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La voce dei clienti - Libri

Tutti i commenti per «Libri» (da 13051 a 13065 di 27195)


Ing. Antonio Valenti il 10 agosto 2018 alle 00:02 ha scritto:

Un libro che tutti dovrebbero leggere, apre una luce su un caso tristemente buio della storia della chiesa. L'autore tratta il tema con estrema delicatezza ma nel contempo senza tralasciare fatti estremamente inquietanti.

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Prof. Stefano Coccia il 9 agosto 2018 alle 11:38 ha scritto:

Uno dei libri più belli che abbia mai letto. Penso che don Fabio Rosini abbia dato il meglio di sé nella stesura di questo libro. Già l’introduzione di Marko Ivan Rupnik è davvero favolosa e ti introduce al cuore del discorso. Don Fabio Rosini si vede che è un biblista, ma non un ricercatore, piuttosto un padre ed un pescatore di uomini. Molto bello il fatto che anche lui ha avuto a che fare con Chiara Corbella Petrillo alla quale anche io sono particolarmente legato e devoto. Questo libro mi ha aiutato molto a trovare quali sono i punti fermi, qual è la prima certezza su cui fare perno, quali sono le priorità della mia vita in questo preciso momento della mia esistenza. Don Fabio in questo libro parla di discernimento che non significa capire se uno si deve sposare o fare il prete. Questa è una seconda fase di un’esistenza che è già impastata di comunione con Dio. Per discernimento s’intende quella dinamica che guida interiormente colui che vive al cospetto del Signore. È l’orientamento profondo dell’essere. Non è una singola scelta, ma è insita in tutte le nostre scelte. Il discernimento è la relazione da figli con il Padre che diventa sensibilità, occhio acuto, orecchio intonato. Questo don Fabio Rosini è davvero un maestro spirituale da quello che ho potuto leggere. Cita autori, spirituali e non, con una facilità enorme: spazia da San Vincenzo de’ Paoli a C. S. Lewis, da sant’Agostino a G. K Chesterton. È inutile riassumere il testo in questo breve commento perché renderebbe ridicolo leggere il libro stesso ma lo consiglio davvero a tutti coloro che vogliono fare chiarezza nella propria vita o comunque vogliono iniziare a seguire un cammino serio di fede.

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renata boglietti il 8 agosto 2018 alle 14:43 ha scritto:

bellissimo libro che ci permette di conoscere meglio questa donna straordinaria. Avrei voluto un maggiore approfondimento su Natuzza..

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Discorsi a tavola - Martin Lutero
Libro
Martin Lutero Claudiana (luglio 2017, 120 p.)

Prof. Stefano Coccia il 7 agosto 2018 alle 18:53 ha scritto:

Una breve raccolta di alcune delle vivaci conversazioni informali alla tavola di Martin Lutero e sua moglie, Katharina von Bora, con colleghi, collaboratori e allievi del Riformatore su temi quali la teologia, l?attualità politica, l?accademia e la vita quotidiana. Non di rado ne emerge un Lutero «fuori onda», diretto, a tratti violento e persino volgare, in ogni caso molto umano, che ne integra e arricchisce l?immagine complessiva.
«La tavola di Lutero doveva essere un luogo interessante: vi si incontravano alcuni dei suoi più stretti collaboratori ? da Filippo Melantone a Johannes Bugenhagen e Justus Jonas ? oltre agli studenti che vivevano nella sua casa. Dopo la morte del Riformatore, oltre alle discussioni e, in particolare, alle affermazioni di Lutero, i Discorsi a Tavola vennero a includere ampliamenti, collegamenti con dichiarazioni nate in altri contesti e catalogazioni per argomento, fino a occupare sei volumi dell?edizione critica della sua opera. Note per la loro vivacità e la capacità di restituire, talvolta in termini molto netti, aspetti quotidiani, personali e di pensiero del grande teologo, queste conversazioni costituiscono un testo di notevole interesse che, se non può costituire la fonte esclusiva né principale per la conoscenza del Riformatore, è di indubbio arricchimento per il lettore».


