Citazione spirituale

Tu sei qui: La voce dei clientiLibri

La voce dei clienti - Libri

Tutti i commenti per «Libri» (da 22201 a 22215 di 25645)


rimateren il 11 febbraio 2012 alle 13:14 ha scritto:

come sempre p. Rinaldo riesce a raggiungere il cuore delle persone. le sue parole, sono l'espressione di una vita vissuta pienamente con lo sguardo rivolto agli altri, perchè il suo è uno sguardo pieno della tenerezza del Signore


Giovanni il 11 febbraio 2012 alle 12:56 ha scritto:

Un bel libro, semplice e molto documentato. Aspetto il prossimo...

Leggi tutti i commenti (19)

Dott. giuseppe fiore il 10 febbraio 2012 alle 19:33 ha scritto:

E' la continuazione del trattato sulla felicità di De Chardin? E' questo il dubbio che ti resta alla fine della lettura del cuore della materia. Nasconde una parte di quella felicità che può essere espressa con il cuore? O il cuore non si esprime con la felicità ? Lascia molti dubbi questo volume ma forse questi dubbi sono dovuti alla interconnessione dei due trattati.

Cannabis medica - Bernabei Fabio
Libro
Bernabei Fabio SugarCo (gennaio 2012, 144 p.)

ricky il 10 febbraio 2012 alle 18:55 ha scritto:

bernabei si fa beffe della verità, propagandando disinformazione ed ignoranza.
mi auguro che nessuno prenda per buone le assurdità presenti nel libro.

Leggi tutti i commenti (2)

Kultura power il 10 febbraio 2012 alle 16:59 ha scritto:

Una summa di ciò che è la vita di strada...mi ha sorpreso molto...per la schiettezza e il nitore letterario... Vorrei regalarlo ad alcuni amici!

Leggi tutti i commenti (3)
Ero gay - Di Tolve Luca
Libro
Di Tolve Luca Piemme (marzo 2011, 246 p.)

Ellekappa il 10 febbraio 2012 alle 01:09 ha scritto:

VERGOGNA!

Discriminare vuol dire non comprendere. Vergogna per questo libro e per far credere che essere Gay è una malattia ed un peccato. Vergogna!

Leggi tutti i commenti (11)
Il paese che sfidò l'Impero - Santaniello Andrea
Libro

Daniele il 9 febbraio 2012 alle 15:20 ha scritto:

Su Quindici, paese nel quale sono nato e della cui cultura mi sento onorato di far parte, c'è tanto e tanto ancora da ricordare.
Ad esempio, il nome preromano di Quindici è Fenser, che letteralmente significa proprio
"Quindici" (dal fenicio "fen", cinque, e "ser", dieci, come nell'etrusco). Di Fenser, che i Romani
chiamavano "Veseris", Arthur Sambon riporta una interessante serie di didrammi, in osco ed
in greco. Fenser cadeva a 15 miglia esatte dalla piccola Pompei osco-greca. Era ubicata, cioè,
ai piedi del Monte Saro (Pizzo d'Alvano), nella pianura oggi detta di "Paragnano", a mezza stra-
da tra la frazione "Vusaro" (Bosagro) ed il capoluogo comunale. Il Monte Saro, come attesta
Svetonio, era una altura sacra in grado di rendere divinità i propri eroi. Di essere oriundo del-
la regione si vantava il retore Marco Epidio: maestro di Virgilio, Augusto e Marcantonio. Il
Monte Saro era dedicato a Giove Sarnense (Ammone) e a Giunone.
Ai piedi del Saro, il generale Silla piantò l'alloro ed una sua villa munita di teatro. Nacque,
così, la nuova Quindici romana: a 15 miglia esatte dalla più estesa Pompei greco-romana.
L' "albanum" di Silla appartenne poi a Tiberio che, come riconosciuto da accreditati stori-
ografi moderni, visse più nei dintorni di Nola che non nella stessa Capri, nella Villa di Giove
sul Monte Lauro. E, nel suo enclave, Tiberio, dopo averlo attrezzato di un piccolo anfiteatro, tenne addirittura la quarta olimpiade campana. Col suo gesto, in pratica, Tiberio mandò su
tutte le furie i Pompeiani, cui spettava di diritto tenere la quarta "sebasta". Nel Vallo Lauro
venne accolto e si spense Augusto, prima dell'allestimento della sua "camera ardente" nel-
lo Octavianum, alle falde del Vesuvio. Nel Lauro i romani facevano risiedere il governatore
della Campania: consuetudine mantenuta quasi fino al passaggio delle redini a Napoli (1266),
con la preminente carica parzialmente preservata dal principe capuano (Conte di Caserta e
Signore di Lauro).
Sotto il generale bizantino Narsete, Patrizio d'Italia, Quindici ritornò ad essere importan-
te, accogliendo una nutrita Colonia Romea che aveva un suo vivace porticciolo nei "Campi
Scaphati" sul Sarno. Da Scafati, nuova e piccola Pompei dove è stato individuato il sepolcro
del nobilissimo Quinto Decio, corrono, fino alla scomparsa Chiesa di S. Sebastiano a Quindici,
esattamente 15 miglia. Tappe intermedie sono Taverna Penta (5) di Poggiomarino e Taverna
Palma (5 da Nola) di Decalano, o Teglano (10), nell'odierno Vico di Palma Campania.
Ma Quindici fu soprattutto importante, e oggetto di aspra contesa tra Longobardi e Bizan-
tini, quando "si cinse la testa" della Corona Ducale (Stemma con Sole e Luna), al tempo della
spaccatura della Campania nei due mondi della Ducea Bizantino-Napoletana, sulla costa, e
del fortissimo Ducato Longobardo di Benevento, su una gran fetta del Sud.
Quindici ebbe la peggio (primavera del 663), mentre Benevento, sotto la minaccia di
Carlo Magno (788), dovette cedere ai Napoletani parte dell'Agro di Cimitile. Per correre ai
ripari, Benevento approntò senza successo un castello sul colle di Cicala (833). La cosa scontentò non poco i Quindicesi che, per tutta risposta, voltarono le spalle a Benevento e si schierarono dalla parte del Castaldo di Salerno. Tutta la Pontilia, cioè tutto il Ponte montano (futuro Terzo del Ponte tra Palma e Forino) del vecchio ed esteso Gastaldato di Quindici - spiega il napoleonico Renè Poupardin, Professore della Scuola Francese di Roma - si sollevò contro Benevento. E Radelgario di Benevento, per soffocare il malcontento, decise di creare un palazzo, e di insediarvi un suo conte, nel sito dell'odierna Lauro (840). Con la forza, vi trasferì pure molti suoi servi di Quindici. Il dissidio tra Quindicesi e Beneventani preparò la
strada alla famosa Divisio Ducatus (848/849), con la quale tutte le terre al di qua della "linea
di taglio", cioè tra Forino e Scafati, già coordinate da Quindici, passarono all'emergente
Castel Lauro. Col nuovo accordo poi del 972, subentrato alla guerra greco-longobarda del
969-71, Napoli potè estendere la sua influenza fino ai Monti Nolani e ridar vita, così, ad una
nuova Nola.
La conquista Bizantino-Napoletana di Quindici, nel 663, impose nel Vallo la nascita del
Monastero del Santo Agnello di Dio Salvatore che, col più sintetico Titolo di S. Aniello, e non
senza distruzioni e ricostruzioni, rimarrà legata a Napoli fino al 1607: cioè fino a dopo la
scomparsa dell'Impero di Costantinopoli. Al trasferimento coatto di Quindicesi ai piedi di
Taurano (840), invece, risalgono le radici delle Casate Lauretane dei Santaniello, Trione, Vivenzio, ecc. Tanta storia va compresa, recuperata, rivalutata, mettendo da parte inutili campanilismi e pretestuosi atteggiamenti di arroccamento culturale.


