Citazione spirituale

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gino battaglini il 7 febbraio 2011 alle 11:03 ha scritto:

poco piacevole triste monotematico anche nella varietà dei racconti che hanno tutti il sottofondo della morte di persone in assoluta solitudine e che rimane l' unica consolazione quasi fiabesca di vite chiuse e vissute in mondi propri senza apertura all' altro a dio o al mondo

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gino battaglini il 7 febbraio 2011 alle 10:59 ha scritto:

bel libro di testimonianza sulla società giovanile su i suoi dubbi e domande e sulla difficoltà dell' omologazione al pensiero comune dominante della società liberante nelle definitive risposte e azioni che passano attraverso la malattia e la morte di un giovane come libertà e grazia


gino battaglini il 7 febbraio 2011 alle 10:57 ha scritto:

libro eccezionale per chi crede ma soprattutto per chi si approccia criticamente e con tante domande al messaggio di cristo e alle risposte della chiesa a ciò di alto contenuto culturale i cui rimandi spesso non sono tanto facili da comprendere al normale uomo comune


gino battaglini il 7 febbraio 2011 alle 10:53 ha scritto:

poco chiaro e soprattutto poco utile nello svolgersi quotidiano della preghiera giornaliera direi troppo specifico e di poco aiuto propedeuitico a chi non è molto o per niente dentro questi riti e ha voglia di approcciarsi e capirli. poco utile e storico


gino battaglini il 7 febbraio 2011 alle 10:49 ha scritto:

rivolto soprattutto ai sacerdoti nell' aiutonelle guide dei vescovi per preparar omelie specifiche e focalizzar interventi e preghiere comuni e mirate a singoli problemi sociali che si desidra riportar all'attenzione generale


gino battaglini il 7 febbraio 2011 alle 10:47 ha scritto:

come avvicinarsi al natale che è evento di gioia con il cuore pieno di gioia per riscoprire che gesù rinasce continuamente nella nostra vita e nel nostro tempo donandoci continuamente al di la delle apparenze e di quello che oggettivamente rileviamo la speranza fiduciosa e gioiosa


gino battaglini il 7 febbraio 2011 alle 10:44 ha scritto:

a chi si chiede come la chiesa risponde nelle sue linee magistrali al necessario confronto sociale del cristiano su tutti gli argomenti delicati della nostra società per non rimanere zitti e confusi davanti agli attacchi spregiudicati e ignoranti alla chiesa


gino battaglini il 7 febbraio 2011 alle 10:42 ha scritto:

guida preziosa di cammino spirituale adattabile e preziosa per vivere una via d' ascesi nel mondo d'oggi come sempre il cammino di comunione dei santi illumina la nostra vita suggerendo confortando lettura veramente nutriente

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Lino Sartori il 7 febbraio 2011 alle 09:50 ha scritto:

La matematica e l’esistenza di Dio (ed. Lindau, Torino, 2009) un’opera chiara e seria, finalmente corretta e rispettosa delle diverse posizioni (di chi crede, di chi non crede, di chi è alla ricerca), bene argomentata ma non pesante né per addetti ai lavori, non “esclusiva né escludente”, scorrevole da leggersi anche in treno (io, alle sei del mattino, l’ho divorata da Venezia a Firenze e mi ha fatto pensare fino a Roma, con un lavorio interiore che mi rimane dentro ancora). L’autore è un cavallo di razza, un Matematico, non soltanto un docente di matematica o un cultore di storia della scienza o della logica; uno che la Matematica (con la M maiuscola, come Egli ama scrivere) la fa davvero, nel senso che continua a ricercarne nuove strade, ad implementare l’eredità dei grandi del passato: Antonio Ambrosetti, alunno di grandi Matematici nostrani come Giovanni Prodi e Ennio De Giorgi, Maestri alla Normale di Pisa, dove Egli stesso ha studiato e insegnato, oltre che in molte altre Università e Politecnici anche stranieri. Qual è il ragionamento di Ambrosetti? La Matematica non può dimostrare che Dio esiste, né dimostrare che Egli non esiste: la Matematica ti conduce a sfiorare il Mistero, ti offre delle suggestioni e delle intuizioni che aiutano il credente a rinsaldare la propria fede.
Vi pare poco? In un’epoca, per la verità troppo lunga, in cui si è sostenuto, a sproposito (nonostante i pulpiti aulici da cui provenivano certe lezioni) che la scienza è incompatibile con la fede o, addirittura, che la fede è roba da ignoranti (e l’Autore non manca di stoccare qualche sciabolata, sempre educata e raffinata, anche a notissimi divulgatori che bucano i teleschermi contemporanei), c’è almeno qualcuno che ha il coraggio di mettere dei precisi paletti: la Matematica – era già una lezione kantiana e addirittura galileiana – non può avere alcun titolo per parlare di Dio, né pro né contra; chi crede, non deve assolutamente sentirsi addosso un complesso di inferiorità, quasi gli avessero diagnosticato un morbo infamante; se davvero sei Matematico, puoi tranquillamente frequentare una parrocchia (come Ambrosetti dichiara di fare, ricevendo dagli altri fedeli enormi contributi di ricchezza umana e spirituale). In sintesi, in uno scienziato possono coesistere il rigore del pensiero matematico e la fede in Dio.
C’è, infine (ma questa agile opera, appena 77 pagine, è una miniera di suggestioni e provocazioni alla Socrate) un’altra grande lezione pedagogica, che in tempi conclamati di “emergenza educativa” – io dico, emergenza educativa soprattutto degli adulti, che sono il reale anello debole della catena intergenerazionale – non è male considerare: la lezione del limite intrinseco ad ogni attività umana, anche di quella scientifica. L’Autore, infatti, non si stanca di sottolineare che, dietro al successo di dimostrazioni riuscite e teoremi finalmente disvelati, c’è l’intenso, diuturno, instancabile e nascosto lavoro di generazioni e generazioni di pazienti ricercatori, il cui piccolo, talora, contributo è comunque un tassello fondamentale per il disegno finale di quel mosaico che è la Cultura umana, o, se preferite, il Progresso.
Allora, meglio tendere al successo immediato, tutto e subito, ad ogni costo e prezzo, che pare essere il traguardo di molti adolescenti e dei loro genitori? O piuttosto la pazienza dello studioso, come del contadino, che suda a comporre le maglie di quella rete che costituisce la trama solida della Civiltà umana?
Ambrosetti conclude così: “La speranza è di avere dato una testimonianza della maniera in cui vivo in concreto la mia fede assieme al mio ruolo di matematico, favorito in questo dalla presenza di Dio, che sento viva in me e che non mi ha mai abbandonato.”

