Citazione spirituale

La voce dei clienti

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CLAUDIA BETTANINI il 13 dicembre 2011 alle 11:29 ha scritto:

E' un libro che oltre a narrare i fatti accaduti, ce li fa "vivere" con le emozioni provate dai piccoli pastorelli, nella semplicità della vita di allora e con la testimonianza di questi bambini che hanno avuto un grande dono dal Cielo e lo hanno accolto donandosi totalmente a Dio.

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gino battaglini il 12 dicembre 2011 alle 12:04 ha scritto:

libricino di facile e veloce lettura scritto con tanto amore e rispetto da un vero amante della Madonna dove si scopre la Mamma sia terrena che celeste del Nostro Signore e ci insegna veramente svelandoci in modo vicinissimo al nostro sentire umano l' animo di Maria


Dott. dr Luca Necciai, spammezza@gmail.com il 12 dicembre 2011 alle 12:00 ha scritto:

Bettazzi partecipò al Concilio "al seguito" di mons. Lercaro, arcivescovo di Bologna e visse dall'interno tensioni e slancio di rinnovamento provenienti da quell'appuntamento. Rileggere oggi le sue riflessioni scalda il cuore e rincuora l'anima: non si tratta, come punte progressiste del pensiero cristiano a volte tendono a suggerire, di sognare un "Vaticano III", ma prendere slancio e con entusiasmo lavorare alla realizzazione quotidiana e attuale dello spirito che i Padri conciliari ci hanno consegnato e che spetta al popolo di Dio tutto incarnare e attualizzare


michele tartaglia il 11 dicembre 2011 alle 21:23 ha scritto:

libro stupendo, consigliato a tutti per capire al pieno l'amore del nostro Signore Gesu' Cristo nei nostri confronti,dono che oggi noi tutti possiamo godere grazie alla devozione e all'amore che Santa brigida nutriva nei confronti dell' unico nostro Signore,e della sua Ammirabile madre,la Vergine Maria.

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michele tartaglia il 11 dicembre 2011 alle 21:15 ha scritto:

consiglio questo libricino e questa pratica,insieme ai cinque primi sabati del mese per chi vuole accostarsi alla preghiera,trovera' in questi libricini,chiarimenti per accostarsi al sacro cuore di Gesu' e al sacro cuore della vergine Maria.Troverete tutti i chiarimenti in questi libricini semplici e sintetici,consiglio vivamente di regalarli tra l' altro ad amici e parenti,affinche godano e beneficino delle promesse di Gesu e della vergine Maria,fatte a chi devotamente pratichera' cio che e' scritto al loro interno.

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Giacomo Andrea Leone il 11 dicembre 2011 alle 16:07 ha scritto:

Molto bello per chi è già avanti nella spiritualità. Bisogna riconoscere che pur essendo una raccolta di lettere (commentate), il libro non è mai noioso e fà capire meglio di una biografia qual è la vera grandezza di Madre Teresa.

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Giacomo Andrea Leone il 11 dicembre 2011 alle 16:07 ha scritto:

Facile da leggere, soprattuto la prima parte del libro.


Michele il 11 dicembre 2011 alle 14:11 ha scritto:

in due anni ben 5 euro di aumento.... 20 euro mi sembrano un po' troppi!

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Umberto Masperi il 11 dicembre 2011 alle 13:32 ha scritto:

