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La voce dei clienti - Libri

Tutti i commenti per «Libri» (da 25516 a 25530 di 25613)


Alexandra Coi il 6 marzo 2008 alle 13:47 ha scritto:

Nel suo libro parla della perdita di suo figlio e in un capitolo sottolinea la grande differenza che esiste tra la perdita di un figlio,che è parte di te e la perdita di un genitore che,prima o dopo, bisogna affrontare e accettare.Io sono una ragazza di 19 anni ed ho perso mia madre appena due mesi fa..Mia madre era la mia più grande amica,la mia più grande confidente,la persona che mi conosceva meglio di tutti che ha sempre rinunciato a tutti per i suoi figli,affrontando molte difficoltà quotidiane da sola,in quanto mio padre era spesso assente per lavoro.Ciò che mia madre rappresenta per me è inspiegabile..Ha lottato 14 anni, contro un tumore sconfitto ben 6 volte.Il "match"si è concluso 6 a 1.La malattia ha vinto solo una volta,ma è bastata per portarmela via...le racconto tutto questo non certo per mettere in dubbio ciò che ha scritto nel suo libro..Anzi,pur non essendo mai stata madre,riesco comunque ad immaginare ciò che si può provare di fronte ad una perdita tanto grande ed è sicuramente un dolore che va ben oltre il mio...
Nonostante tutto leggere il suo libro mi dà la forza di piangere e, anche se ancora molto flebilmente, di credere in qualcosa che vada aldilà della vita terrena.
Non nascondo che provo fastidio nel rendermi conto che mia madre ancora non mi abbia mai mandato messaggi...eppure ne parlavamo insieme,affrontavamo spesso il discorso,seppur con leggerezza, di un'eventuale morte..credo lo facesse per prepararmi comunque incosciamente,perchè lei era così.. .Le chiedevo, se un giorno non ci fosse stata più,di darmi qualche segnale,di aiutarmi a credere...scherzosamente mi diceva che sarebbe venuta a mordermi i piedi di notte...Spesso la sogno, sogno delle giornate trascorse con lei...Spesso sogno di sapere già che deve morire e di aspettare con paura la sua morte...perchè tutto mi aspettavo ma non certo che morisse...Perchè son cresiuta con l'idea che mia madre,con la sua grandissima forza d'animo, fosse in grado di affrontare e sconfiggere qualsiasi malattia...
Mi rendo conto di star parlando solo di me,pittosto che parlare del suo libro...ma mentre leggevo le prime pagine ho sentito il forte bisogno di scrivere qualcosa della mia esperienza..
Con affetto
Alexandra

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silvano cosi il 6 marzo 2008 alle 09:09 ha scritto:

lo lessi alcuni hanni fà appena venne pubblicato "vale la pena ".Di notevole spessore ;ringrazio molto per l'autore e chi lo ha pubblicato .mi ha aiutato tantissimo! grazie


francesca perosa il 6 marzo 2008 alle 00:08 ha scritto:

Ho acquistato questo libro alcuni anni fa e lo ho utilizzato molte volte come maestra di religione nella scuola primaria. L'ho trovato molto utile per spiegare ai bambini i valori della solidarietà e dell'amicizia. Ogni volta che proponevo la parabola del "Buon Samaritano" la spiegavo con l'aiuto di Topo Quercino. Peccato che poi ho perso il libro... ma lo ricomprerò!


raffy acito il 2 marzo 2008 alle 12:07 ha scritto:

Questo libro mi ha sorpreso anzitutto per la sua limpidezza espressiva, che ha la chiara finalità di essere immediatamente compresa da ciascun lettore. La storia di vita dell'Autore mi ha coinvolta per la sua profonda autenticità; Gaudiano non metaforizza il reale e non eleva l'Io narrante a una sorta di eroe protagonista, ma presenta i fatti starordinari accadutigli come un cronista di sè. Ne vien fuori una vicenda tenera e delicata, fatta di intense relazioni umane, impregnate di valori altissimi - l'amicizia, la riconoscenza - con aperture persino al parapsicologico (o comunque al mistero). Ecco, mi sento di dire di essermi trovata davanti ad una narrativa "valoriale" che si legge con piacere perché riporta ad un gusto della vita, ad una finezza spirituale oggi raramente presente in letteratura. Un libro che ritengo abbia grande interesse pedagogico, e che possa aiutare studenti ed adulti a riscoprire i valori fondamentali della vita nella Fede, per la Speranza che trasuda da ogni sua pagina in un mondo migliore.

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Miran il 29 febbraio 2008 alle 19:35 ha scritto:

Bellissimo dal punto di vista delle illustrazioni, quanto semplicita' del testo, accessibile ai piu' piccoli.


riccardo campari il 28 febbraio 2008 alle 10:08 ha scritto:

E' un libro interessante, scritto da un biblista giovane che mette a frutto i suoi studi sull'apocalisse ed in particolare la metafora nuziale. Da leggere e meditare.


Renato Bazzacchi, bazzyrex@alice.it il 28 febbraio 2008 alle 07:04 ha scritto:

Consiglio la lettura di questo libro a tutti, soprattutto agli adulti che si sentono sempre in cammino nella vita. Ci sono spunti anche pratici per vivere la dimensione della vita nell'ottica del servizio verso gli altri, della fede, dell'amore verso il fratello, verso la città ed il creato. Una guida che ha molti spunti di riflessione semplici e quindi immediati, utili. Scritto da due care persone che amano e credono fortemente in ciò che hanno testimoniato nel libro e che testimoniano nella vita. Gabriella non c'è più ma la ritrovo ancora fortemente in questo libro e la porto nel cuore con gratitudine.


Andrea Gironda il 26 febbraio 2008 alle 23:03 ha scritto:

E' un libro che ho messo insieme a quello dei grandi santi; non è un libro che parla di sofferenze, ma un libro che parla della vita, di una vita illuminata dall'Amore di Cristo. E' così che il dolore diventa crudele e dolcissimo allo stesso tempo... Assolutamente consigliatissimo!


Francesco Novelli il 26 febbraio 2008 alle 12:09 ha scritto:

Si legge volentieri. Collins è intelligente e semplice. Non mi sembra in contraddizione con quanto c'insegna Santa Madre Chiesa. Un amico gesuita, famigliare con questi problemi, mi ha incoragggiato a leggere e diffondere il libro.


Marco Fadda il 25 febbraio 2008 alle 19:10 ha scritto:

Testo fondamentale per ogni cattolico impegnato o meno nella vita attiva della chiesa.
di facile interpretazione e con numerosi richiami dall'indice.

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silvia il 24 febbraio 2008 alle 21:31 ha scritto:

E' uno dei libri più stimolanti e divertenti che io abbia mai letto. Nella sua forma scorrevole e umoristica, mette il dito in molte, moltissime piaghe, ed interpreta (credo) il disagio di parecchi cattolici. Lo consiglio a tutti, anche ai laici, e persino ai laicisti (se hanno l'umiltà di leggerlo).

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carla corioni, carlacorioni@alice.it il 24 febbraio 2008 alle 20:56 ha scritto:

Volevo acquistarlo prima che uscisse il Suo volume......tanto stimo il mio Parroco e, come lo ascolto volentieri, ero sicura che lo avrei anche "letto" volentieri. Nel leggere, a volte, mi pareva di udire la sua voce, la Voce che dal pulpito predica non solo il Vangelo ma anche ci manda messaggi per essere migliori. Ho fatto del volume dono natalizio ad amici. E tutti mi hanno ringraziato. Ogni tanto bisogna anche leggere qualcosa che ci fa pensare, meditare, e, grazie Don Attilio, migliorare.