marina venturini il 8 febbraio 2012 alle 16:07 ha scritto:

l'ho letto rapidisssimamente....aiuta a pensare,e sopratttto a crescere nella fede...lo consiglio a tutti coloro che non si spiegano tante realtà che viviamo oggigiorno...

sela il 5 febbraio 2012 alle 21:40 ha scritto:

Purtroppo come esiste il bene, così e allo stesso modo è reale l'esistenza del male e quindi del diavolo. Noi però pensiamo che il male non esista, pensiamo molto superficialmente...
Il mandato di Gesù nel vangelo è: "Annunciare il vangelo, battezzare e schiacciare i demoni".
Più chiaro di così!
Facciamo posto a Dio, innamoriamoci di Gesù.

Leggi tutti i commenti (11)

adele il 7 febbraio 2012 alle 22:13 ha scritto:

Semplicemente splendida! Grazie

Leggi tutti i commenti (3)

papà il 7 febbraio 2012 alle 18:48 ha scritto:

Profondo, semplice, emozionante.
L'autore parte da fatti ordinari della sua giornata, soprattutto familiari, che normalmente viviamo tutti ogni giorno, e li osserva con occhi meravigliati fino a far emergere i probabili significati della nostra esistenza, della felicità e della ricerca di un possibile Dio nascosto.
Il libro è denso di spunti per riflettere sulla famiglia, sulle relazioni interpersonali, sui curiosi comportamenti umani e sulla ricerca di fede. Ogni pensierino apre al cambiamento e a nuovi possibili orizzonti, mai banali.
Ci sono, inoltre, alcuni pratici suggerimenti per affrontare le problematiche familiari (emersi dall'esperienza dell'autore), mille spunti per meditare sul senso della famiglia e gustare tutti quei momenti meravigliosi che la nostra misteriosa vita ci può offrire.
E' un cammino (diviso per mese) in cui l'autore cerca di individuare la strada e i valori che portano alla vera serenità.
Credo sia un bel regalo alla famiglia, a chi è in cammino di ricerca e ai fidanzati.


Wil il 7 febbraio 2012 alle 17:21 ha scritto:

Un autore che mette nero su bianco le sue grandi emozioni e esperienze lavorative nel campo dell'alta cucina,di cui fa parte; al lettore non rimane che iniziare a leggerlo per rimanere incantato nella bellezza della cucina e delle bellissime emozioni che Giorgio riesce a trasmettere; a tutti una Buona Lettura.-

Leggi tutti i commenti (9)

Andrea Ratto il 7 febbraio 2012 alle 08:02 ha scritto:

Grazie,grazie e ancora grazie all'autore per questo splendido libro. Riesci a vivere la Passione di Gesù ed è come essere con Lui,ti ricarica di fede, ti fa pensare e amare ancora di più Gesù. Sono rimasto entusiasta e pienamente soddisfatto di questa lettura.
Un libro che dispiace quando è terminato

Leggi tutti i commenti (6)

Prof. Tiziano Gallo il 6 febbraio 2012 alle 20:44 ha scritto:

Ottimo sguardo d' insieme sulle chiese "sui iuris" del cristianesimo.
In questo volume l'autrice presenta come in queste regioni sia arrivato il Cristianesimo e sia sopravvissuto fuori dal contesto ecumenico
della chiesa cattolica medioevale.
Volumetto molto utile per uno sguardo antropologico sui rami del cristianesimo.


mariella taliano il 6 febbraio 2012 alle 11:59 ha scritto:

una lettura comprensibile a tutti sulla vita di Gesù, che ci consente di conoscere e amare di più il Salvatore.

Leggi tutti i commenti (10)