Citazione spirituale

La voce dei clienti

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annalia spadaccini il 30 novembre 2010 alle 11:24 ha scritto:

Grande Benedetto. questo libro si legge con gli occhi, con la mente e con il cuore, viene fuori la figura di un Papa umanissimo, semplice lavoratore della Vigna del Signore, che ci apre il suo cuore. Finalmente! io sono commossa e ammirata nel vedere tanta umiltà.

annalia spadaccini il 30 novembre 2010 alle 08:46 ha scritto:

La luce di Cristo risplende nei nostri cuori. in questo tempo di avvento la luce di Papa Benedetto risplende tra le pagine avvincenti e commoventi di questo libro che si legge tutto d'un fiato.
Credo che la lettura di questo testo scritto con il cuore in mano, porti luce su questo pontificato e ogni uomo possa rendersi conto di che grande Papa abbiamo. Benedetto XVI, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore che non fugge davanti ai lupi.

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Professoressa Elena Piccini il 30 novembre 2010 alle 11:16 ha scritto:

OTTIMO CD:
Bellissimi canti, sia per i testi che per le partiture.
Grazie per queste bellissime emozioni.
Elena

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sig. Vincenzo Sala il 29 novembre 2010 alle 22:22 ha scritto:

Il testo si divide in tre percorsi:
Signore insegnaci a..
1. donare con gioia
2. lavorare per te
3. fare di Cristo il cuore del mondo.
I temi sono tutti trattati in modo molto interessante con parecchi riferimenti alle Scritture.
Questo libro aiuta a fare una pausa di riflessione sulla propria vita, con l'intento di migliorare il proprio vissuto quotidiano.
Tra i temi ho trovato particolarmente interessante quello sul lavoro, finalizzato a scoprirne il lato 'spirituale'.


Luigi Walt il 29 novembre 2010 alle 17:08 ha scritto:

Capita a proposito, in questi giorni, il bellissimo libro che Angelo Bottone ha appena pubblicato, sul periodo dublinese del Cardinale John Henry Newman. Bottone aveva già curato, per le edizioni Studium, una traduzione dei discorsi newmaniani sull’idea di Università: questa monografia cerca ora di offrire una migliore comprensione dello sfondo in cui germinarono le riflessioni “universitarie” del grande pensatore inglese.

Al principio del volume, troviamo una ricostruzione del periodo che vide Newman occupato nella progettazione, fondazione e direzione dell’Università Cattolica d’Irlanda (sono gli anni fra il 1851 e il 1859). Rispetto ai contributi precedenti sul tema, le novità sono due: in primo luogo un allargamento delle fonti, col proposito di rintracciare e includere nell’analisi i vari testi prodotti dal Cardinale in quest’arco di tempo; in secondo luogo, uno spostamento dell’attenzione dagli aspetti meramente pedagogici a quelli più decisamente filosofici, considerando soprattutto i problemi dell’unità della conoscenza, della relazione fra conoscenza e moralità e del modello di “persona umana”.

Un capitolo centrale, particolarmente ricco d’intuizioni e di spunti, è dedicato al confronto fra Newman e tre grandi figure filosofiche di riferimento: Aristotele, Cicerone e John Locke. Di quest’ultimo se ne sottolinea la prospettiva utilitarista, agli antipodi dell’ideale propugnato dal Cardinale. Cicerone è invece valutato, sempre sulla scia di Newman, come esempio supremo di “uomo colto”, ma anche come simbolo di un’ambivalenza significativa: quella di chi assomma in sé «l’eccellenza dell’attività intellettuale ma anche i limiti dell’uomo educato al di fuori della fede cristiana».

Questa ambivalenza ritorna in maniera prepotente nella trattazione riservata ad Aristotele, che anche per Newman si può definire dantescamente come «maestro di color che sanno». Il quinto Discorso de L’idea di Università, come rileva giustamente Bottone, contiene ad esempio il «più grande tributo che Newman abbia mai reso a un autore non cristiano»:

«Finché durerà il mondo durerà la dottrina di Aristotele su questi argomenti, perché egli è l’oracolo della natura e della verità. In quanto uomini non possiamo fare a meno, in gran misura, di essere aristotelici, perché il gran maestro non fa che analizzare i pensieri, i sentimenti e i modi di vedere e le opinioni del genere umano. Egli ci ha mostrato il significato delle nostre stesse parole e idee, prima che fossimo nati. In molte materie pensare correttamente è pensare come Aristotele e noi siamo suoi discepoli che lo vogliamo o no, anche senza saperlo».

A questa esaltazione di Aristotele, tuttavia, non corrisponde una pedissequa professione di aristotelismo. Se è vero che Newman, seguendo Aristotele, anticipa in maniera del tutto originale lo sviluppo di alcune posizioni che saranno proprie del neo-aristotelismo del Novecento (e in particolare del comunitarisimo di Alasdair MacIntyre), è anche vero che del grande filosofo egli sottolinea, per l’appunto, il valore esclusivamente filosofico e “laico”. Giunti alle soglie della fede, anche la sua prospettiva è dichiarata insufficiente, seppure se ne debba riconoscere il carattere necessario.

