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La voce dei clienti - Libri

Tutti i commenti per «Libri» (da 31 a 45 di 25595)


Umberto Masperi il 8 aprile 2024 alle 17:47 ha scritto:

Libretto che risale al 1956 (Dieu et nous),una prima edizione italiana nel 1971,infine questa del 2009 ; datata, potrebbe far pensare che sia meno interessante oggi. L’autore però è una figura ‘storica’ nella chiesa e nel campo degli studi sul cristianesimo delle origini,importante teologo,esperto nel Vaticano II.Con la ‘panoramica’ che offre è sempre valida occasione per una riflessione critica, oggi che predomina la tendenza alla superficialità,alla novità che fa colpo , alle risonanze mediatiche.
^^^ Prima di qualche commento ,per correttezza occorre lasciare la parola all’autore,dalla introduzione:’ Lo scopo che mi prefiggo con questo libro non è di dire ciò che io penso di Dio,ma ciò che Dio ha detto di se stesso:questo giustifica la presente opera e ne costituisce il piano’. Una grande persona è sempre caratterizzata dall’umiltà,pensiamo invece come oggi nei dibattiti si assiste alla presunzione,senso di orgoglio, pretesa,col dire:’IO penso che,...per me Dio è,Dio non è...Voi siete in errore.’ Da studioso competente, Danielou cita subito Origene per indicare come sia difficile il cammino che si fa affrontando ogni discorso su Dio:’Diceva Origene che è sempre rischioso parlare di Dio. Infatti,di fronte alla grandezza di Dio,qualsiasi cosa noi possiamo dire è sempre assolutamente inadeguata, cosicchè c’è pericolo che ciò che diciamo lo nasconda più che rivelarlo e ci sia più d’ostacolo che di aiuto. (osservo che i grandi filosofi e teologi medioevali,che hanno sempre da insegnare,prima di procedere con i propri trattati si concentravano sulla preghiera;Tommaso d’Aquino dopo i suoi grandi scritti,presagendo che la brevità della vita lo stava portando all’incontro con Dio, giudicava le cose da lui scritte solo palae,pagliuzze). SENZA DIMENTICARE le precisazioni fatte,è doveroso con l’aiuto della ragione, il bene che Dio ci ha donato, intraprendere un cammino
Ecco,brevemente,quello del NOSTRO.
* Il primo capitolo (il Dio delle religioni) si riferisce alle ‘religioni pagane’(espressione che preferisce a ‘religioni naturali’) intendendo le religioni non bibliche, con l’assunto che sono espressione degli interventi nella storia del DIO trascendente. C’è il riferimento alla bibbia :’ la Bibbia rende testimonianza di una rivelazione divina indirizzata agli uomini di tutte le religioni’.Si tratta,precisa l’autore, di mettere in luce i valori religiosi insiti in esse sottolineando in che cosa differiscono radicalmente dalle religioni bibliche ( mi sembra di... percepire alcune posizioni di Padri della chiesa,nel contesto del loro tempo). Segue nel secondo capitolo :’ Il Dio dei filosofi’dove sono esposti elementi trattati anche nelle opere di studiosi di filosofia cristiani,pensiamo ad alcuni di essi ,famosi dell’area francese,come: Maritaine,Gilson,Teilhard de Chardin,e ,sul versante ,opposto,esistenzialista:Sartre,Merleau –Ponty. Nel terzo capitolo è il Dio della fede ad essere presentato,cui seguirà negli altri capitoli il Dio di Gesù Cristo,della Chiesa,dei mistici. Per ogni capitolo alla fine viene indicata relativa bibliografia,ovviamente datata,anni sulla metà del secolo scorso. ** Il libro ,dato gli argomenti dei singoli capitoli, è molto ricco di contenuto; se vogliamo :di stampo tradizionale,ma sempre utile per recuperare quella formazione culturale, che ci consenta di non lasciar cadere nell’oblio quanto dovrebbe pur rimanere un patrimonio di base per ogni persona ,di cultura e di fede.

