che ,conoscendo l’arte di lavorare il ferro, aveva una superiorità sugli abitanti di Canaan); quei Filistei che daranno il loro nome alla Palestina (eretz Pelishtiyim, "terra dei Filistei) e che la Bibbia condanna per l’idolatria ( culti della fertilità, prostitute sacre come sacerdotesse).
Risulta chiaro, pertanto, l’inizio del cap. 13:” Gli Israeliti ripresero a compiere ciò che è male agli occhi del Signore il quale li abbandonò in mano dei Filistei, per quaranta anni”. Sansone “benedetto dal Signore”(“ et benedixit ei Dominus”) sarà giudice per venti anni (“ iudicavitque Israel … viginti annis”); anche lui vittima del peccato ( dopo il matrimonio con una donna cananea, non saprà resistere a lei,Dalila,la notte = lajlah , che con l’inganno lo porterà alla rovina ), alla fine riuscirà a redimersi col sacrificio della sua stessa vita.

^^^ I quattro capitoli della Bibbia : …“ raccolgono aneddoti pittoreschi e popolari concernenti un eroe locale,dotato di forza sovrumana, grazie al nazireato, ma sedotto dalle donne”( cit. da “ Bibbia Emmaus”, San Paolo). ^^^ Sansone, infatti, fin dalla nascita era nazireo (nazir:consacrato), ma l’amore per le donne cananee ( fino a Dalila) segnerà la “rottura” della sua consacrazione (taglio dei capelli) con la perdita della “forza” ( in tutti i suoi pregnanti significati,a partire da quello fisico ); subirà ogni umiliazione , verrà incatenato ad una macina (in stato di schiavitù: vinctum duabus catenis aeneis et clausum in carcere molere fecerunt) fino a divenire oggetto di presa in giro ( ludebat ante eos , enépaizon = trattato da bambino,pais). L’ “amore” verso una donna ,se si pone sul piano della lussuria, fa regredire a quel livello, togliendo la vera dignità ( come anche la letteratura di tutti i tempi, in tal caso, insegna).

*** B. Passiamo ora al film. All’inizio viene inquadrato con un imponente primo piano il disco solare di fuoco perenne , tra fiamme, mentre scorrono i titoli. Una voce narrante, che è la caratteristica di questo film, ci accompagnerà di frequente nello svolgimento della trama: ha funzione didascalica, illustrando il significato degli episodi, con opportune spiegazioni di tipo “contenutistico”; la narrazione filmica è veloce e si evita così un pericolo di pesantezza ,in quanto predominano azioni all’interno di ambienti, QUASI come il vecchio Kammerspiel, se così posso azzardare.. a) Si coglie un preciso realismo in alcune scene; ne ricordo una: la circoncisione del neonato Sansone,mentre si cantano inni in lingua ebraica ( ma perché mentre viene circonciso, con quella realistica inquadratura ,il bambino non piange? Sembra un madornale errore, eppure trova spiegazione più avanti: dialogando con Ira il padre di Sansone risponde ad una domanda, dicendo che pianse solo per un’ora dopo la nascita, mentre da allora mai più , per la sua resistenza eccezionale).
b) Tra i personaggi appare anche Dalila ( che sarà protagonista nella seconda parte).Tariq spiega a Dalila il significato del suo nome: ‘desiderio’. Nel titolo ho seguito l’indicazione : ‘ notte’,lajlah, mentre altrove troviamo Delilah, che significa "delicata", "debole", "amorosa”( radice dolal, "languire", "vacillare"). C’è chi pensa a "povera", "misera"I . Nel “Piccolo dizionario biblico”Jesus, : ”ricciolo ondeggiante”. Freno la fantasia: in ogni caso la sua realtà di seduttrice filistea è passata attraverso i secoli.
c) Mancano i grandi scenari dei precedenti film , quindi anche la colonna sonora è rapportabile a questo aspetto.

*** C). La SECONDA PARTE del film è la vicenda di Sansone e Dalila in senso stretto. L’inizio ci mostra Sansone diventato giudice; il regista fa spiegare da lui stesso il concetto di base della realtà che lo caratterizza: la forza. “Che cos’è la forza?” “La vera forza è fare ciò che Dio ci chiede di fare” dice Sansone ai bambini che sta istruendo. “E’ la fede la vera forza”. Un’ultima osservazione(tralasciandone altre interessanti che si potrebbero fare). La figura della madre: la donna sterile che aveva dato la vita al bambino consacrato al signore appare spesso in momenti significativi, quasi avvertisse una sua ‘responsabilità’ di opporsi agli errori del figlio fino … fino alla sequenza finale mentre viene portato il corpo di Sansone alla sepoltura , passando accanto al luogo dove le era apparso ( e riappare ancora ora, nella scelta filmica) l’angelo che le annunciava il suo concepimento.
Anche lei,madre, unirà a quella del figlio che abbatte le colonne del tempio la sua voce ( “Perdona il tuo giudice, o Dio” / “ perdona mio figlio”).

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FABRIZIO COCCIA il 14 settembre 2012 alle 16:19 ha scritto:

Un capolavoro. Riporta lo scritto della Santa, senza commenti o interpretazioni. Va sicuramente letto ma soprattutto meditato alla luce della preghiera.

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FABRIZIO COCCIA il 14 settembre 2012 alle 16:16 ha scritto:

Leggerlo è un'esperienza sconvolgente. Anche se non lo ho ancora finito, posso dire che a volte si rimane esterrefatti di fronte al rapporto così intimo che Santa Faustina aveva con Gesù, Maria e, a volte anche con Dio Padre. E' come se fossero un'unica Famiglia.

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La santa messa - Rivas Catalina
Libro

Giacomo Andrea Leone il 14 settembre 2012 alle 12:41 ha scritto:

Dopo aver letto questo libricino, ho scoperto qual è il grande valore e dono della Santa Messa. Adesso riesco a partecipare con attenzione e gioia e i frutti si vedono.

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Francesca Nicolino il 13 settembre 2012 alle 22:58 ha scritto:

Ottimo sussidio per pregare un rosario differente dal solito. Se state attraversando un periodo di dolore è il libricino giusto per voi.
Ogni mistero ha una riflessione iniziale e una preghiera finale. Non sono i misteri usuali, ma si concentra su eventi della vita di Gesù che danno speranza a chi soffre.

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La liturgia delle Ore
Libro

Francesca Nicolino il 13 settembre 2012 alle 22:52 ha scritto:

Un opuscolo per comprendere la liturgia delle ore. Per chi non è abituato o vuole iniziare a pregare in questo modo non è l'ideale perchè mancano alcune informazioni. Io ho avuto alcune difficoltà nel muovermi nella preghiera.

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