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La voce dei clienti - Libri

Tutti i commenti per «Libri» (da 17551 a 17565 di 27195)


Maria Anna Albanese il 28 luglio 2016 alle 23:34 ha scritto:

ottimo prodotto. era un libro consigliato dal mio docente per l'università. mi sono trovata molto bene


oliva martinelli il 27 luglio 2016 alle 12:06 ha scritto:

Libro fantastico! Trasmette molteplici emozioni, forti e contagiose. Il primo capitolo è così coinvolgente da non riuscire a trattenere le lacrime. Un opera che ti appassiona e ti rende così partecipe alla narrazione/al racconto, da immedesimarti nel viaggio del protagonista. Scritto in maniera spettacolare mette in evidenza una storia vera a servizio di altre persone che soffrono come ha sofferto la protagonista del romanzo.

Culmine e fonte - Giuseppe Gravante
Libro

Don Roberto Ridolfi il 26 luglio 2016 alle 20:31 ha scritto:

Ho avuto modo di leggere questo libro. Ho trovato l'analisi pulita, oggettiva e puntuale. Lo consiglio a studenti, seminaristi e laici impegnati anche se l'argomento è di una certa complessità.

Don Andrea Bavaro il 25 luglio 2016 alle 19:35 ha scritto:

Libro interessante, chiarificatore per diversi aspetti liturgici legati al Concilio di Trento. Consigliato.

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Prof. Stefano Coccia il 26 luglio 2016 alle 20:16 ha scritto:

