Citazione spirituale

La voce dei clienti

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Laura Magnaghi il 15 settembre 2012 alle 14:23 ha scritto:

Molto bello, soprattutto la prima canzone "Con te camminerò" !


Umberto Masperi il 15 settembre 2012 alle 10:17 ha scritto:

Sansone ( shemesh, sole: figlio del sole. L’uomo poi reso cieco).
Dalila ( lajlah, la notte).

Ognuno di noi porta in sé, a livello inconscio soprattutto,alcuni ricordi dell’infanzia, o della giovinezza, che,talora, riaffiorano nei sogni (chissà perché; ma ,seguendo Freud, lo possiamo comprendere) o giungono con vivacità alla nostra mente-immaginazione ( ed in chi è un po’ avanti con gli ‘anta’ sono ancor più chiari delle percezioni vicine nel tempo).
Recuperiamo pure questi ricordi che ci stimolano a capire ciò che ci ha portato ad essere quello che siamo ancora adesso. ^^^ Durante l’ora di catechismo, sempre i racconti della Bibbia, attraverso le parole del catechista o del sacerdote, assistente dell’oratorio. Quella volta: Sansone ,cieco, che “abbraccia” le colonne, le abbatte e rimane schiacciato con i suoi nemici, i Filistei. Ancora: quel compagno che in determinate occasioni ripeteva, con ‘gusto’: “Muoia Sansone con tutti i Filistei”, e magari ti saltava addosso,per la lotta nel gioco.
(La fantasia del fanciullo lo abbinava subito all’altra immagine, raccontata sui banchi di scuola: Ercole, dalla forza sovrumana) . Le sue imprese: con le nude mani uccide,fa a pezzi, un leone (et dilaceravit leonem, quasi haedum in frusta concerperet, come un capretto ),con una mascella d’asino colpisce mille uomini :inventamque maxillam asini recentem arripiens percussit in ea mille viros).

L’immagine della fantasia avrebbe in seguito trovato ancor più alimento nella visione del film: “Sansone e Dalila” (Samson and Delilah) 1949, con il muscoloso Victor Mature, attore simpatico e dal volto sempre un po’ triste e quasi sofferente, con una giovane fanciulla , solare,Angela Landsbury ( chi non l’ ha mai “amata” ed apprezzata nei suoi ruoli televisivi?) ed una bellissima Hedy Lamarr (Dalila).

Adesso l’occasione da non perdere per “confrontarci” con il ‘presente’ (a) ... nostro, non più da fanciulli; b) ... di questo film del 1996 , con la regia di Nicolas Roeg che ,in coppia con Allan Scott ,sceneggiatore e produttore cinematografico, si impegnò nella serie televisiva). Essendo stato recensito come film di alto livello che si attiene al testo biblico , ho avvertito la necessità di rileggere le parole della Bibbia prima della sua visione, dato che il “ Libro dei Giudici” dedica solo quattro capitoli (13-16) a Sansone , e chi ha prodotto il film ha dovuto “arricchire” ,aggiungere elementi per caratterizzare ,più ampiamente, i personaggi ed il racconto. Qualche rilievo.

*** A. La FIGURA
La Bibbia ci presenta Sansone come il figlio annunciato dall’angelo di Dio ad una donna sterile (“ Sarà nazireo nel tuo seno;per questo il rasoio non dovrà mai accostarsi alla sua testa”), “chiamato” ad una missione:”Comincerà a salvare Israele dall’oppressione dei Filistei”.
Il CONTESTO STORICO
Siamo all’epoca dei Giudici cosiddetti “maggiori”; dominano i Filistei ( secondo gli storici uno dei ‘popoli del mare’ che ,conoscendo l’arte di lavorare il ferro, aveva una superiorità sugli abitanti di Canaan); quei Filistei che daranno il loro nome alla Palestina (eretz Pelishtiyim, "terra dei Filistei) e che la Bibbia condanna per l’idolatria ( culti della fertilità, prostitute sacre come sacerdotesse).
Risulta chiaro, pertanto, l’inizio del cap. 13:” Gli Israeliti ripresero a compiere ciò che è male agli occhi del Signore il quale li abbandonò in mano dei Filistei, per quaranta anni”. Sansone “benedetto dal Signore”(“ et benedixit ei Dominus”) sarà giudice per venti anni (“ iudicavitque Israel … viginti annis”); anche lui vittima del peccato ( dopo il matrimonio con una donna cananea, non saprà resistere a lei,Dalila,la notte = lajlah , che con l’inganno lo porterà alla rovina ), alla fine riuscirà a redimersi col sacrificio della sua stessa vita.