Questa stessa dialettica, in fondo, sembra governare anche il pensiero di Newman sull’istituzione universitaria. Le pagine conclusive del libro, dedicate al “paradosso” e al “fallimento” del progetto newmaniano, appaiono da questo punto di vista di una chiarezza esemplare. L’attualità del pensiero di Newman, spiega infatti Bottone, non dev’essere valutata pensando alle sue possibilità di realizzazione concreta: più delle caratteristiche programmatiche dell’istituzione che Newman aveva in mente, contano gli ideali di conoscenza e di persona che egli intendeva promuovere attraverso di essa.

L’idea di Università diventa in questo modo una sorta di “piano regolatore”, valido per qualunque tipo di attività intellettuale. In questa prospettiva, anche una città (o per meglio dire una “metropoli”) potrebbe supplire alle eventuali carenze di un’istituzione universitaria, ponendosi come luogo di comunicazione fra i saperi, le esperienze educative e le persone.

Ciò che interessa a Newman, in definitiva, è la creazione o la salvaguardia di spazi comuni che permettano lo sviluppo integrale dell’uomo, in tutte le sue facoltà (intellettuale, morale e artistica). E contro un ideale così alto, sembra suggerirci Bottone, non c’è crisi economica che possa intervenire.


Claudia Chinappi il 29 novembre 2010 alle 15:51 ha scritto:

ho ascoltato le catechesi dello stesso autore su Radio Maria e le ho trovate ESSENZIALI principalmente per i bambini di oggi e soprattutto per i genitori.Vi sono indicati GLI ATTEGGIAMENTI ESSENZIALI PER UNA BUONA SANA, EQUILIBRATA, COSTRUTTIVA, CRESCITA. LO STILE E' SOBRIO, COMUNICATIVO E GODIBILE. Intendo regararlo a mia nipote per i suoi quattro bambini.


maria giovanna piga il 29 novembre 2010 alle 15:07 ha scritto:

Da leggere, ma soprattutto da guardare insieme ai bimbi intorno ai tre anni ...Quando oltre alle lodi iniziano anche i rimproveri da parte della mamma!
Per dare e ricevere un abbraccio e un bacio in più durante la giornata, grazie alle due bravissime autrici che sanno come parlare al cuore!


mariangela il 29 novembre 2010 alle 09:02 ha scritto:

Sono una studiosa di Gaber, il più grande cantautore di tutti i tempi, e fra i saggi che ho letto questo mi sembra il più saggio...

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Il messalino
Libro
Elledici (luglio 2005, 32 p.)

Cristina Gentilini il 28 novembre 2010 alle 14:48 ha scritto:

Avevo acquistato il Messalino per curiosità per poi in seguito acquistarne una copia per ciascuno dei bambini a cui insegno catechismo, ma oggi ho fatto vedere il Messalino al mio parroco che ne è rimasto piacevolmente interessato, tanto da chiedermi di acquistarlo per tutte le classi (dalla 1° elementare alle classi delle scuole superiori).Molto bene e grazie


Dott. Erminia Bucci il 28 novembre 2010 alle 12:28 ha scritto:

Un libro stupendo ambientato in un periodo storico che mi è sempre piaciuto.
Io non leggo molto, quasi per niente, ho sempre pensato che i libri fossero un passatempo per persone pigre che non non hanno nulla da fare di emozionante e al contrario credevo molto nelle storie espresse nei film, ma questo libro mi ha aperto la mente...
Se qualcuno fosse in dubbio sul leggere o meno questo romanzo, specialmente i ragazzi, il mio consiglio è: LEGGETELO!!!


Luisa, sentieriluisa@ymail.it il 27 novembre 2010 alle 22:21 ha scritto:

Bello il Dvd diverso dai soliti per un regalo di Natale a Roberto un mio amico che credo apprezzerà un dono così bello.

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Nadia il 27 novembre 2010 alle 19:14 ha scritto:

libro coinvolgente che si legge tutto d'un fiato.
Bisognerebbe trasformarlo in dvd per diffondere la vita di Maria Orsola ai giovani d'oggi.


Pier Giorgio bazan il 27 novembre 2010 alle 02:09 ha scritto:

Libro molto utile che mi sta aiutando a riscoprire il simbolo della mia fede. Va letto di pari passo con la Bibbia e con il catechismo della Chiesa cattolica, di cui è pieno di citazioni, per poter approfondire ulteriolmente e completamente l'argomento.


Angela Valcelli il 26 novembre 2010 alle 22:54 ha scritto:

E' bellissimo nelle foto e interessantissimo nei contenuti. Gia' dalle prime pagine, fa' scaturire una gran voglia di approfondimento dei temi trattati nel Vecchio e Nuovo Testamento. Strumento indispensabile non solo per catechisti, ma per tutte le persone di fede che anelano a conoscere sempre piu' le origini della fede cristiana.

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antonello il 26 novembre 2010 alle 20:06 ha scritto:

E' un libro sincero, scritto da un frate che è stato molto vicino a Padre Pio, che con molta semplicità ed umilta ci fornisce un'altra testimonianza dei doni che Nostro Signore ha offerto a questo amato Santo.
Non deve mancare nella biblioteca di un fedele di Padre Pio.Lo consiglio ad ogni buon cristiano.
Antonello

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