L’”Instrumentumlaboris” per la XIV assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi dal titolo “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”(4-25 ottobre 2015). La sintesi delle 99 “Risposte” al questionario contenuto nei “Lineamenta” (9/12/2014), integrata con 359 “Osservazioni” di singoli, famiglie e gruppi, nonché da “Contributi” a cura di università, istituzioni accademiche, centri di ricerca si innerva sui punti della “RelatioSynodi” (18/10/2014), riportati in corsivo nel testo. Si parte dall'ascolto delle sfide sulla famiglia”, in collegamento con l’assemblea straordinaria dell'ottobre 2014; seguono “il discernimento della vocazione familiare” e “la missione della famiglia oggi”.
La famiglia è chiamata a «prendere nuova coscienza della propria identità missionaria di Chiesa domestica anch'essa “in uscita”». Le sfide sono poste innanzitutto dal contesto antropologico-culturale, es. le «teorie secondo le quali l’identità personale e l’intimità affettiva devono affermarsi in una dimensione radicalmente svincolata dalla diversità biologica fra maschio e femmina», «la rimozione della differenza… è il problema, non la soluzione»,«l’uomo e la donna come coppia sono immagine di Dio» (catechesi di papa Francesco, 15/4/2015). Nel contesto socio-economico si rivendica per la famiglia l’essere «pilastro fondamentale e irrinunciabile del vivere sociale» dove «si cresce nel confronto e nella mutua accoglienza delle generazioni». L’azione compensativa della famiglia contribuisce «a riequilibrare gli effetti negativi della disequità sociale». Si descrive l’«inequità economica», «manca una casa propria, non si generano figli, quelli che ci sono hanno difficoltà a rendersi indipendenti». L’indifferenza è globalizzata, «gli “esclusi” sono “invisibili” agli occhi della società». La cultura dell’”usa e getta” richiamata laddove si parla della sfida ecologica va contrastata con «una politica, un programma educativo, uno stile di vita e una spiritualità». Il terzo capitolo pone il tema dell’”inclusione”. La risorsa degli anziani «non è sempre adeguatamente apprezzata». I nonni in famiglia «costituiscono l’anello di congiunzione tra le generazioni», perché i giovani «possano rintracciare le loro radici».
Significativa l’attenzione posta sulla disabilità e sulle migrazioni. La prima «irrompe improvvisamente… sconvolge gli equilibri… impone compiti, urgenze». Nel cammino di «cura del mistero della fragilità» ha una responsabilità anche la comunità cristiana, a cui appartiene la famiglia, nel «riconoscimento di un profondo senso di comunanza nella vulnerabilità». «Le peripezie di un viaggio che spesso mette a repentaglio la vita stessa», il corpo familiare «drammaticamente smembrato tra chi parte per aprire la strada e chi resta in attesa di un ritorno o di un ricongiungimento» richiedono «condizioni di autentica accoglienza e accettazione».
“Discernere la vocazione familiare” è il tema della seconda parte dell’”Instrumentum laboris”; «mettersi in ascolto della sua Parola… permette di mettere in luce la centralità della coppia e della famiglia nel progetto di Dio».Un caposaldo dell’insegnamento conciliare (GS 22), «Cristo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore, svela anche pienamente l’uomo a se stesso», viene unito a due richiami dalle catechesi di Papa Francesco. «Ogni famiglia sappia che la Chiesa non l’abbandona mai, in virtù del “legame indissolubile della storia di Cristo e della Chiesa con la storia del matrimonio e della famiglia umana”». Le arcinote tre parole, “permesso?”, “grazie”, “scusa” «racchiudono una grande forza: la forza di custodire la casa» (13/5/2015). Il card. Baldisseri ha sottolineato nell'introduzione come le catechesi di papa Francesco abbiano permesso di tenere alta l’attenzione sulla famiglia in quel tempo di grazia che volge alla conclusione, il tempo intersinodale. E’ un tempo in cui i gruppi famiglia possono ancora avvalersi di questo “Instrumentum laboris” per le loro riflessioni.«La famiglia è per sua natura missionaria ed accresce la propria fede nell'atto di donarla agli altri. Il fatto stesso di vivere la comunione familiare è un annuncio missionario». La sua testimonianza si concretizza nell'«impegno per la promozione del bene comune a partire dal territorio nel quale essa vive». «Valorizzare le coppie come soggetti attivi della catechesi, specialmente nei confronti dei propri figli, in collaborazione con sacerdoti, diaconi e persone consacrate» è un importante monito alle diocesi che ancora fanno dipendere solo dal sacerdote la predisposizione di linee pastorali in campo familiare, “la famiglia soggetto della pastorale” è il titolo del n. 72.Si definisce il “bonum ecclesiae” come una corrispondenza biunivoca: «la Chiesa è un bene per la famiglia, la famiglia è un bene per la Chiesa».