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Umberto Masperi il 8 aprile 2024 alle 17:35 ha scritto:

Un commento anche se il libro non è facilmente reperibile,ma merita di essere segnalato. E’ di utilità specifica,visto gli argomenti che tratta,qui direttamente mentre in altre opere, su Gesù e sul periodo apostolico(I sec.), pur non essendo assenti vengono presentati ,per così dire ,‘a latere’.
Si tratta: A)della cronologia, B) dei personaggi, C) delle località che è bene conoscere quando leggiamo i Vangeli o gli altri libri neotestamentari. Può sorgere subito un’ osservazione: sono di interesse di chi si dedica a studi storici,che qui riguardano le origini del cristianesimo. Non è propriamente così: andando alle fonti della fede per un credente occorrono alcune buone conoscenze per meglio rendersi conto delle sue origini, e come si possa essere coinvolti nel presente,nella propria vita. Ognuno vive se stesso quale realtà temporale,come hanno puntualizzato anche alcune correnti filosofiche dell’età contemporanea.
A) CRONOLOGIA. La mancanza di adeguate prospettive storiche fa cadere in errore quando si legge la sacra scrittura,non solo l’Antico testamento,ma alche il Nuovo,a livello di interpretazione.
Per gli studiosi non è sempre agevole indicare le date,sia perché i documenti non le riportano,sia perché noi le rapportiamo al NOSTRO calendario mentre nei popoli del passato ne venivano utilizzati altri,secondo particolari scopi.Facendo ricorso a riferimenti extrabiblici si può avere orientamenti anche se talora approssimativi. Ci muoviamo nella storia del popolo ebraico e l’orizzonte in cui si colloca è quello dell’Impero Romano, massima estensione sul mondo mediterraneo, allora. La cronologia della vita di Gesù( I capitolo), dalla data della nascita a quella della morte,ci aiuta a comprendere la sua persona,come COLUI CHE ha assunto la nostra natura umana, nella concretezza dell’esistenza di ogni uomo. Datando la sua morte il 7 aprile del ’30,sui 35-36 anni, considerando di circa tre anni la vita pubblica ( nella predicazione del messaggio di salvezza) possiamo immaginare la personalità di un uomo in età matura,dopo esperienza di vita domestica,ritirata,come poteva essere di chi praticava un lavoro di tipo artigianale,forse in continuità con quello del padre Giuseppe(Mt.13,55: ‘Non è forse egli il FIGLIO del carpentiere ... Téktonos UIOS?’ / Mc.6,3:’ Non è questi IL falegname ....o téktOn ?’). Quale personalità-carattere poteva avere un lavoratore artigiano,e quale un pescatore,forse piccolo imprenditore, a cominciare da Simone Pietro? L’ arricchisce sempre,anche se pone problemi di ‘integrazione’.
B) PERSONAGGI . Sono gli apostoli,in particolar modo la figura di San Paolo,i suoi collaboratori secondo i testi in cui sono citati(Atti degli apostoli,lettere paoline).
C)LOCALITA’: QUELLE DEI VIAGGI di San Paolo,le cartine geografiche,anche se manca una presentazione dei fattori ambientali, geografici,popolazione,civiltà,cultura,costumi,economia,istituzioni politiche,ecc.
Da ultimo il libro offre una bibliografia essenziale,una tavola cronologica,le località importanti,elenco di persone,misure pesi monete.
*** E’ sempre importante non dimenticare,come talora viene richiamato anche dagli storici della vita civile-politica,che si ha sempre a che fare con persone concrete. Qui sono i servitori della parola e loro comunità. Scrive l’autore in Conclusione:’Fin dall’inizio,i servitori della Parola e delle comunità sono stati numerosi e diversificati,suscitati secondo i bisogni pastorali che emergevano’. In nessuna religione del passato ,se non erro,abbiamo questa ricchezza di dati trasmessi.
Soprattutto sorge spontaneo adesso pensare alle persone della Chiesa dopo il I sec. : alla Patristica , ad alcuni martiri che ancora oggi commemoriamo ogni giorno dell’anno,liturgico o civile.


Umberto Masperi il 8 aprile 2024 alle 17:31 ha scritto:

Anche se non ci prestiamo quasi mai attenzione la nostra vita ,sia nel comportamento personale sia a livello sociale, è condizionata dalla presenza di numerosi simboli. Ne utilizziamo nella comunicazione perché trasmettono significati,valori,con immediatezza ed incisività. In ogni epoca,presso ogni popolo, in ogni civiltà, i simboli ci fanno conoscere,se riusciamo a comprenderli, la ricchezza e la profondità dell’animo umano ( non è necessario scomodare la psicanalisi ,lo si è sempre saputo). Anche nel cristianesimo la presenza dei simboli è sotto i nostri occhi,se ci riflettiamo un po’.
* Ritengo utile citare un teologo,Pierluigi Lia, che ci introduce con competenza: ‘Tradizione cristiana ..... in ambito cristiano viene assunto per indicare segni ,gesti e parole in grado di propiziare un approfondimento nella conoscenza della realtà divina e una penetrazione nel mistero della fede;in questo senso simbolo si colloca al cuore della celebrazione liturgica e si insedia in modo costitutivo nella riflessione sulla tematica sacramentale’. Già i grandi Padri della chiesa,come Clemente ed Origene ,ne erano consapevoli; è quindi utile non trascurare la lettura di questo libro. L’autore, Jean Daniélou ( 1905.1974), è stato uno dei maggiori studiosi di Patristica,teologo,esperto al Concilio Vaticano II, poi cardinale ;ha scritto numerosi libri famosi ,su temi specifici,di carattere storico e teologico.
** QUESTO LIBRO presenta simboli religiosi nella chiesa delle origini ,alcuni ancora presenti. Simboli che si trovano in cimiteri cristiani,nelle catacombe e che,secondo il nostro autore, ci rimandano al mondo semitico (ma aggiungo, ai testi del Nuovo testamento,Vangeli in primis).Ogni simbolo è presentato con una ricchezza davvero esemplare di riferimenti(origini,utilizzi,documentazione,ecc.).
*** Nove simboli...palma e corona,vigna albero,acqua pesce,nave,carro,aratro scure,stella ,zodiaco,tav segno della croce sulla fronte (tav /tau ultima lettera dell’alfabeto ebraico). Il libro nella parte finale porta l’elenco dei testi antichi citati nel corso dell’opera (trentanove autori).
NB. Oltre all’arricchimento delle nostre conoscenze (e ne abbiamo sempre bisogno !) la lettura dello studio di J.Danielau ci aiuta a vivere con più intensità e partecipazione la nostra fede, quando osserviamo con attenzione,superando la distrazione data dall’abitudine, alcuni simboli in luoghi di preghiera.


SPE Salvi il 8 aprile 2024 alle 11:15 ha scritto:

Stupendo. Questo libro dovrebbe essere usato più spesso dalle chiese cattoliche nella liturgia quotidiana dato che dopo di lui non ho memoria di un messale migliore ne’ più bello di questo

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Umberto Masperi il 8 aprile 2024 alle 10:09 ha scritto:

Il dolore,soprattutto in certe circostanze,è sempre stato una realtà sconvolgente per l’uomo,in ogni tempo e in ogni civiltà.In tutte le sue forme porta alla possibilità di una risposta di ribellione.E’ significativa l’espressione:’GRIDO’ di dolore,anche se ci sono casi in cui ci si chiude in se stessi,mentre nella sofferenza escono suoni quasi non più umani,lamenti,sussulti di pianto-
In qualche caso poi si è portati a coinvolgere Dio,quasi fosse responsabile o perlomeno insensibile a quel grido.
* Un giorno,mentre uscivo,quasi come un automa, dal reparto di rianimazione dove era ricoverata una persona cara in coma da tempo,una signora vicina,con le lacrime,con tono risentito mormorava---:’Dicono che l’inferno è nell’altra vita;no! è quaggiu’. Dante nella prima cantica in quell’incontro,nella sofferenza della pena inflitta al dannato, ci mostra la sofferenza sulla sofferenza con le famose parole: Tu vuo’ ch’io rinovelli/disperato dolor che ‘l cor mi preme/ già pur pensando,pria ch’io ne favelli.../...parlare e lagrimar vedrai insieme’.
** Famoso nella Bibbia è il libro di Giobbe nel quale l’uomo giusto è colto da continue disgrazie che si accumulano,dopo una vita felice. Giobbe deve confrontarsi con tre amici che, invece di consolarlo,rispondono con il ricorso alla teologia; ad es. il primo rimanda al peccato dell’uomo,cui deve far seguito il castigo. Il card.Ravasi con questo libretto ci aiuta nella lettura del ‘libro di Giobbe’,difficile e sconcertante,anche con riferimenti a pensatori de nostri tempi,che se ne sono interessati. Lo svolgimento della ‘trama’ è complessa,quasi incomprensibile senza una guida,se manca un’adeguata spiegazione. Invece di una ribellione contro Dio (.... che mi colpì nelle parole di quella donna)impariamo un nuovo modo di ‘vedere’ Dio,un capovolgimento che solo la fede rende possibile.

