Citazione spirituale

La voce dei clienti

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Incontri - Andreucci Mauro
Libro

silvia il 3 novembre 2012 alle 13:15 ha scritto:

Un libro eccellente che scorre facilmente. Una storia umana che fa riflettere e un contrasto spirituale raccontato con enfasi. Devo dire che è un crescendo di emozioni. Mi ha colpito come l'autore abbia immaginato durante il suo racconto la voce di Dio come una voce fuori campo. Lo consiglio vivamente per chi ha un profondo momento di crisi interiore ma soprattutto spirituale.

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Dott. Manuel Sant il 2 novembre 2012 alle 20:54 ha scritto:

Raccolta per argomenti di scritti dell'autore che vanno da commenti ai salmi, ai passi del vangelo, riflessioni su ritiri spirituali e altri appunti. Colpisce, specie nei commenti ai salmi, l'impeto di Fede con cui scrive e questo grazie anche alla buona traduzione in italiano. Col tempo poi le riflessioni si fanno sempre più profonde, sembra quasi di poter percorrere un cammino di crescita spirituale.

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Roberta Santangelo il 2 novembre 2012 alle 12:59 ha scritto:

Qual è il senso della sofferenza? Una domanda che tutti si fanno perché la sofferenza accompagna ogni uomo nella sua vita. Il Santo Padre guarda all’Antico Testamento dove ”al male morale del peccato corrisponde la punizione”, facendo riferimento a diversi Libri ma soffermandosi su Giobbe, proprio perché qui è invece il giusto che, senza avere colpa, è colpito da varie disgrazie. Io, però, mi chiedo chi si può dire veramente senza colpa. È nel Nuovo Testamento che la sofferenza acquista il suo “senso salvifico”, dove soffrire significa offrire per amore. Bellissima la riflessione sulla parabola del buon Samaritano che mostra all’uomo quale atteggiamento tenere di fronte la sofferenza altrui.

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Roberta Santangelo il 2 novembre 2012 alle 12:26 ha scritto:

Un vero trattato di pneumatologia che si legge facilmente perché Cantalamessa è sempre chiaro anche occupandosi di temi così alti che spaventano i più, così ho comprato il libro sicura che lo avrei compreso. Dello Spirito presenta i simboli - vento, brezza leggera, acqua, olio, fuoco- il suo ruolo nella creazione ieri e oggi, i suoi doni e i carismi, la sua potenza.


Roberta Santangelo il 2 novembre 2012 alle 12:15 ha scritto:

Si tratta di una monografia sul sacerdozio di Cristo e il nostro, visto che con il battesimo siamo chiamati ad essere re, sacerdoti e profeti: un sacerdozio battesimale e universale da distinguere da quello ministeriale.
È costituita da sette saggi più due in appendice, di cui uno riservato alla chiamata sacerdotale di Israele. Se il contributo iniziale di Manzi funge da introduzione, interrogandosi sulla duplice pretesa di Gesù di essere Figlio di Dio e “il” mediatore salvifico, riportando la risposta a Caifa, i saggi del cardinale Vanhoye ci presentano la novità del sacerdozio regale di Cristo- sacerdote degno di fede e misericordioso- facendo riferimento in particolare alla prima lettera di Pietro e alla lettera agli Ebrei, mentre il contributo di Vanni riflette sui cristiani ”regno sacerdoti” dell’Apocalisse.

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Roberta Santangelo il 2 novembre 2012 alle 12:11 ha scritto:

Al commento precedente vorrei soltanto aggiungere che il libro si presta ad essere un sussidio utilissimo per la liturgia delle ore, dato che nelle note del singolo salmo e in un prospetto generale si esplica la distribuzione dei salmi nelle quattro settimane e frequenti sono le citazioni della Sacra Scrittura, di documenti conciliari e ufficiali, delle fonti patristiche, del Messale e del Lezionario. Un modo per conoscere meglio o scoprire fonti che difficilmente si consultano.

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Roberta Santangelo il 2 novembre 2012 alle 12:08 ha scritto:

Un libro che si avvale dei contributi di tre specialisti ma, per me, il più piacevole è risultato quello di padre Cantalamessa sull’umanità di Cristo. Iniziando con un excursus storico sulla difficoltà iniziale all’interno della Chiesa ad accettare Gesù-uomo da parte dei cosiddetti docetisti, passa al contesto culturale odierno in cui invece s’insiste troppo su questa umanità, dimenticando o totalmente disconoscendo la reale portata di essa: Cristo è vero uomo in quanto uomo nuovo perché santo, obbediente a Dio, il senza peccato. Infatti, il peccato non è il tratto distintivo della natura umana ma una sua sovrastruttura.
Interessante anche Penna che confronta le fonti documentali su Gesù e altri ebrei, non certo di poco conto, come Rabbi Aqivà, martire sotto i Romani, e Rabbi Yonathan ben Zakkai, fondatore del giudaismo rabbinico, vissuti anch’essi nel I secolo d.C. dei quali si hanno poche e frammentarie informazioni.