La Chiesa «non si sottragga al compito di incoraggiare e sostenere», mostrare «apprezzamento e amicizia nei confronti dell’impegno già preso» da parte di conviventi o sposati civilmente. Si promuovano per essi dei «percorsi di coinvolgimento progressivo». «L’atteggiamento dei fedeli nei confronti delle persone non ancora giunte alla comprensione dell’importanza del sacramento nuziale si esprima soprattutto attraverso un rapporto di amicizia personale, accogliendo l’altro così come è, senza giudicarlo». Occorre «partire dalle situazioni concrete delle famiglie di oggi, tutte bisognose di misericordia», «la misericordia è “il centro della rivelazione di Gesù Cristo”» (bolla “Misericordiae vultus”, 11/4/2015).
Metà documento è dedicato a scorgere come annunciare il vangelo della famiglia oggi, la dimensione missionaria.Nel primo capitolo dedicato all'”evangelizzazione”, emerge la “tenerezza”, «curare le ferite e ridonare speranza», anche con valore teologico, nel senso di discorso su Dio, «pazienza di Dio, vicinanza di Dio, tenerezza di Dio» (Omelia di Natale, 24/12/2014). Si accenna ai social network dove si invita a promuovere «una politica, un’economia e una cultura al servizio della famiglia», «per servire il bene comune». Ancor meglio, «preparare, formare e responsabilizzare alcune famiglie che possano accompagnarne altre a vivere cristianamente». Si ribadisce la responsabilità della comunità cristiana che «accoglie nel suo grembo la nuova famiglia affinché, come chiesa domestica, si senta parte della più grande famiglia ecclesiale».Come stile, «è necessario adottare una comunicazione chiara ed invitante, aperta, che non moralizzi, giudichi e controlli». Il capitolo sulla “formazione” punta all'educazione “remota”: «strutturare veri e propri percorsi pastorali di supporto alle famiglie, rivolti sia ai singoli sia alle coppie, con una particolare attenzione all'età della pubertà e dell’adolescenza, nei quali aiutare a scoprire la bellezza della sessualità nell'amore».Per i seminaristi, «si suggerisce che siano guidati nel fare esperienze di pastorale familiare e nell'acquisire conoscenza adeguata alla situazione attuale delle famiglie».La pastorale dev'essere “integrata”, «l’ufficio diocesano per la famiglia e gli altri uffici pastorali possano intensificare la loro collaborazione in vista di una più efficace azione pastorale». Anche per gli «itinerari prematrimoniali» o meglio «percorsi di educazione alla fede e all'amore», occorre puntare ad una «sinergia tra i vari ambiti pastorali – giovanile, familiare, catechesi, movimenti e associazioni». La pastorale familiare abbraccia tutte le fasi della vita.
«Soprattutto a livello diocesano si moltiplichino gli sforzi volti ad accompagnare in maniera costante i giovani sposi» e proprio l’”accompagnamento ecclesiale” è il terzo capitolo in questa riflessione sulla missione. «Nell'ambito delle relazioni familiari la necessità della riconciliazione è praticamente quotidiana». «Prendersi cura delle famiglie ferite e far sperimentare loro l’infinita misericordia di Dio è da tutti considerato un principio fondamentale», occorre «cogliere nel concreto la diversità delle singole situazioni». «Tutti hanno necessità di dare e ricevere misericordia», «dal cuore della Trinità, dall'intimo più profondo del mistero di Dio, sgorga e scorre senza sosta il grande fiume della misericordia» (bolla “Misericordiae vultus”). «Stare vicino alla famiglia come compagna di cammino… a volte, occorre rimanere accanto ed ascoltare in silenzio; altre, porsi davanti per indicare la via su cui procedere; altre ancora, stare dietro per sostenere ed incoraggiare».
Gli estensori dell’”Instrumentum laboris” parlano di «comune accordo sull'ipotesi di un itinerario di riconciliazione o via penitenziale». Per alcuni si tratta di «impegno alla comunione spirituale e decisione di vivere in continenza», per altri, accompagnati «da un presbitero a ciò deputato», la via penitenziale conduce «l’interessato a un giudizio onesto sulla propria condizione, in cui anche lo stesso presbitero possa maturare una sua valutazione per poter far uso della potestà di legare e di sciogliere in modo adeguato alla situazione».
Un altro punto che raccolse nella XIII assemblea straordinaria del sinodo dei vescovi un alto numero di placet è il n. 55 (“l’attenzione pastorale verso le persone con tendenza omosessuale”, 118 “placet”, 62 “non placet”). «Sarebbe auspicabile che i progetti pastorali diocesani riservassero una specifica attenzione all'accompagnamento delle famiglie in cui vivono persone con tendenza omosessuale e di queste stesse persone». Un’anomalia torinese, questo servizio è scollegato dalla pastorale familiare.
L’ultima parte del documento si focalizza su “generatività, educazione”. Occorre favorire il dialogo «tra bioeticisti cattolici e scienziati delle tecnologie biomediche». Si ribadisce che «l’educazione di un figlio deve basarsi sulla differenza sessuale, così come la procreazione»,l’amore coniugale tra un uomo e una donna «costituisce la base indispensabile per la formazione integrale del bambino». «La prima scuola di educazione è la famiglia, è importante che i genitori siano coinvolti attivamente nei cammini di preparazione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana, in qualità di primi educatori e testimoni di fede per i loro figli».