Prof. Giovanni Spagnolo il 7 agosto 2018 alle 17:54 ha scritto:

Tra le intuizioni profetiche che caratterizzano il ministero petrino di papa Francesco, dobbiamo certamente annoverare la sua attenzione e preoccupazione verso il mondo giovanile, espressa in ogni occasione e culminata nella convocazione della XV assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, con il tema assai interessante e inconsueto “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, in calendario dal 3 al 28 ottobre 2018.
Proprio in preparazione di questo Sinodo, di cui è già stato approvato l’Instrumentum laboris, è arrivato nelle librerie questo agile e documentato contributo dovuto alla penna, ma soprattutto alla mente e al cuore, del noto professore e pubblicista cappuccino Gianluigi Pasquale.
Leggendo la ricca Introduzione, che l’Autore ha voluto premettere ai profili biografici di quindici figure di santità, scelti dal variegato e straordinariamente ricco catalogo della Chiesa, sappiamo della motivazione fondamentale che ha ispirato il volume: “Questo libro è stato scritto per ottenere serenità” (p. 7).
Naturalmente la serenità è un corollario di quell'anelito alla santità, irradiazione della luce del volto di Gesù, che tutti, i giovani in primis, nutrono nel loro cuore. Lo ha scritto papa Francesco nella Lettera premessa al Documento preparatorio dell’assemblea sinodale e lo ha ripetuto ultimamente più volte anche nella sua Esortazione apostolica Gaudete et exultate sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo (Ibidem).
Sempre nell'Introduzione, Gianluigi Pasquale, non fa mistero dei motivi che lo hanno portato a scrivere questo libro, non tralasciando i riferimenti autobiografici che non mancano poi in tutto il testo, raggruppandoli essenzialmente in quattro. Il primo dei quali è proprio la serena fascinazione che esercita papa Francesco, una sorta di calamita che attrae i giovani, assai attenti ai gesti da lui compiuti (p. 9).
Il secondo motivo è scattato dalla frequentazione avuta dall'Autore, del “pianeta” legato a santa Faustina Kowalska con il suo Diario, ma soprattutto con la sua “coroncina della Divina Misericordia”, che lega ormai sempre più persone e giovani in un grande sodalizio spirituale capace di far fronte a problemi e drammi più grandi di noi (p. 10).
L’entusiasmo contagioso che i giovani hanno trasmesso a p. Gianluigi Pasquale durante i vent’anni di docenza nelle aule universitarie di Venezia, Milano e Roma, costituiscono il terzo motivo di questo libro, “cordialmente dedicato” a loro (p. 11), a testimonianza che, la generazione del nichilismo (Galimberti) è ancora capace di “ricamare una vita sensata, la quale raggiunge la propria saturazione nella logica del dono” (p. 12).
“La quarta, benché non ultima, ragione stringe come un nodo alla gola. Ma va detta. Ho incontrato tanti giovani gravemente ammalati che sono andati incontro a Gesù salvatore aggrappandosi ai santi, prima di chiudere gli occhi nella pace con sorella morte” (p. 12).
E subito, a riprova di quanto detto, l’Autore ricorda alcuni di questi giovani “santi”, anche se non ufficialmente canonizzati: Nicola Perin, il diciassettenne che chiuse gli occhi alla vigilia di Natale del 2015, stringendo tra le mani l’immaginetta di padre Pio, fra Vigilius Djohan Gunaedì, giovanissino cappuccino indonesiano, fedele sino alla fine al suo rosario colorato e Assunta, recentemente scomparsa, che teneva sempre con sè, nell’offerta della sua vita per i sacerdoti e gli sposi cristiani, una reliquia della beata Eurosia Fabris Barban, bisnonna materna dello stesso p. Gianluigi Pasquale (pp. 12-13).
Se volessimo aggiungere un denominatore comune, che caratterizza i quindici ritratti agiografici presentati in questo volume, lo troveremmo nella provenienza geografica delle figure di santità che è poi quella di appartenenza dell’Autore e cioè il Veneto, regione italiana da sempre espressione di un cattolicesimo attivo e contemplativo insieme.