^^^ I quattro capitoli della Bibbia : …“ raccolgono aneddoti pittoreschi e popolari concernenti un eroe locale,dotato di forza sovrumana, grazie al nazireato, ma sedotto dalle donne”( cit. da “ Bibbia Emmaus”, San Paolo). ^^^ Sansone, infatti, fin dalla nascita era nazireo (nazir:consacrato), ma l’amore per le donne cananee ( fino a Dalila) segnerà la “rottura” della sua consacrazione (taglio dei capelli) con la perdita della “forza” ( in tutti i suoi pregnanti significati,a partire da quello fisico ); subirà ogni umiliazione , verrà incatenato ad una macina (in stato di schiavitù: vinctum duabus catenis aeneis et clausum in carcere molere fecerunt) fino a divenire oggetto di presa in giro ( ludebat ante eos , enépaizon = trattato da bambino,pais). L’ “amore” verso una donna ,se si pone sul piano della lussuria, fa regredire a quel livello, togliendo la vera dignità ( come anche la letteratura di tutti i tempi, in tal caso, insegna).

*** B. Passiamo ora al film. All’inizio viene inquadrato con un imponente primo piano il disco solare di fuoco perenne , tra fiamme, mentre scorrono i titoli. Una voce narrante, che è la caratteristica di questo film, ci accompagnerà di frequente nello svolgimento della trama: ha funzione didascalica, illustrando il significato degli episodi, con opportune spiegazioni di tipo “contenutistico”; la narrazione filmica è veloce e si evita così un pericolo di pesantezza ,in quanto predominano azioni all’interno di ambienti, QUASI come il vecchio Kammerspiel, se così posso azzardare.. a) Si coglie un preciso realismo in alcune scene; ne ricordo una: la circoncisione del neonato Sansone,mentre si cantano inni in lingua ebraica ( ma perché mentre viene circonciso, con quella realistica inquadratura ,il bambino non piange? Sembra un madornale errore, eppure trova spiegazione più avanti: dialogando con Ira il padre di Sansone risponde ad una domanda, dicendo che pianse solo per un’ora dopo la nascita, mentre da allora mai più , per la sua resistenza eccezionale).
b) Tra i personaggi appare anche Dalila ( che sarà protagonista nella seconda parte).Tariq spiega a Dalila il significato del suo nome: ‘desiderio’. Nel titolo ho seguito l’indicazione : ‘ notte’,lajlah, mentre altrove troviamo Delilah, che significa "delicata", "debole", "amorosa”( radice dolal, "languire", "vacillare"). C’è chi pensa a "povera", "misera"I . Nel “Piccolo dizionario biblico”Jesus, : ”ricciolo ondeggiante”. Freno la fantasia: in ogni caso la sua realtà di seduttrice filistea è passata attraverso i secoli.
c) Mancano i grandi scenari dei precedenti film , quindi anche la colonna sonora è rapportabile a questo aspetto.