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Prof. Stefano Coccia il 26 luglio 2016 alle 19:58 ha scritto:

La gioia dell’amore, l’Esortazione apostolica post-sinodale ‘sull’amore nella famiglia’, porta non a caso la data del 19 marzo, festa di san Giuseppe, patrono della Chiesa universale. Essa, molto attesa, raccoglie i risultati dei due sinodi sulla famiglia indetti da papa Francesco nel 2014 e nel 2015.

Il titolo stesso dell’Esortazione dice il tono generale che la percorre: una meditazione sulla bellezza dell’amore tra uomo e donna alla luce del progetto di Dio; una bellezza che le tante difficoltà (e talora crisi) che connotano il suo cammino non riescono ad oscurare nel cuore e nel desiderio dell’essere umano. I rimandi alla bellezza della vita familiare sono continui e carichi di concretezza e di esperienza. Papa Francesco entra, con cuore di pastore, nelle realtà quotidiane della vita familiare, con semplicità e con grande profondità, come è caratteristica sua peculiare.
Si tratta di un documento abbastanza lungo, che scoraggia una lettura frettolosa, ma esige un approfondimento paziente. Il papa, infatti, riconosce la complessità della moderna vita familiare e invita fortemente tutti i pastori e gli operatori della pastorale familiare ad accompagnare con affetto ogni persona a prescindere dalla sua situazione familiare o da quanto si senta lontano dalla Chiesa. Esorta ad aprire le braccia, in particolare verso tutti coloro che “vivono nelle più disparate periferie esistenziali” (n. 312), così da costruire un mondo “dove nessuno si senta solo” (n. 321).
Il papa sa benissimo che non esistono ricette facili, soluzioni semplici, ma neppure facili eccezioni alla verità dell’amore coniugale e familiare, né vuole introdurre alcuna forma di lassismo dottrinale. Ma sa anche che la coppia e la famiglia, oggi come non mai, hanno bisogno di essere accompagnate, aiutate a fare discernimento nelle difficoltà e ad essere integrate con le loro fragilità nella comunità cristiana.
Compito della Chiesa è aiutare ognuno ad esperimentare l’amore incondizionato di Dio, soprattutto chi si sente ferito negli affetti e nelle relazioni familiari. Ognuno deve essere aiutato a discernere, con umiltà e sincera ricerca della volontà di Dio, la propria situazione esistenziale, senza trascurare le esigenze della verità e della carità del Vangelo e la fedeltà all'insegnamento e alla tradizione della Chiesa. Un discernimento alla ricerca di un cammino autentico di fede e di crescita nell'amore, possibile a tutti perché Dio si rivolge a tutti e dona a tutti la grazia del suo amore e della sua misericordia, sia pur dentro la inevitabile complessità delle situazioni personali e familiari.
Il papa desidera che i cattolici divorziati e risposati civilmente si sentano e sappiano di essere parte della Chiesa: non sono scomunicati (n. 243). Ricorda che, anche se non possono partecipare pienamente alla vita sacramentale della Chiesa, sono vivamente incoraggiati a prendere parte attiva alla vita della comunità, la quale li deve accogliere, accompagnare e integrare con benevolenza: “Si tratta di integrare tutti, si deve aiutare ciascuno a trovare il proprio modo di partecipare alla comunità ecclesiale, perché si senta oggetto di una misericordia ‘immeritata, incondizionata e gratuita’” (n. 297). La loro partecipazione alla vita della comunità può esprimersi in diversi servizi ecclesiali, cosa molto importante anche per la ricaduta che ciò può avere sulla cura e l’educazione cristiana dei figli che pure devono essere inseriti nella comunità cristiana.
Dice il papa: “Nessuna famiglia è una realtà perfetta e confezionata una volta per sempre,ma richiede un graduale sviluppo della propria capacità di amare (…). Tutti siamo chiamati a tenere viva la tensione verso qualcosa che va oltre noi stessi e i nostri limiti, e ogni famiglia deve vivere in questo stimolo costante. Camminiamo, famiglie, continuiamo a camminare! (…). Non perdiamo la speranza a causa dei nostri limiti, ma neppure rinunciamo a cercare la pienezza di amore e di comunione che ci è stata promessa” (n. 325).
Una cosa è impressionante: l’Esortazione trasuda comprensione, affetto, empatia, vicinanza al cammino e alle difficoltà di ogni famiglia. Esprime incoraggiamento, invita al superamento di ogni timore ad abbracciare il sacramento del matrimonio, parla il linguaggio dell’esperienza e della speranza. Trasuda speranza, e speranza in abbondanza. Offre l’immagine di un padre che, senza nascondere nessuna verità, si china con la braccia aperte ad accogliere tutti, con l’ansia di donare a tutti la misericordia di Dio esortando a non scoraggiarsi mai: “Camminiamo, famiglie, continuiamo a camminare!”, senza scoraggiarsi per le difficoltà, solo così potrete godere la gioia dell’amore.


