Citazione spirituale

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Lettere - Frassati P. Giorgio
Libro

Calogero Costa il 4 maggio 2012 alle 22:35 ha scritto:

Un libro semplicemente meraviglioso, con le lettere di Frassati è possibile avere un'idea chiara del suo pensiero, ma non solo, anche della sua forte e penetrante spiritualità che lo ha reso uomo dalle otto beatitudini, proprio come lo definì Giovanni Paolo II, un libro che testimonia il suo amore per il prossimo ma soprattutto per gli ultimi della società in un'Italia che nasceva politicamente e che cercava di iniziare la sua lenta ricostruzione dopo il grande conflitto della prima guerra mondiale, un testo da amare e tenere caro al cuore, come esempio di vita, come guida al nostro cammino.


Vito il 4 maggio 2012 alle 15:56 ha scritto:

Libro che si fa leggere davvero molto bene, su un argomento non facile, gli autori hanno saputo (a mio modestissimo parere) trattare molto bene un argomento alquanto delicato.
Sicuramente un libro da leggere lo consiglio vivamente, un libro che non può mancare nella vostra biblioteca personale.

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Un pensiero al giorno sulla speranza
Libro

OgaRD il 4 maggio 2012 alle 15:28 ha scritto:

Un bel volumetto per fare respirare al cuore la speranza! Grazie


Nico il 4 maggio 2012 alle 14:30 ha scritto:

In una delle sue opere più belle, Martin Buber scriveva: «In ogni tempo Dio interpella ogni uomo: “Dove sei nel tuo mondo? […] Tu fin dove sei arrivato nel tuo mondo?». Quest’opera di Mancini ci pone il medesimo interrogativo: ci chiede dove siamo arrivati e cosa vediamo all’orizzonte della nostra vita, quali sono state finora le nostre scelte e come le abbiamo portate avanti. Esistenza e gratuità, se lo leggiamo con cuore aperto, ha il dono – dolce e amaro allo stesso tempo – di mettere a nudo tutta la nostra poca speranza in un mondo futuro dove ci sia più amore fraterno e gratuito. Alcune idee, per esempio, sembrano quasi essere utopistiche, ma se guardiamo attentamente esse non sono affatto impossibili da realizzare, soprattutto nel momento in cui si riferiscono a Gesù Cristo, a Colui in cui noi crediamo. Alla fine è propproprio qui la chiave di tutto il libro: è vero, il mondo non ci dà molte speranze, l’unico che può salvarci è Dio, l’unico che può restituire al genere umano la sua dignità è Colui che l’ha creato, lo ama e lo vuole felice.


Giorgio Fontana il 4 maggio 2012 alle 10:17 ha scritto:

Davvero sconvolgente. Lo consiglio a tutti per confrontare la nostra conoscenza, spesso errata, della realtà dell'inferno, testimoniata dai Santi.

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Sig Stefano Galisch il 3 maggio 2012 alle 15:59 ha scritto:

Libro bellissimo e ricco di spiegazioni e contenuti, io ne sto comprando più pezzi al mese per il basso costo e l'elevata conoscenza che il libro offre!
Io lo sto regalando ad amici, parenti e sacerdoti.

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Colomba da collo bianca
Articolo Religioso

Parrocchia Santo Stefano il 3 maggio 2012 alle 11:52 ha scritto:

Ho preso quste colombe per i ragazzi che faranno la Cresima...carine semplici rifinite bene...spedizione ottima e veloce


Parrocchia Santo Stefano il 3 maggio 2012 alle 11:46 ha scritto:

E' arrivato in ottimo stato ed è un ottimo omaggio per l'ordine fatto...grazie

Colomba con smaltino con laccio
Articolo Religioso

Parrocchia Santo Stefano il 3 maggio 2012 alle 11:42 ha scritto:

Ho preso queste colombine per le nostre ragazze che faranno la Cresima...sono ben fatte i colori sono brillanti il laccio lungo...per quanto riguarda la consegna non potevo chiedere di più:puntualissimi!

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Seldon il 3 maggio 2012 alle 09:29 ha scritto:

Dopo l’ottima “Storia della Chiesa” di Alberto Torresani, volevo leggere un'altra sintesi in volume unico. La scelta è caduta su questa “Storia del cattolicesimo” di Jean-Pierre Moisset. Mi avevano convinto l’editore italiano – il cui catalogo è denso di titoli che cedono poco all’imperante anti-cattolicesimo - così come le recensioni positive del mensile "Radici Cristiane" e di Francesco Agnoli sul quotidiano “Il Foglio”. Con mia grande sorpresa, scopro due strafalcioni di Moisset già nelle prime 15 pagine: Gesù non sarebbe nato a Betlemme, bensì a Nazareth, e per di più avrebbe avuto fratelli carnali!!! Poveri noi! Sui fratelli di Gesù, Moisset avrebbe fatto bene a studiare san Girolamo e l’esegeta tedesco Josef Blinzler, invece di dar credito alle conclusioni affrettate di protestanti liberali e di pseudo-cattolici come John P. Meier. Il buongiorno si vede dal mattino. Ho restituito questo capolavoro al venditore online ed ottenuto il rimborso.