Un commento non dovrebbe essere una valutazione critica od una presa di posizione su aspetti delle tesi di fondo di un autore, certamente molto autorevole ma che riflette pur sempre sensibilità ed orientamento di una determinata area culturale e di pensiero ( religioso), diversa da quella del sottoscritto.
Uno dei principali studiosi del N.T. del mondo anglosassone ( ministro della Chiesa di Inghilterra dal 1976, vescovo dal 2003, curriculum di tutto rispetto : laurea in Literae Humaniores 1971,in teologia 1973,Master of Arts 1975,dottotati in filosofia 1981 ed in Divinity ,teologia, 2000) autore di un’opera monumentale :Christian Origins and the Questions of God, 6 voll.), N.T.Wright con il sottotitolo del suo Gesù di Nazareth ( “Sfide e provocazioni”) ha attirato subito l’attenzione di chi sulla figura di Cristo ha sempre avuto interesse nei propri studi ( “tempo” permettendo). Non ”valutazione”, ma “impressione”, per quello che può ‘contare’. Lettura un po’ ‘faticosa’ per lo stile troppo ripetitivo ( discorso,in tal senso, ‘dispersivo’) : le ‘ ricostruzioni ‘ di uno storico,inoltre,non possono prescindere dalla precisa e puntuale documentazione, opportuna ,continua , per ogni sua impegnativa affermazione ( non è un po’ limitativa quella prevalente di richiami interni alla Sacra Scrittura, Antico e Nuovo Testamento ?).
La “Prefazione” è chiara : tre preoccupazioni ( 1) completezza (!!) storica del discorso su Gesù; 2) discepolato cristiano che professa di seguire il vero(!!) Gesù; 3) immissione, nei cuori e nelle menti della nuova generazione di cristiani, del modello … di una missione che trasformi il nostro mondo nella potenza dell’evangelo di Gesù. Per me lettura faticosa ,dicevo, dopo quella di altri libri di esegeti del secolo scorso (ad es. di area francese) ,spiegabile però verso la fine ( p.183) da ciò che ‘sospettavo’: “ … conferenza da cui trae origine questo libro”. La stesura di un libro, come insegnava Tullio De Mauro, dovrebbe essere,però, preparata,prima, da precisi schemi per evitare le ripetizioni, la dispersività della scrittura ‘sovrabbondante’,quale piacevole “ colloquiare”, se posso così esprimermi.
EPPURE al termine ho avvertito la sua utilità, per cui … consiglio questo libro, senza incertezza.
Mi ha colpito la interessante e bella presentazione ( all’inizio del cap.7) dell’ “aria” spirituale ( cioè clima di pensieri, cultura) che respiriamo ,oggi: il MONDO della POST-MODERNITA’. C’è anche tra noi ( vedi, ad es., il “pensiero debole”) non solo nell’area anglosassone; è un problema da non sottovalutare ( da capire e con cui confrontarsi ,come fa intendere l’autore) e Wright ci orienta con il primo paragrafo: “Introduzione: missione in un mondo Post-moderno”, articolando la storicità e l’attualizzazione del ‘cammino verso Emmaus’. Tralasciando i tanti aspetti affrontati ( e quello sul messia crocifisso e sulla resurrezione – “caratteristica” del discorso del Nostro – meriterebbe non poche pagine), la COLLOCAZIONE STORICA di Gesù nella realtà del popolo di Dio del I secolo ( da approfondire sempre col massimo impegno come nel passato fece, ad es., Danielou ) è UNA NECESSITA’, per evitare quanto anch’io ho spesso notato nel mondo cattolico: il difetto di “ … fare dell’evangelo un buon consiglio invece di una buona novella”, come scrive Wright (p.171) che poi continua : “ Vi è soltanto un unico fondamento, e ogni volta che costruite un edificio dovete tornare a controllare quel fondamento per sapere che sorta di edificio sia già e come potreste procedere al meglio. Prima di poter dire “come Gesù per Israele così la Chiesa per il mondo”,dovete dire, “poiché Gesù per Israele allora la Chiesa per il mondo”. Quello che Gesù fece era unico,cruciale, decisivo. E’ questa a dire il vero la giustificazione teologica definitiva per l’incessante ricerca del Gesù storico”.

*** NOSTRA STORICITA’

D’ACCORDO ! … ma io ,da cattolico, ad un vescovo anglicano, tra l’altro ‘giovane’ ( nato nel 1948,due anni prima di me … per intendere quanto faccio ora seguire) chiedo se si è accorto che,STORICAMENTE, c’è stato un Vaticano II che si impegnò a fondo sulla … Chiesa nel mondo contemporaneo, poco prima dell’esplosione della contestazione e della post-modernità. NB. Non solo ‘polemica’, ma vera esigenza ( e mi chiedo se nella Chiesa cattolica quell’impegno è stato ripreso,approfondito , rinnovato con coerenza tra di noi) .

*** OLTRE LA METAFORA.

N.T.Wright conclude con una ‘parabola’ ed una ‘poesia’, come lui stesso dice.
La visita al Louvre, il desiderio di vedere il ritratto di Monna Lisa e l’impossibilità di ‘guardare’ i suoi occhi poiché il vetro che lo protegge riflette gli occhi di chi guarda ( propri e quelli di chi ti è vicino), ed altro ancora (…“macchine fotografiche,scolari,altri occhi,altri sorrisi inquietanti”).
E’ la tesi della post-modernità ( “Quello che sembra conoscenza è in realtà il riflesso del vostro stesso mondo,delle vostre stesse predisposizioni o mondi interiori. Non potete aver fiducia in nulla,dovete sospettare su tutto).
E’ la tesi che sfida anche il cristiano ( “ Così ora vediamo il mondo,gli altri,Dio, attraverso una prigione di vetro: sospetto,paura,sfiducia – proiezioni delle nostre stesse ansie”), ben diverso , osservo, e totalmente,dal " Videmus enim nunc per speculum ", come scrive San Paolo.
E’ la sfida che l’autore accetta e ‘supera’ contrapponendole la sua tesi ( la realtà dell’amore che è “conoscenza”,ermeneutica della fiducia piuttosto che del sospetto, di cui abbiamo sicuramente più bisogno in questo ventunesimo secolo).
E la POESIA termina con una specie di “invocazione” :

” Lasciate che mi fidi, e veda, e lasciate che gli occhi dell’amore indaghino, e io sia liberato”.

*** RISONANZA .

Forse non è piacevole ( disagio contro cui lottare) che l’ultima parola sia … quella di chi legge; ma non posso fare a meno di osservare ( e la metafora del vetro ci è di stimolo e di aiuto): basta … mettersi di lato per osservare… ed il riflesso degli occhi dei visitatori non c’è più”.
Di lato, cioè dal punto giusto ( che Sant’Agostino indicava con quel “rientra in te stesso”).

Il punto giusto: non è forse la Chiesa, come la grande teologia – cattolica – ci insegna?