*** C). La SECONDA PARTE del film è la vicenda di Sansone e Dalila in senso stretto. L’inizio ci mostra Sansone diventato giudice; il regista fa spiegare da lui stesso il concetto di base della realtà che lo caratterizza: la forza. “Che cos’è la forza?” “La vera forza è fare ciò che Dio ci chiede di fare” dice Sansone ai bambini che sta istruendo. “E’ la fede la vera forza”. Un’ultima osservazione(tralasciandone altre interessanti che si potrebbero fare). La figura della madre: la donna sterile che aveva dato la vita al bambino consacrato al signore appare spesso in momenti significativi, quasi avvertisse una sua ‘responsabilità’ di opporsi agli errori del figlio fino … fino alla sequenza finale mentre viene portato il corpo di Sansone alla sepoltura , passando accanto al luogo dove le era apparso ( e riappare ancora ora, nella scelta filmica) l’angelo che le annunciava il suo concepimento.
Anche lei,madre, unirà a quella del figlio che abbatte le colonne del tempio la sua voce ( “Perdona il tuo giudice, o Dio” / “ perdona mio figlio”).

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FABRIZIO COCCIA il 14 settembre 2012 alle 16:19 ha scritto:

Un capolavoro. Riporta lo scritto della Santa, senza commenti o interpretazioni. Va sicuramente letto ma soprattutto meditato alla luce della preghiera.

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FABRIZIO COCCIA il 14 settembre 2012 alle 16:16 ha scritto:

Leggerlo è un'esperienza sconvolgente. Anche se non lo ho ancora finito, posso dire che a volte si rimane esterrefatti di fronte al rapporto così intimo che Santa Faustina aveva con Gesù, Maria e, a volte anche con Dio Padre. E' come se fossero un'unica Famiglia.

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La santa messa - Rivas Catalina
Libro

Giacomo Andrea Leone il 14 settembre 2012 alle 12:41 ha scritto:

Dopo aver letto questo libricino, ho scoperto qual è il grande valore e dono della Santa Messa. Adesso riesco a partecipare con attenzione e gioia e i frutti si vedono.

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Francesca Nicolino il 13 settembre 2012 alle 22:58 ha scritto:

Ottimo sussidio per pregare un rosario differente dal solito. Se state attraversando un periodo di dolore è il libricino giusto per voi.
Ogni mistero ha una riflessione iniziale e una preghiera finale. Non sono i misteri usuali, ma si concentra su eventi della vita di Gesù che danno speranza a chi soffre.

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La liturgia delle Ore
Libro

Francesca Nicolino il 13 settembre 2012 alle 22:52 ha scritto:

Un opuscolo per comprendere la liturgia delle ore. Per chi non è abituato o vuole iniziare a pregare in questo modo non è l'ideale perchè mancano alcune informazioni. Io ho avuto alcune difficoltà nel muovermi nella preghiera.

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Francesca Nicolino il 13 settembre 2012 alle 22:44 ha scritto:

tante preghiere per tutto, un po' difficile capire se da pregare da soli, con il sacerdote...


Umberto Masperi il 13 settembre 2012 alle 18:16 ha scritto:

Mosè

A . Soffermiamoci su quel cesto di papiro che ,trasportato dalla corrente, galleggia sulle acque che riflettono la luce con scintillii quasi fossero stelle nel firmamento: Mosè.
Il “salvato dalle acque” (masha,ebraico), anche il”figlio” (mose,egiziano) è chi incontriamo nella visione di questo DVD, nella duplice valenza linguistica 1) della forma ebraica, perché fu salvato per essere il messaggero di salvezza tra il suo popolo, e 2)della forma egiziana ( figlio del suo popolo in schiavitù per diventare la guida del popolo nel cammino della salvezza.)
Combattiamo la tentazione di portare in noi l’immagine a)del “colossal”( pur “benemerito”: quante volte nella nostra giovinezza venivano proiettato in una saletta oratoriana o parrocchiale “I dieci comandamenti”,1956, e proprio per noi ! ), e b) della figura dell’eroe imponente di un Charlton Heston, o di un Burt Lancaster (“ Mosè,la legge del deserto”,1974), i quali , forse, ora,dal cielo … mi rimprovereranno ( ma abbiamo reso familiare e “simpatica” la figura di Mosè a milioni e milioni di persone nel secolo scorso!).
B. “E’ Dio ad agire e a portare la salvezza,sempre, anche se si serve di uomini”, osservava Borgonovo nella scheda biblica di Giuseppe.
E talora verrebbe da aggiungere: e di quali uomini ! ( Mosè era probabilmente balbuziente, nam impeditioris et tardioris linguae sum - Iskhvòforos kai bradùglossos egò eimi, di secca voce e di lenta lingua; ma Dio interviene:
et ego ero in ore tuo ,egò anoìxos to stòma sou , ‘sarò su’, ‘aprirò’, la tua bocca; Num. 12, 3.8) ).
C. Il Mosè dell’attore Ben Kingsley , un Mosè molto più semplice ,col volto segnato dal timore del fallimento,che qui incontreremo ci farà ancor più riflettere dell’eroe del colossal: lo ameremo come ci insegna il libro dei Numeri: “ … il più mansueto di tutti gli uomini apparsi sulla terra vir humillimus super omnes homines, qui morabantur in terra, il praùs sfòdra, mite assai ,dei Settanta). Sottolineiamo pure il merito del regista Roger Young ( già incontrato con “Giuseppe”) con i 40 attori nei ruoli principali,le 7000 comparse, sullo sfondo delle montagne del Marocco ( ormai divenute familiari a chi segue la serie dei DVD), che si “muovono” su 100 kilometri di piste preparate per realizzare un vero capolavoro filmico. A livello di linguaggio filmico ,ad es., è efficace ,nella scena del roveto che brucia, la scelta del campo lungo con Mosè prostrato a terra, come vengono curati i primi piani del volto di Mosè, oppure quelli che potremmo definire i “contrasti “ (Mosè che ritorna in Egitto dal “suo” popolo, dopo essere stato accolto da Ietro,sacerdote di Madiam, su un piccolo asinello in contrapposizione col cammello imponente di Aronne; la voce squillante di un Aronne entusiasta che contrasta con il volto dubbioso di Mosè,ecc.); curata con realismo la ricostruzione dell’interno della casa del faraone ben diversa dal palazzo di marmo hollywoodiano cui ci hanno abituato gli altri film. La nostra attenzione può rivolgersi anche alla Festa degli azzimi prima della partenza ( il pasto con l’agnello, che precede l’uscita dall’Egitto, con opportuna sobrietà).
D. Il deserto è il luogo della prova, durante il suo attraversamento, a partire dalla fame che tormenta : gli uomini mormorano ed ecco il cibo “dal cielo” ( manna,quaglie) che verrà sempre richiamato anche nei testi evangelici nella prospettiva del pane che dà vita eterna agli uomini; non manca la prova anche circa la figura di Mosè-giudice, con l’obiezione di Ietro ,quando di nuovo incontra Mosè ( pericolo di cadere dalla schiavitù d’Egitto ad un’altra forma: schiavitù sotto la legge di Dio accettata solo per paura del castigo, quasi un “anticipo” dell’hegeliana visione dialettica giovanile sulla religione ebraica).
E. Il MONTE (Sinai , Oreb): sempre a livello filmico c’è ‘materiale’ per le proprie osservazioni, valorizzando l’occasione della visione del DVD per riaccostarci sempre al testo scritto.

^^^ Come post scriptum una mia “critica”: sarebbe stata veramente della massima importanza una scheda biblica su Mosè che ; non dimentichiamo il Pentateuco-Torah con i testi fondamentali di ESODO,Levitico,Numeri,Deuteronomio, su cui avrebbe potuto fare un cenno l’esegeta nel suo commento.