Don Giovanni Frisenna il 25 luglio 2016 alle 12:17 ha scritto:

Il libro mette in risalto il senso ed il valore della formazione oggi. Dopo il primo capitolo nel quale vengono illustrati i criteri, il secondo si sofferma sulle cinque macro-competenze della formazione dei catechisti. Nel terzo capitolo vengono presentate concrete proposte formative. Destinato prevalentemente a quanti si occupano di catechetica.

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Il rinnovamento della catechesi
Libro
CEI (gennaio 1989, 144 p.)

Don Giovanni Frisenna il 25 luglio 2016 alle 12:00 ha scritto:

Contiene il testo del "Documento di Base" che è all'origine del rinnovamento della catechesi e dei Catechismi in Italia. nell'introduzione presenta anche il testo della "Lettera dei vescovi per la riconsegna del Documento di Base" del 1988. È ancora uno strumento indispensabile per lo studio della catechetica

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Don Giovanni Frisenna il 25 luglio 2016 alle 11:55 ha scritto:

Il volumetto contiene le meditazioni di due illustri teologi per accompagnare la preghiera nei tre giorni del Triduo Pasquale. Il piccolo libretto è di facile lettura e molto utile per entrare nella spiritualità di questi giorni.


Don Giovanni Frisenna il 25 luglio 2016 alle 11:46 ha scritto:

Contiene i "Motu proprio" circa la riforma del processo canonico per le dichiarazioni di nullità del matrimonio, sia per il Codice di Diritto Canonico occidentale che orientale. Presenta il testo dei canoni da sostituire all'interno di ambedue i codici.

La notte luminosa - André Gouzes
Libro

Don Giovanni Frisenna il 25 luglio 2016 alle 11:35 ha scritto:

Il testo presenta in una forma del tutto particolare la liturgia della "grande settimana", cioè la settimana santa, attraverso un taglio per lo più antropologico-esistenziale. Consigliato per introdursi a vivere la liturgia di questi giorni importanti per la fede cristiana.


Don Giovanni Frisenna il 25 luglio 2016 alle 11:29 ha scritto:

Il testo presenta le lezioni del benedettino dom Burkhard Neunheuser preso l'ateneo S. Anselmo in Roma rivedute e aggiornate , specialmente nella sezione riguardante il movimento liturgico e la riforma del Vaticano II. Caratteristica del volume è la presenza di un'abbondante bibliografia per ogni argomento.

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Don Giovanni Frisenna il 25 luglio 2016 alle 11:15 ha scritto:

Il testo presenta la Mariologia alla luce del vaticano II. Dopo una trattazionedel tema di Maria nelle Scritture e nella storia, sono presentate alcune linee tematiche circa il Suo compito in relazione alla salvezza operata dal suo Figlio Gesù. Costituisce un buon contributo per un primo approccio

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Don Giovanni Frisenna il 25 luglio 2016 alle 10:54 ha scritto:

Il presente volume diviso in tre grandi parti vuole introdurre allo studio della teologia pastorale. Dopo una prima parte introduttiva dedicata a tracciare alcuni paradigmi dei pastoralisti, segue una seconda parte che presenta l'immagine del ministero pastorale di sacerdoti e laici, mentre nella terza parte si sofferma sulla nuova evangelizzazione.


Don Giovanni Frisenna il 25 luglio 2016 alle 10:47 ha scritto:

Il presente volume è un'ottima sintesi per entrare all'interno del mondo della liturgia. L'autore dopo aver introdotto al se senso della liturgia dopo il Vaticano II si sofferma sulle singole celebrazioni per concludere la sua opera tracciando alcune linee relative alla spiritualità liturgica. Il testo quindi risulta molto indicato per coloro che vogliono comprendere meglio il senso della liturgia.

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