Vedere Cristo nel nostro prossimo non è il più bel segno di quell’amore invocato da Wright?


Umberto Masperi il 11 dicembre 2011 alle 10:50 ha scritto:

Un semplice e chiaro discorso su uno dei massimi filosofi del ‘900 da parte non di un filosofo, ma di un sacerdote cattolico. Discorso non sul pensiero del filosofo, ma sulla sua figura umana, attraverso l’intervista al nipote Heinrich. Io sono sempre stato convinto che se vogliamo ben comprendere e valutare ( compito richiesto a tutti, nella propria umiltà, anche per ‘corrispondere’ al dono che Dio ci ha fatto ,la ragione, come insegnava Tommaso d’Aquino ) il pensiero di ogni filosofo non basta capirne l’ ”anima” ( come insegnava F. Olgiati ), ma occorre conoscere, il meglio possibile, la sua “carne” ( nel linguaggio biblico), cioè la sua vita ( dove … quando … con chi … ecc. … viveva ). Per questo è utile la lettura di : “Martin Heidegger. Mio zio”.
A) Non si tratta solo del problema se M. Heidegger era ( fosse) credente ( su cui abbiamo l’ampia ed articolata trattazione nell’ “Introduzione” di Pierfrancesco Stagi che poi, nel testo ,svolge molto bene il ruolo di intervistatore).
B) Si tratta ancor più del PROBLEMA di quale “concetto” di “cristianesimo”, di “Dio”, di “trascendenza” e, soprattutto (nell’ “ancor più” ) di quello del rapporto: Ragione-Fede.
C) La “domanda sull’essere” accompagnerà ognuno di noi fino all’ultimo giorno ( al “ nostro” ultimo giorno). E così, tralasciando ulteriori osservazioni “da commento”, aggiungo che la fatica di anni sui suoi libri mi è stata premiata con la parte finale ( XI: “ Escata”), pag.104 : un punto che mi ha commosso, anche a livello di pensiero, con quel … “anime sante del Purgatorio”.

*** Riporto ,quindi , per intero, la conclusione ,cioè il ricordo del nipote sacerdote:

“ In quell’incontro del 23 Settembre 1975 lo zio Martin alla mia domanda se desiderasse che fosse celebrato anche il “requiem”, che era una messa che si usava allora a Meβkirch dopo la sepoltura, mi rispose con un filo di voce: “certo, desidero che venga detta la messa per le anime sante del Purgatorio”. Egli aveva tratto certamente questa espressione dai suoi anni giovanili. In quel momento compresi che il tanto “cercare” aveva raggiunto il suo “trovare”,secondo l’espressione di Mt7,7: “ Chiedete e vi sarà dato,
cercate e troverete,bussate e vi sarà aperto”.

*** RISONANZA ( il nostro trovare).

Quando leggevo queste parole, mi ripetevo:
… il senso dell’essere lo può cogliere il Dasein , poi definito da M.H. “ pastore dell’essere”, attraverso il linguaggio della poesia.
... il senso dell’essere scaturisce dal nostro “Sein zum Tode” ( essere per la morte)
… quel “ FILO DI VOCE” ( che non ho mai trovato nei suoi scritti così difficili ) ora ,con estrema semplicità, lo indica con il suo nome (… “espressione dei suoi anni giovanili”) che da bambini , anche noi,abbiamo imparato

( a n i m e s a n t e d e l P u r g a t o r i o ).


maria grazia butti il 11 dicembre 2011 alle 09:53 ha scritto:

Una lettura che ti impegna l'anima, come dal resto ogni libro di Erri De Luca. Con Ieshu/Gesù c'è bisogno di un'adesione di vita e questo libro ti accompagna tra l'Antico e il Nuovo Testamento, a riscoprire le origini ebraiche di Gesù, a capirne la portata per noi oggi e a decidersi per un impegno per lo meno etico. Per un credente, invece, ci permette di rafforzare la fede con nuova energia.

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GIOVANNI GUADRINI il 10 dicembre 2011 alle 14:35 ha scritto:

Una intelligente e chiara spiegazione delle parabole evangeliche. Purtroppo ci sono gravi errori di stampa. Alcune pagine sono bianche, almeno nell'edizione ottava ristampa del 2008. pagg 162-163, 166-167, 170-171, 252-253.


Studente valentino castriota il 10 dicembre 2011 alle 12:58 ha scritto:

Dare 5 stelle per un grande prodotto di questa portata è dire poco. Grazie che date la possibilità di poter acquistare un prodotto così genuino e salutare.

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Studente valentino castriota, valentinocastriota@libero.it il 10 dicembre 2011 alle 12:57 ha scritto:

Il tè non l'ho ancora provata ma solo il profumo che emana è gia un buon inizio. I prodotti del Santo ve li consiglio con tutto il cuore.

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Studente valentino castriota il 10 dicembre 2011 alle 12:55 ha scritto:

Nel Pacco che ho ordinato e che come sempre mi è giunto con tempestività e correttezza ed in ottimo stato ho voluto comprare questa torta meravigliosa.La consiglio per il sapore e la sua genuinità.

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