Roberta Santangelo il 2 novembre 2012 alle 12:06 ha scritto:

Un testo interessante. Qualizza si preoccupa di definire il termine iniziazione come cambiamento, metànoia. Per i sacramenti del battesimo e della cresima indica le fonti bibliche sia dell?Antico sia del Nuovo Testamento. Molto belle le riflessioni sull?eucarestia ?dono d?amore di Dio? e quelle patristiche sull?acqua in Genesi, Esodo, Giosuè e Vangeli. Ma ciò che più preme all?Autore è spingerci a riflettere sulle conseguenze dei ?doni? ricevuti, che esigono una partecipazione attiva, come laici, nella vita della Chiesa e del mondo.

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L'assemblea liturgica
Libro

Roberta Santangelo il 2 novembre 2012 alle 12:05 ha scritto:

Il libro è per specialisti. Comunque ho potuto apprezzare più i contributi di carattere teologico rispetto a quelli di ambito sociologico. Sicuramente ciò che in linea generale traspare è il problema della partecipazione in termini sia qualitativi sia quantitativi all?assemblea liturgica.
La teologa Cettina Militello, nel suo saggio ?L?assemblea liturgica gerarchicamente ordinata: soggetto celebrante?, utilizza come fonti l?IGMR e la LG e si preoccupa di definire la celebrazione eucaristica, i ministri e gli uffici particolari, puntando l?attenzione sul sacerdozio battesimale che ci fa tutti re, sacerdoti e profeti.
Davvero interessante il saggio di Renato De Zan, il quale , mettendo in relazione il termine ebraico "qahàl" e quello greco ekklesìa, fa un excursus del loro uso rispettivamente nell'Antico e nel Nuovo Testamento, chiedendosi se si può considerare il secondo la traduzione del primo e il significato di ekklesìa rispetto a plethos.


Roberta Santangelo il 2 novembre 2012 alle 11:49 ha scritto:

Posso sicuramente dire che il libro è piacevole. Si tratta di un testo caratterizzato da una sorta di ?botta e risposta?, ma il titolo è fuorviante: sul messia ho contato cinque domande e le risposte del rabbino non sono state tanto esaustive da potermi fare un?idea del concetto messianico nel mondo ebraico. È vero che Elkann spiega il perché del titolo nella sua prefazione ma avrei preferito meno domande e uno spazio più ampio per Toaff.


Roberta Santangelo il 2 novembre 2012 alle 11:48 ha scritto:

Il libro è scritto da un operatore pastorale e confesso che mi aspettavo qualcosa di diverso, come un dizionario liturgico. L?impostazione è chiara: i capitoli riguardano i luoghi, le persone, gli oggetti, gli atteggiamenti, le azioni, i simboli e il tempo sacri ma il tutto trattato non esaustivamente, nel senso che non sono indicate neanche le nozioni basilari per taluni argomenti


Roberta Santangelo il 2 novembre 2012 alle 11:47 ha scritto:

È stato il primo libro sulla liturgia romana che ho letto e sono rimasta veramente soddisfatta. È infatti un testo scritto da un sacerdote ma rivolto ai laici perché i fedeli non rimangano nell?ignoranza e riscoprano la gioia della celebrazione.
Ogni capitolo ha una presentazione generale dell?argomento e una conclusione in cui si tirano le somme. Argomenti privilegiati sono la mensa della Parola e la liturgia eucaristica, l?organizzazione dell?assemblea liturgica e il ruolo dei laici. Si scopre così la santificazione del tempo:tutto ruota attorno all?ottavo giorno: l?anno liturgico si basa sulla data in cui cade Pasqua; la settimana inizia con la domenica ed è un protendersi verso essa, un suo prolungamento? in pratica è sempre domenica!
La domenica celebra costantemente il mistero pasquale nell?attesa della fine dei tempi, come alternativa alla parusia.

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Roberta Santangelo il 2 novembre 2012 alle 11:44 ha scritto:

La tazza è davvero carina con questo motivo a pergamena e la frase riportata che è la benedizione sacerdotale di Aronne e dei suoi figli, con cui ancora oggi il kohen benedice Israele (Nm6,24-26).
Secondo la tradizione rabbinica, il sacerdote chiede al Signore di benedirti in molti modi -dandoti figli, salute, serenità, averi, ricchezza spirituale- e di proteggere ciò che ti ha donato; chiede che ti faccia vedere sempre il Suo volto felice e ti illumini- così ti accorgerai che tutti i desideri e i piaceri terreni che insegui con bramosia non sono altro che il buio assoluto - e ti dia grazia, vale a dire che dentro di te ci sia la pace perché la persona che dentro di sé non ha la felicità, qualsiasi cosa le accadrà non sarà mai felice.
Se accetti con amore i decreti del Signore, inteso anche tutto ciò che ti capita nella vita, porrai la tua anima talmente in alto che Dio dovrà sollevare il Suo volto per guardarti

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Ing. Fabio Filippa il 1 novembre 2012 alle 15:48 ha scritto:

Molto utile e di utilità specialmente al giorno d'oggi in cui la vita propone modelli e idee il più delle volte errati e fuorvianti. Da leggere.

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Racconti di un pellegrino russo
Libro

Ing. Fabio Filippa il 1 novembre 2012 alle 15:45 ha scritto:

Ottimo testo, illuminante e pratico, i numerosi riferimenti alle scritture aiutano a comprendere quale sia la vera essenza della preghiera. Sicuramente da leggere e da meditare.

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