Esulano da questo ambito geografico, perché appartengono ormai a pieno titolo alla Chiesa universale, Madre Teresa di Calcutta, con il suo “volto rigato dall’amore, senza alcuna polvere” (pp. 25-34), I pastorelli di Fatima, “primi fanciulli santi non martiri” (pp. 35-47) e Faustina Kowalska che ha svelato al mondo l’arte di “abbandonarsi nelle braccia della Divina Misericordia” (pp. 49-55).
Non potevano ovviamente mancare, in questa agile e necessariamente selettiva raccolta, tre figure di santi frati cappuccini, l’Ordine di appartenenza dell’Autore, che sono Leopoldo Mandić, dispensatore a Padova della Misericordia di Dio, che incoraggiava i peccatori a “rialzarsi senza più la paura del peccato” (pp. 91-97), Andrea Giacinto Longhin, vescovo “a quarant’anni con l’odore delle pecore” (pp. 99-106) e Marco d’Aviano che mostra a quali traguardi possa portare la santità “se il Vangelo dentro per la missione” (pp. 123-130).
Gli altri santi e sante, di cui Gianluigi Pasquale dimostra di saper cogliere “dei frammenti provenienti dall’ultimo Gesù Cristo glorioso “, con rara capacità di sintesi che mira all’essenzialità del messaggio, che promana dalle loro vicende biografiche, sono la serva di Dio Bertilla Antoniazzi che “sognava di correre sull’erba dei prati” (pp. 19-24), Claudio Granzotto frate minore e “(s)cultore della bellezza cristiana” (pp. 57¬-63).
Sempre con il solito criterio di far seguire al nome dei santi una sorta di epiteto che ne coglie la peculiarità, l’Autore narra poi la santità di Maria Bertilla Boscardin che si era collocata come “cuore sacro tra quei due che lo sono” (pp. 65-71), di Giovanni Calabria che esercitò a Verona la fantasia della carità, sperimentando che tutto può accadere “quando alla bontà non si nega nulla” (pp. 73-79) e di Eurosia Fabris Barban, la prima beata italiana di papa Benedetto XVI proclamata nella chiesa locale, quasi a sottolineare i “tre volti della maternità” (pp. 81-89).
Chiudono le figure di santità illustrate in questo volume, frutto della scelta oculata e sapiente di Gianluigi Pasquale, due figure assai interessanti e forse poco conosciute, quella del sacerdote altoatesino Joseph Freinademetz, il cui messaggio è racchiuso nell’intuizione relativa al fatto che “la lingua che tutti comprendono è l’amore” (pp. 107-113) e la religiosa di Bassano del Grappa, Elisabetta Vendramini che “si accorse delle stimmate dei bambini” (pp. 115-121).
La Conclusione, che troviamo a fine volume, non è altro che una riflessione teologica sulla santità in generale e su quella “giovane” in particolare, che ha motivato la scelta dell’Autore, nella convinzione costante che Dio “Ha avuto riguardo per la preghiera dei piccoli” (p. 131), infatti: “i giovani santi ci insegnano che Dio ascolta soprattutto la voce dei bambini, Egli che ha avuto riguardo della preghiera deli umili (Sal 101, 8), dei ‘piccoli’, anche quando sono vecchi, da chè la santità non ha età, nel campo della terra senza il male di cui sono – e siamo – nati” (p. 133).
Questa sintesi, collocata in Conclusione, è un corollario perfetto di quanto Gianluigi Pasquale, evocando un saggio del suo amico filosofo Umberto Galimberti, aveva scritto nell’Introduzione a proposito dei giovani e cioè: “Non è vero che sono tutti della quotidiana dipendenza dal video dei più sofisticati computer, o da quello al plasma dei telefoni cellulari, né sempre nelle , come talvolta si osserva in treno. Ci sono ancora quelli e quelle che sanno da queste maglie e ritornare alla in cui sono nati” (p. 15).
E sono proprio giovani come questi, è la buona notizia che il volume di Gianluigi Pasquale ci trasmette, che contribuiranno con la loro santità “giovane” a “Rasserenare, amando” che è, in fondo, “la missione del XXI secolo” (p. 8) per arginare ansie e paure generate da quella “globalizzazione dell’indifferenza”, già denunciata da papa Francesco, che ci ha resi sempre più soli.
Giovanni Spagnolo