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Studente Salvatore De Pasquale il 2 maggio 2012 alle 21:13 ha scritto:

Utilissimo per uno sguardo storico circa lo sviluppo delle nostre chiese: dalla sinagoga ebraica sino alla chiesa tipicamente occidentale. Interessanti le sue interpretazioni circa una nuova visione di spazio liturgico fortemente di gusto paleocristiano. Utili anche le tavole finali di riepilogo.


Studente Salvatore De Pasquale il 2 maggio 2012 alle 21:10 ha scritto:

Impregnato dello spirito benedettino, questo libro risulta straordinario per quanti volessero veramente riscoprire l'importanza della sacralità della Liturgia. Pieno di spunti per la riflessione personale circa il nostro modo di vivere la Liturgia.


Studente Salvatore De Pasquale il 2 maggio 2012 alle 21:08 ha scritto:

Scrittore chiaro e appassionato per un'opera che esprime tutta la bellezza e lo stupore dell'arte al servizio del Vangelo e della Verità!


ilenia il 2 maggio 2012 alle 19:11 ha scritto:

IO SONO LA SIRENA PERO' NON MI PIACE ESSERE COSI' CATTIVA :(

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Umberto Masperi, masperi.umberto@yahoo.it il 2 maggio 2012 alle 13:21 ha scritto:

Il nome di Albert Schweitzer ,forse,a non pochi oggi è “quasi” sconosciuto,soprattutto tra i giovani, e viene raramente pronunciato anche tra chi è un po’ più anziano. Sono lieto di averlo indicato mesi fa ad una studentessa per la sua “tesina” da presentare all’esame di maturità sul tema del “rispetto della vita”. Per me è sorta l’occasione ( dopo questo strano ‘contatto’ tramite internet, su un sito di studenti che “dialogano” di problemi di filosofia) di riandare col ricordo agli anni delle mia fanciullezza quando il nome di Schweitzer ebbe meritata diffusione e risonanza; anni quando il problema del “terzo mondo” era avvertito con intensità dalla coscienza di chi auspicava un cristianesimo ed una laicità più attenti ai drammi biblici della miseria,della fame,delle malattie, tra popoli minacciati,anzi devastati, da calamità, mentre tra noi c’era il boom del benessere economico; anni quando,voglio ricordarlo anche oggi, si era convinti che quei problemi potessero essere fortemente circoscritti ed in buona parte risolti destinando almeno parte delle spese degli armamenti ai nostri fratelli così sfortunati ( non ho mai dimenticato l’invito – 1954- ai presidenti degli Stati uniti ed Unione sovietica, di un altro grande uomo,Accademico di Francia,Raoul Follereau: “Con il prezzo di due di questi aerei ( = un aereo da bombardamento da ciascuno) potremo curare tutti i lebbrosi del mondo…”. (Fu un’altra vox clamans in deserto. E' un altro nome presto dimenticato).

Albert Schweitzer, in seguito premio Nobel per la pace (1952) a trent’otto anni (1913) aveva lasciato la sua terra d’ Europa per l’Africa (Gabon) dove, missionario tra quelle popolazioni, avrebbe fondato un villaggio-ospedale a Lambaréné.
Si cominciò a parlare di un grande filantropo ed in seguito da una radio americana (1942) un altro “Albert” (Einstein) disse che nella foresta equatoriale africana viveva … ” uno dei più grandi uomini dei tempi moderni,se non il più grande “. Dopo la sua morte (1965), presso l’opinione pubblica così attenta ad innalzare sul trono i suoi idoli, il silenzio è sceso lentamente e quasi del tutto.

Ma qui, in questa “mia noticina di recensione” voglio sottolineare che Schweitzer fu GRANDE anche da un altro punto di vista: come figura di studioso.
Tralasciando, per non dilungarmi, i due settori per i quali nella sua giovinezza-maturità fu maggiormente conosciuto ( * esperto cultore di musica sacra , organista eccellente, spesso ricercato, apprezzato,che gli consentiva con tale attività di finanziare il suo impegno di “missionario”, ** medico studioso di malattie tropicali) evidenzio che era stato, dopo la laurea in teologia (1900) e la libera docenza all’Università di Strasburgo (1902), un teologo,studioso e storico di teologia, di talento.
Nell’”Introduzione” a questa traduzione italiana della sua “Storia della ricerca sulla vita di Gesù”, J.M.Robinson scrive: ” Era un teologo nato “. Definisce l’opera: ” …eccezionale resoconto scientifico …”. La qualifica come caratterizzata da … “ viva passione dall’inizio alla fine,grande maestria e perfezione estetica ( che ) le assegnano un posto nella letteratura universale”. Impressioni che ho realmente provato nel corso della lettura, bella e piacevole, anche se si tratta di uno scritto che ha più di un secolo di vita (1906,prima edizione).
Al di là di possibili puntualizzazioni od osservazioni critiche che un esegeta d’oggi potrebbe fare ( e su qualche argomento anche il sottoscritto,inesperto e dilettante, non ha potuto fare a meno di pensare più volte alle successive scoperte,mezzo secolo dopo, di Qumran ), la “Storia…” di Schweitzer fornisce ampie informazioni ( quasi fa rivivere il “passato” degli autori , tramite i loro scritti esposti ed analizzati) e consente una formazione culturale a livello storico che completa quella che possiamo aver avuto sugli stessi autori dai manuali di filosofia e teologia più recenti.
Vale la pena non lasciar cadere questo libro nell’oblio ( convinzione maturata in questi giorni di “amicizia” col testo ).

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