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Claudio Impinna il 13 settembre 2012 alle 12:20 ha scritto:

Alla prima lettura mi è apparso pesante e piuttosto contorto. Mi riprometto di rileggerlo con attenzione e senza pregiudizi dati dalla prima lettura


Claudio Impinna il 13 settembre 2012 alle 12:20 ha scritto:

Ritrovi lo spirito e tutta la spiritualità del Beato Giovanni Paolo II


Umberto Masperi il 13 settembre 2012 alle 11:04 ha scritto:

GIUSEPPE

* “E’ già libero,perché il suo dio è con lui”

“Non siete stati voi a mandarmi qui,ma DIO”

“Dobbiamo essere una famiglia”.

Terminavo il DVD su Giacobbe ( la cui figura è ancora totalmente presente in questo su Giuseppe,scrivendo: “… storia tanto famosa che ancor più ci “provoca” in quel dramma di dissidio tra fratelli,struggente nel coinvolgimento del padre …”.

La vicenda di Giuseppe è così famosa, così conosciuta da tutti che è non è necessario ricostruirla anche nei suoi significati profondi. Scandita in tappe incalzanti ( invidia/ volontà di ucciderlo/ sua ‘prima salvezza’ – non più come la vittima di Caino,Abele /vendita ai mercanti/schiavitù in Egitto/insidia della moglie di Potifar /prigionia/’seconda salvezza’ con l’interpretazione dei sogni/suo trionfo/incontro coi fratelli/il tormento e l’abbraccio finale/ il commovente incontro col padre …),tutte queste tappe consentono diversi e numerosi livelli di lettura. Lo spettatore,seguendo le sequenze del filmato,può fare la sua scelta ( lo dico subito subito:film di alto rilievo per chi vi ha lavorato, a cominciare dal regista Roger Young di notevole “competenza” nel mondo dello spettacolo , col commento musicale della colonna sonora composta da Marco Frisina,e con la bravura degli attori dal nome di:Paul Mercurio-Giuseppe,Ben Kingsley – Potifar, Lesley Ann Warrren – sua moglie,Monica bellucci-moglie del faraone,Martin Landau-Giacobbe, e … con quella sempre straordinaria degli sceneggiatori Lionel Chetwybd ,James Carrington, con scenografia da incanto).

Il nome:GIUSEPPE (“che Dio-Javè- aggiunga”); il figlio avuto da Rachele,dapprima sterile, dopo quelli avuti dalla prima moglie Lia (sette),dalle due schiave (Bila,di Rachele, e Zipa,di Lia:entrambe ne genereranno due). L’ultimogenito di Giacobbe,che rinnoverà la gioia di quel “aggiunga” sarà il dono della moglie tanto amata,Rachele, con … il dono della sua vita: a seguito del parto difficile morirà, mentre prima, appena nato, vorrà chiamarlo Ben-Onì (figlio del mio dolore), ma Giacobbe impone il nome di Ben-iamino(figlio della destra,ossia dell’augurio benevole).

La discendenza numerosa da una parte è il rinnovarsi della promessa di Dio ad Abramo, ma dall’altra è anche la continuazione della terribile realtà (umana= opera dell’uomo) del male che sembrerà spesso avere l’ultima parola: ancora “Caino” che agisce, il “fratello” ( i fratelli) contro il “fratello”. La tunica ( = la scelta per la nuova primogenitura-eredità) insanguinata di Giuseppe vittima dell’odio dei suoi fratelli (anche se non lo uccideranno lo venderanno però schiavo ai mercanti in viaggio per l’Egitto); la città di Sichem devastata (dopo la violenza a Dina): due “immagini” che non possono non restare impresse nello spettatore.