Agnese Fiducia il 7 agosto 2018 alle 11:29 ha scritto:

Ho visto questo libro pubblicizzato su Jesus e Famiglia Cristiana, ma l'ho acquistato e poi letto dopo aver letto la trama online. Poi ho iniziato a leggere e ho trovato un capolavoro della letteratura contemporanea,non solo della letteratura cristiana cattolica. Chiunque dovrebbe leggerlo, ma soprattutto i vescovi, i sacerdoti e i giovani che vogliono entrare in seminario, i seminaristi, i fedeli laici,ma anche chi non crede. Una commedia in cui l'autore fa riflettere molto. Teologicamente accurato. E soprattutto un libro pieno di amore. Bello anche come regalo.

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Agnese Fiducia il 7 agosto 2018 alle 11:27 ha scritto:

Sono felice che il libro Building a bridge del Padre Gesuita James Martin sia stato tradotto in italiano e pubblicato da Marcianum Press. È un libro necessario,aiuta a comprendere molte cose, fa riflettere, e il lettore si troverà a costruire e poi camminare proprio su questo ponte. Ad un certo punto del libro ci sono brani biblici per la meditazione. Terminato di leggere, si riprenderà il libro nelle proprie mani sia per rivedere alcuni punti fondamentali e continuare a riflettere, ma anche per meditare e pregare.

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Agnese Fiducia il 7 agosto 2018 alle 11:26 ha scritto:

Non bisogna lasciarsi scoraggiare dalle numerose pagine né dal prezzo. È un libro necessario per vivere. Si imparano parecchie cose. È un libro meraviglioso.

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alessandro giuseppini il 7 agosto 2018 alle 08:54 ha scritto:

Un libro molto equilibrato, tra fede e consapevolezza psicologica.

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Dott. Manuel Sant il 5 agosto 2018 alle 12:52 ha scritto:

Buon libro, un diario molto intimo, libero e appassionato sul cammino di Sant'Antonio dove si mescolano annotazioni pratiche, ricordi, spunti di spiritualità con sullo sfondo sempre la grande figura di Sant'Antonio. Da provare...il cammino e il libro!

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Dott. Manuel Sant il 5 agosto 2018 alle 12:45 ha scritto:

Uno dei libri meno conosciuti della Bibbia (per la mia esperienza) e molto poco utilizzato anche nella Liturgia, eppure è un testo sacro ricco di spiritualità ben commentato e spiegato dall'autore, andrebbe letto quasi in parallelo con i libri di di Giona e Giobbe.

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Dott. Manuel Sant il 5 agosto 2018 alle 12:43 ha scritto:

Ho letto questo libro tutto di un fiato, anche perchè non è particolarmente voluminoso. Le profezie trasmesse a suor Mariana riguardanti il nostro tempo sono incredibilmente coerenti con quello che stiamo vivendo, davvero questa vicenda meriterebbe maggiori attenzioni e pubblicazioni.


Dott. antonio rossomando il 4 agosto 2018 alle 09:53 ha scritto:

Amo questo libro ed amo il suo autore.Quando sono in difficoltà,vado a rileggerlo ed ogni volta ne esco con insegnamenti nuovi ed una riacquistata fiducia nel Signore.Padre Serafino incanta con la sua chiarezza .Grazie.

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Ing. Ambra Guenda Ziraldo il 3 agosto 2018 alle 20:16 ha scritto:

Questo libro è come un respiro di aria pura per l'Anima.
Poche pagine che ti permettono di incontrare uomini di Valore, capaci di guardare alla Vita, all'esistenza dell'Uomo, con attenzione profonda al rispetto verso il prossimo. Parole profonde, illuminate, che spaziano con sintesi e semplicità tra il trascendente e quindi lo Spirito dell'Uomo e la concretezza del vivere quotidiano. Il libro parla di Valori morali, in netta contrapposizione con il pensiero di molti politici e di tante persone che hanno scelto la superficialità, la vita con approssimazione e non la Vita nella pienezza. Non ci può essere Vero Uomo laddove non ci sia il rispetto, l'integrità, l'accoglienza. Come è immensa l'esistenza quando la si sa interpretare e vivere a partire da ciò che ci insegna la nostra Costituzione sino a quello che l'Anima sa suggerire al Saggio, ossia a colui che non è divorato dai pensieri del Mondo. Al compimento dei 18 anni lo Stato Italiano mi fece recapitare il testo della Costituzione della Repubblica; che onore per una giovane. Lo Stato dovrebbe continuare a trasmettere Valori, i nostri Pastori dovrebbero insegnarci a coltivare e apprezzare l'immanenza, noi non dobbiamo dimenticare il Valore di essere Uomini e Donne, uguali dinnanzia al dolore, alla povertà e alle difficoltà. Non vivere per guadagnare, ma vivi per rispettare, condividere e insegnare.


Gabriella Sembiante il 1 agosto 2018 alle 13:48 ha scritto:

Un must per chi educa. Comprendere l'importanza della relazione per poter educare è fondamentale per chi lavora in un ambito delicato come quello dell' età Evolutiva