Citazione spirituale

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Solo l'amore resta - Amirante Chiara
Libro
Amirante Chiara Piemme (ottobre 2012, 223 p.)

Matteo il 5 settembre 2018 alle 18:13 ha scritto:

Leggere il libro di Chiara Amirante ha scosso la tiepidezza della mia fede e del mio vissuto quotidiano. Non ci può essere Amore se non si scorgono i "nuovi orizzonti" di questo amore nel vivere quotidiano, senza andare alla ricerca di eventi eclatanti. E' vero: tutto cambia, solo l'Amore resta.

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Dott. Alessandro Adani il 5 settembre 2018 alle 15:56 ha scritto:

ottimo ed abbondante

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Laura Benedetti il 5 settembre 2018 alle 11:14 ha scritto:

Ottima fattura e icona bella grande... molto soddisfatta. Perfetto come regalo si battesimo.


francesco trevisani il 4 settembre 2018 alle 21:41 ha scritto:

Splendido, coinvolgente, parole che entrano nel personaggio e raccontano di Gesù come se io fossi lì. l'invito alla riflessione è immediato e offre molti spunti per l'attività. bravissimi gli autori che ho avuto l'onore di conoscere di persona.

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francesco trevisani il 4 settembre 2018 alle 21:39 ha scritto:

poche pagine che sinteticamente raccontano in maniera completa molto di ciò che c'è da sapere sul Santo tanto amato da molti. l'ho usato per la catechesi con i bambini, in preparazione alla festa patronale.

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Dorothy Day - Forest Jim
Libro
Forest Jim Jaca Book (settembre 2011, 408 p.)

EDDI GASPAROTTO il 4 settembre 2018 alle 19:39 ha scritto:

Non conoscevo questa donna , prestando servizio nell'ambito della carità è stato intetessante venire a contatto con un esempio di carita' energica e intelligente. Il testo potrebbe diventare uno dei manuali per la formazione al servizio della carità


EDDI GASPAROTTO il 4 settembre 2018 alle 19:31 ha scritto:

Un libro che fa riflettere e sconcerta ma che conferma che lo Spirito Santo agisce e supera le debolezze e meschinità umane poiché i profeti rimangono in vita oltre la morte e la loro voce, la loro coraggiosa schiettezza e ricerca di verità e di giustizia sono e saranno per sempre il piccolo seme che porta molto frutto

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San Giuda Taddeo - Stanzione Marcello
Libro
Stanzione Marcello Gribaudi (novembre 2012, 160 p.)

Maria Grazia Battaglini il 4 settembre 2018 alle 13:12 ha scritto:

Anche questo è stato un ottimo acquisto.


Maria Grazia Battaglini il 4 settembre 2018 alle 13:11 ha scritto:

Ottimo acquisto. Grazie

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Maria Grazia Battaglini il 4 settembre 2018 alle 13:09 ha scritto:

Ottimo acquisto. Il libretto è fatto molto bene

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Prof. Stefano Coccia il 3 settembre 2018 alle 18:07 ha scritto:

Questo libro l'ho letto con molta attenzione per la mia tesi di Licenza. In questo commento mi astengo dal giudicare il contenuto dell'opera perché non sarebbe giusto, ma vorrei con estrema sintesi far capire il contenuto di questo scritto, che sotto alcuni punti di vista può essere accettato anche da un cattolico. Con quest'opera: "De captivitate babylonica ecclesiae praeludium", pubblicata nel 1520, Lutero si è rivolto soprattutto ai teologi, per presentare la situazione di "prigionia" in cui versa la chiesa (da qui il riferimento alla cattività babilonese esperimentata dal popolo ebraico). La tesi di fondo è la seguente: i sacramenti non sono riti magici che producono un effetto indipendentemente dalla fede di chi li celebra o li riceve. Senza il primato della fede nella Parola salvifica di Dio, i sacramenti sono superstizioni. Riprendendo la distinzione medioevale tra "opus operatum" e "opus operantis", Lutero ha detto che "l'opus operatum" (cioè l'azione sacramentale in se stessa) deve diventare "opus operantis" (cioè azione compiuta nella fede da parte del ministro del sacramento). Il monaco tedesco in questo scritto riconosceva come sacramenti solo il battesimo, la sacra cena (ovvero l'Eucaristia) e la penitenza: «Per me non esiste alcun altro sacramento; esiste un sacramento solo là dove si presenta un'esplicita promessa divina».
Per quanto concerne l'Eucaristia Lutero ha parlato di una triplice prigionia: il rifiuto della seconda specie (il vino) ai fedeli; la dottrina della transustanziazione che dovrebbe essere una semplice ipotesi e non un dogma di fede; l'idea che l'Eucaristia sia un sacrificio o un'opera umana, piuttosto che un dono divino. Per quanto riguarda l'uso lingua nella celebrazione della sacra cena, Lutero preferì mantenere il latino. In uno scritto del 1526, Messa tedesca e ordine del servizio divino, Lutero ha detto espressamente che per timore di scandalizzare i deboli si può continuare ad usare la lingua latina. Tuttavia la lingua volgare rende più semplice la comprensione del rito eucaristico da parte del popolo.
Per quanto riguarda il battesimo Lutero ha affermato che non è tanto l'acqua che lava il peccato, ma la fede di chi si fa battezzare o la fede dei genitori e dei padrini se il battezzato è ancora piccolo. Il battesimo è un simbolo della morte e della risurrezione: mediante la fede anche nel battezzato si realizza una sorta di risurrezione, una rinascita alla vita nuova. Non è l'acqua che opera la trasformazione, ma la fede nella Parola di Dio unita all'acqua.
Per quanto riguarda la penitenza o confessione Lutero ha sostenuto che non è un elenco di peccati, ma la fede nella promessa del perdono. Il confessore si limita a consolare e ad incoraggiare il penitente. Chi perdona è solo Cristo. Da parte del fedele si richiede la fede nel gesto salvifico di Cristo. Ecco cosa ha scritto Lutero a questo proposito: «Nel sacramento della penitenza e nella remissione della colpa nulla di più fa il papa e un vescovo di quello che fa l'ultimo prete, anzi dove non vi è un prete, lo fa altrettanto qualsiasi cristiano, fosse egli pure un bambino o una donna. Un cristiano qualsiasi, infatti, che ti dicesse Dio ti perdona i tuoi peccati, sempre che tu potessi coglierne la parola con ferma fede, come se ti parlasse Dio, nella fede medesima tu puoi essere certo di essere assolto. Ogni cosa dipende, quindi, assolutamente dalla fede nella Parola di Dio».
Successivamente la penitenza è stata messa da parte e i sacramenti per i luterani sono solo due: battesimo e sacra cena.
Secondo Lutero degli altri quattro sacramenti (cresima, matrimonio, sacerdozio e unzione degli infermi) non c'è alcun fondamento biblico. Per quanto riguarda il sacerdozio, Lutero sosteneva che in forza del battesimo tutti i cristiani sono sacerdoti, come dice la Scrittura: «Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa» (1 Pt 2,9). Viene in mente qui l'affermazione del Vaticano II che afferma il sacerdozio battesimale. Da qui consegue la dottrina del libero esame: se tutti i battezzati sono sacerdoti, è possibile la lettura diretta della Scrittura senza la mediazione di una classe sacerdotale. La differenza tra i laici e i pastori della comunità non è di grado, ma solo funzionale. I pastori sono semplici funzionari, preposti alla guida delle assemblee comunitarie.
A conclusione del suo trattato Lutero scriverà che il suo tentativo è stato quello di mettere in evidenza sia la retta interpretazione della Scrittura e sia l'autentico uso dei sacramenti. Se c'è riuscito, chi ha letto quest'opera lo potrà dire.
Spero che nessun riformato sia contrariato da questo piccolo commento.

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Maria Rabozzi il 3 settembre 2018 alle 15:42 ha scritto:

Bellissima tazza dai colori tenui e caldi. Stupenda la frase del grande S. Agostino.

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Gianluca Ghirardini il 3 settembre 2018 alle 09:40 ha scritto:

Edizione degna e completa dei testi del Passio, i vangeli letti durante la messa della Domenica delle Palme e l'azione liturgica del Venerdì Santo. Il testo presenta sia la forma completa che la forma breve dei tre vangeli sinottici, mentre per il venerdì santo è presenta la forma unica dell'evangelista Giovanni.

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Gianluca Ghirardini il 3 settembre 2018 alle 09:39 ha scritto:

Semplice testo che riporta la traduzione italiana della costituzione conciliare sulla liturgia. Piccolo ma completo, è un valido supporto per lo studio nonché un utile sussidio da consultare per ritornare alle origini di quanto deciso dal Concilio.

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Gianluca Ghirardini il 3 settembre 2018 alle 09:37 ha scritto:

Edizione Libreria Editrice Vaticana del Messale per le messe rituali che completa gli altri testi editi dal 2007, con la nuova traduzione. Completa e senza errori, non può mancare in una sacrestia di una chiesa parrocchiale.

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