*** La schiavitù VERA è l’essere schiavi del male, profonda verità (spesso dimenticata, ma sempre presente nella storia dell’umanità) che cogliamo in forma “concreta sensibile” nella schiavitù “fisica” : molto opportunamente il film si sofferma subito sulla ‘scena’ del mercato degli schiavi in Egitto, con Potifar che dopo aver irriso ed umiliato Giuseppe (…il “tuo”dio…) lo compera. Prima ancora dell’affermazione del filosofo greco Epitteto ( epìktetos = schiavo) è con Giuseppe che viene “affermata” la certezza che si può essere anche nella schiavitù fisica liberi nella persona. Insidiato dalla mogli di Potifar, Giuseppe non vuole ciò che è male (peccato) e così dalla sua fortunta posizione di chi governa con fortuna la casa verrà gettato nella prigione.

E’ qui che mi sembra che il filmato meriti attenzione per una sottolineatura che non troviamo nelle parole del testo biblico . Nel confronto-scontro tra Potifar e sua moglie :
+ moglie:”Cos’è più importante per te?”
++ Potifar:“la verità è quella che conta” ;
+”Perché non lo liberi?”
++ “Perché ovunque egli sia,qualunque cosa accadrà è già libero,perché il suo Dio è con lui”.

^^^ Il filmato ( dalla durata di tre ore) ha il merito di non cadere nel tono quasi da romanzo della vicenda di Giuseppe; al termine quando questi si rivela i fratelli,si riconcilia con loro che si sono umiliati (“ ma ora non vi corrucciate per avermi venduto quaggiù, perché Dio mi ha mandato qui prima di voi per conservarvi in vita “ di Gen.45,5 …. “ …non siete stati voi a mandarmi qui,ma Dio …) “recupera” l’autenticità del legame fraterno (dobbiamo essere una famiglia).

*** “Non vestro CONSILIO, sed Dei VOLUNTATE huc missus sum” .
La vulgata aggiunge ai Settanta le due parole: consilio - voluntate. La scelta dell’uomo ,consilium, anche quando è causa di male non trionfa mai sulla volontà di Dio, che segna sempre il vero trionfo, quello del bene. Lo vedremo anche nella grande epopea che seguirà (schiavitù del popolo in Egitto,Esodo verso la terra promessa).


veronica il 12 settembre 2012 alle 22:02 ha scritto:

voto pieno, è ora di capire che il maligno non è un invenzione ma semplicemente sta giocando l'ultima carta, quella del nascondimento per farvi credere che non esiste. voi credete che non esiste così diventate prede ancora più facili.
leggetelo il libro, leggete i libri di padre amorth, spegnete la tv per favore e fate davvero rosario, messa, confessione, digiuno, e lettura della bibbia.
molti tra voi diranno ma che vuole questa?
una cosa sola desidero, che vi togliete dall'inferno in cui questo maledetto vi scaglia.
non vi fa neanche il solletico e ancora vi confondete col mondo, dio pietà aiutaci Tu!

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Sul dolore - Curtaz Paolo
Libro
Curtaz Paolo San Paolo Edizioni (settembre 2013, 252 p.)

Jaia il 12 settembre 2012 alle 14:24 ha scritto:

Semplicemente bello!
L'ho letto tutto d'un fiato la prima volta, ora lo sto riprendendo con calma e riflettendo di più.

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Qualcosa in cui credere - Martini Carlo M.
Libro

Maestro Stefano Malacarne il 12 settembre 2012 alle 12:53 ha scritto:

Sento autentico il suo canto che m'invita alla fonte d'acqua pura , sento la coerenza delle sue Parole , coerenza con Gesù . Sento la meraviglia della Verità , sento la Vera Libertà , nel progetto , nell'agire senza angoscia per un mondo di pace , un mondo colmo d'amore. A Lui che mi suggerisce , che m'illumina ,che non mi lascia mai solo , che mi sostiene nei momenti più turbati , che comunica il Messaggio al cuore con gl'occhi dell'amore , debbo tanto, debbo molto . Guarda al Padre come figlio , crede al cielo e la terra nella sua preghiera , nella sua speranza .Grazie Carlo Maria Martini , anche se non ho mai stretto la tua mano , ma la gioia del messaggio.