Lino Sartori, filosofo


G.S. il 6 febbraio 2011 alle 11:31 ha scritto:

Il serpente di bronzo è un piccolissimo volume di riflessioni scritte da Padre Cirilo Tescaroli. Come dice il sottotitolo ,si tratta di esempi e parole di vita. Utile per la meditazione quotidiana.

Preghiamo - Autori vari
Libro
Autori vari Elledici (aprile 2000, 32 p.)

G.S. il 6 febbraio 2011 alle 11:24 ha scritto:

Un volumetto piccolo ma utile, adatto per i ragazzi della catechesi. In esso si raccolgono le preghiere comuni dela tradizione cristiana, altre preghiere ai Santi e alla Madonna, preghiere per alcune specifiche circostanze (impegni battesimali, omomastico, compleanno, vocazioni, missioni, etc..), formule cristiane da ricordare. Conclude il volume una scheda sulla BENEDIZIONE DELLA CASA che potrebbe essere utile anche ai sacerdoti. La preghiera è "un dialogo con Dio", "Gesù Cristo ci invita ad un dialogo filiale con il Padre".

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G.S. il 6 febbraio 2011 alle 11:16 ha scritto:

Molto bella e significativa la lettera apostolica di Giovanni Paolo II. Il documento è ripartito in 9 parti: I) INTRODUZIONE, II) DONNA - MADRE DI DIO, III) IMMAGINE E SOMIGLIANZA DI DIO, IV) EVA-MARIA, V) GESU' CRISTO, VI) MATERNITA' E VERGINITA', VII) LA CHIESA - SPOSA DI CRISTO, VIII) PIU' GRANDE E' LA CARITA', IX) CONCLUSIONI. Certamente un ruolo significativo assume la Parte Quinta. In essa vengono delineati, in una forma critico-esegetica di ampio respiro, le figure femminili presenti nella Sacra Scrittura: dalla suocera di Simone alla figlia di Giairo, dalla vedova di Nain alla Cananea. Una critica ineccepibile che ci permette di rivisitare la Sacra Scrittura da un punto di vista privilegiato, un documento che rivisita le figure muliebri del testo sacro e la loro interezione con Dio. Utilissimo per catechesi e per studio. Veramente molto interessante. A mio avviso, una delle più profonde lettere apostoliche a firma di Giovanni Paolo II.

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G.S. il 6 febbraio 2011 alle 11:01 ha scritto:

La lettera apostolica all'episcopato, al clero e ai fedeli sul Santo Rosario è veramente un contributo prezioso per questa pia pratica votiva che ormai da secoli viene portata avanti dai fedeli. Il documento, dopo aver introdotto la relazione fra la storia del Rosario e i Romani Pontefici, è ripartito in tre parti: 1. CONTEMPLARE CRISTO CON MARIA, 2. MISTERI DI CRISTO - MISTERI DELLA MADRE, 3. PER ME VIVERE E' CRISTO. Delle conclusioni finali fanno da monito a famiglie, genitori e figli, sul ruolo fondamentale di questa pratica liturgico-mariana. La volontà di Giovanno Paolo II è quella di far riscoprire e di valorizzare una preghiera comune a molte anime sante, come a Bartolo Longo che sviluppò una cristologia a partire dal Santo Rosario.


rosa il 5 febbraio 2011 alle 22:22 ha scritto:

nn ho letto il libro ma circa 3-4 anni fa ho conosciuto Padre Michele,un sacerdote che ti insegna a pregare....lui agisce tramite Dio e vi posso dire che sono stata aiutata ad uscire da una situazione matrimoniale che era precipitata.Padre michele ha pregato per me ,mi ha fatto la sua benedizione,mi ha fatto avvicinare alla preghiera in modo intenso e vero...ed ora ringrazio Dio,ringrazio Padre Michele che la mia vita è di nuovo serena......

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santa barbara il 5 febbraio 2011 alle 22:03 ha scritto:

un libro entusiasmante. consiglio a tutti la lettura
è unico, innovativo, davvero ecce zionale
l'esperienza personale poi che descrive l'autrice è davvero impressionante.

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