Un utente il 24 febbraio 2008 alle 13:09 ha scritto:

Credo sia utile conoscere la risposta del direttore dell’Ufficio liturgico nazionale Mimmo Falco alle numerose proteste che si sino sollevate da parte di più di una Diocesi italiana in conseguenza degli errori di stampa che hanno interessato questa importante opera liturgica.

" Ai Direttori degli
Uffici liturgici diocesani

ERRATA CORRIGE NEL NUOVO LEZIONARIO
Carissimo,
dopo la pubblicazione del nuovo Lezionario, come già anticipato nell’articolo pubblicato dal quotidiano Avvenire sabato 1° dicembre, si era preventivata la possibilità che un’opera di notevole mole, che aveva chiesto grande impegno in tempi relativamente brevi, potesse anche riservare alcune imperfezioni.
Dopo la pubblicazione dell’articolo citato, avendo chiesto di indicare eventuali errori, ce ne sono stati segnalati alcuni che non riguardano il testo biblico, bensì l’intestazione. Infatti, gli errori hanno in comune un elemento che lascia pensare ad un errore di “copia–incolla”.
Ci è sembrato, quindi, opportuno chiedere alla tipografia che ha curato la stampa del Lezionario, di provvedere ad una soluzione che permetta la correzione sui testi già stampati. Abbiamo pensato a produrre un foglio di “errata corrige” autoadesivo.
Qualcuno ha ipotizzato una sostituzione “tout–court” dei volumi con esemplari corretti. A prescindere dal costo dell’operazione – difficilmente sostenibile in ragione del prezzo dei Lezionari volutamente tenuto ben sotto i normali standard editoriali commerciali –, non ci è sembrato opportuno e in linea con una doverosa scelta di sobrietà gettare al macero una così considerevole mole di volumi, potendoli “correggere” con una operazione semplice e non invasiva.
Pertanto, agli Uffici liturgici diocesani chiediamo un po’ di collaborazione nel voler informare i Parroci o i Rettori delle chiese che hanno già acquistato il Lezionario che, tra una quindicina di giorni, sarà possibile ricevere gratuitamente presso le librerie cattoliche il foglio con le fascette autoadesive per correggere il Lezionario.
Mi auguro che, più delle imperfezioni, sia tenuto in debita considerazione il lavoro che ha visto il concorso di molti esperti per poter offrire alla Chiesa il prezioso dono della Parola di Dio in una forma degna e comunicativa.

Il direttore
don Mimmo Falco "


Mi chiedo: davvero non si poteva lavorare con maggiore attenzione? Soprattutto trattandosi di un opera di così rilevante importanza e destinata a durare a lungo nel tempo non era opportuno ponderare più a fondo?
Speriamo che i successi volumi di prossima pubblicazione che andranno a completare l'opera non vengano altresì interessati da questi problemi.


Annalisa Sabatino il 23 febbraio 2008 alle 16:23 ha scritto:

E' UN LIBRO MOLTO BELLO E INTERESSANTE. E INOLTRE HO ANCHE CONOSCIUTO LA SCRITTRICE ENZA PAOLA CELA. E' UNA BRAVA RAGAZZA!!!!!! SALUTI ANNY

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CRISTINA il 22 febbraio 2008 alle 20:14 ha scritto:

jonathan è quel vivido
piccolo fuoco
che arde in tutti noi,
che vive
solo per quei momenti
in cui raggiungiamo
la perfezione.

queste frasi, scandiscono perfettamente, il significato che l' autore vuole rivelarci. Il gabbiano Jonathan Livingston,lo trovo un libro interessante , anche dal punto di vista psicologico,poichè , esso è un esempio da seguire, non ha paura di quello che pensano i suoi amici di lui , e staccandosi dal gruppo compie un atto di coraggio ,abbandona la massa per volare più in alto , per essere migliore.Nonostante i pregiudizi degli altri , lui va avanti e non si ferma , anzi si evolve.