LETTURA IMPEGNATIVA,ma necessaria di fronte al ‘mistero’ della nostra esistenza.I nostri vecchi dicevano:’bisogna aver la pazienza di Giobbe’,esprimendo,in certe circostanze,una forma di saggia rassegnazione;qui con l’aiuto che il biblista Ravasi offre,siamo invece portati a pensare: ‘ Ci serve una ‘conquista’ di Dio come,alla fine, ci fu in Giobbe.
Platone scrisse: ‘kalepà tà kalà’ ( difficili,faticose,sono le cose belle)-
Questo studio di mons.Ravasi lo conferma.


Umberto Masperi il 8 aprile 2024 alle 09:21 ha scritto:

Avvicinandomi alla lettura di questo libretto (83 pagine) ero nell’incertezza, ripensando alle parole della Bibbia. * 2 Samuele 7 ss. (‘Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore:"Va' e di' al mio servo Davide: Così dice il Signore: "Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti?... Il Signore ti annuncia che farà a te una casa’ ;** 1 Corinzi 6,19 (‘Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? ‘). Infine il dramma per il popolo ebraico ,deportazione, distruzione del tempio; guerra antiromana del 69 , Matteo 24 ‘ Gesù disse loro: «Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra su pietra che non venga diroccata’. Il pensiero a Maria: Domus aurea. Foederis arca .
Conoscendo la figura del grande studioso di Patristica,profondo teologo :occasione da non perdere.
^^^ Io ripenso sempre all’origine delle parole e,ora, subito mi viene in mente il riferimento al greco antico(tempio ‘temenos’,temno,taglio,separo,luogo circoscritto,separato,dove c’è la presenza divina,riservato quindi a Dio); scatta un richiamo al biblico ‘paradiso’,greco παράδεισος-paràdeisos, iranico pairidaēza: il recinto,luogo recintato. Nel libro della genesi pensiamo al ‘giardino’ ,pienezza di bene,la creazione di tutta la realtà e l’uomo posto in essa come creatura privilegiata: Gen,2,8.15’ Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato... lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.’ Trovo utile che le sette parti,in cui è diviso il libretto,inizi con ‘ Il tempio cosmico’,la natura, che il peccato ha reso ostile all’uomo,meglio:l’uomo ostile alla natura,(che,però, conserva sempre il carattere della creazione e quindi,intendendolo bene,della ‘presenza’ di Dio.
^^^ le ALTRE PARTI di questo libretto,in successione:
a)il tempio mosaico (di Mosè;alleanza:una triplice cerchia:un vestibolo,il temenos templum,una tenda,il santuario,separato da un velo dove si trovano l’Arca,il propiziatorio .
b) il tempio di Cristo(l’umanità di Gesù (Mt.12,6:’Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio).
c) Il tempio della Chiesa (il corpo mistico,comunità cristiana,sulla terra,in pellegrinaggio, il cui Capo è nei cieli).
d) Il tempio profetico . e)Il tempio mistico (ogni anima vero tempio di Dio,tempio consacrato che non deve essere profanato).
e) Il tempio celeste (la salvezza raggiunta una volta per sempre,l’umanità unita alla divinità nella persona stessa del Figlio di Dio. Cielo dimora dell’umanità con Cristo, con la Chiesa trionfante). L’uomo ha sempre avuto di fronte a sé il dramma della morte. Ora essa assume il valore che ci introduce all’unione mistica ,alla casa del Padre.
NB. Limitarsi a dei cenni è necessità in ogni commento, ma il testo di questo studio di Daniélou merita una lettura diretta per la sua ricchezza.


Umberto Masperi il 8 aprile 2024 alle 09:18 ha scritto:

Questo libriccino di sole 80 pagine,piccolo formato , dal titolo comprendiamo che pone un problema molto discusso in anni passati (la data dell’edizione italiana è il 2004 ma l’autore ,Jean Danielou , visse poco dopo la metà secolo scorso.
^^ DUE PAROLE: CRISTiANO, MONDO MODERNO. Sull’essere A) CRISTIANO pensiamo all’impegno che interpella la nostra coscienza di fronte alla persona di Cristo,al suo messaggio di salvezza,alla ‘istituzione ‘ della Chiesa nella promessa della presenza ed opera dello Spirito Santo ( il consolatore). B) MONDO MODERNO= a parte il fatto che ogni età tende a vedere quelle precedenti come ‘inferiori’ o da superare (non in senso hegeliano),fenomeno che si è accentuato a partire daIl’ ‘Illuminismo, con la convinzione che il ‘nuovo’ ricorso alla ragione rende adulti(Kant in primis), riportandoci ad anni più vicini, il ‘ moderno’ è categoria complessa, accompagnata da altre parole (secolarizzazione, decostruzione ,perdita dei punti di riferimento, ‘superamento (ueberwindung) dei valori’tradizionali). Ma nella ‘modernità’ oggi abbiamo nuovi aspetti,meno operanti ad es. negli anni post-conciliari, quando viveva il nostro teologo-studioso francese,come l’inquinamento ed il degrado della natura, la ‘libera’ sessualità o crisi della famiglia, teorie gender, denatalità ,’facile’ utilizzo dell’ingegneria genetica quando si tende a mettere in secondo piano il principio della dignità di ogni persona.
Dopo questi pochi cenni introduttivi, passiamo al contenuto di questo scritto .
+ All’INIZIO ( ‘fede e mentalità contemporanea’) in quattordici pagine il richiamo è su punti essenziali: ateismo oggi come atteggiamento più diffuso rispetto al passato,e più condiviso ; convinzione che i metodi scientifici sono norma di ogni verità,riduzione della fede a semplice scelta personale che non ha la forza di offrire oggettività, ‘riservata’ solo alla ‘ragione’,esclusione però di una ragione capace di elevarsi alla dimensione metafisica, rimanere fermi solo a certezze storiche, a forme di ‘umanesimi’,con prevalenza di quello ateo ( ad es. insistenza sul prassismo :conta solo l’azione); immanentismo, ritenendo che l’amore verso Dio sia un togliere l’amore verso gli uomini.
++ La SECONDA PARTE ( ‘difesa del praticante’) richiama all’inizio la tendenza in ‘molti’ ad una religione di facciata; rifiuto o svalutazione della pratica, ad es. sacramenti ( NB. Sia permesso di ricordare che di tanto in tanto capita di sentire chi dice: ’sono credente,anche se non praticante’): ritenere sufficiente una generica morale di fratellanza,filantropia. Danielou fà opportune precisazioni.
+++ TERZA PARTE (’Beati i poveri’) approfondisce il significato della povertà nel messaggio evangelico. (ricordo quante discussioni ai miei tempi sulla povertà per il credente ,mentre allora si affermava nella società il fenomeno del consumismo). I Vangeli non per nulla parlano di Giovanni Battista,quale asceta, ma di Gesù che vive con persone che non rinunciano ai beni per una vita ‘normale’. Come non aggiungere quanto si legge in Matteo 11,18-19? ( ... ‘È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: È indemoniato. È' venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: "Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori’ )
+ +++ L’ULTIMA PARTE approfondisce il principio della speranza ( ‘speranze umane e speranza cristiana’ ). OSSERVO: in cosa spera l’uomo,oggi?
^^^ Ho in mente la speranza di Abramo (spes contra spem ; Lettera ai Romani, il valore della fede: ‘ qui contra spem in spem credidit’) ... e la speranza,oggi, nel progresso economico e della tecnica (pur molto importanti)-


Amilcara Soana il 7 aprile 2024 alle 23:52 ha scritto:

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Amilcara Soana il 7 aprile 2024 alle 23:51 ha scritto:

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Amilcara Soana il 7 aprile 2024 alle 23:51 ha scritto:

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Amilcara Soana il 7 aprile 2024 alle 23:51 ha scritto:

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Umberto Masperi il 7 aprile 2024 alle 20:48 ha scritto:

Di libri sulla figura di Gesù, e su certi problemi, suscitati soprattutto negli ultimi due secoli, ne sono stati scritti parecchi,e anche molto ‘belli’,interessanti. Di solito sono opera di singoli studiosi competenti che mettono a frutto i propri studi o ricerche;alcuni hanno carattere collettivo: suddivisi per argomenti precisi offrono il loro contributo esperti del settore. Per questo abbiamo una ricchezza che consente,per chi lo vuole,di non cadere in errori su elementi anche complessi,difficili,trattandosi di realtà lontane nel tempo. Eppure capita anche di frequente di trovarsi di fronte a persone che sostengono critiche negative,condizionati da scelte personali contro il cristianesimo, o contro la fede di chi è credente,come anche viene sottolineato nella prefazione, che fa riferimento al paese di origine degli autori,la Francia ,ma la realtà è presente anche nel nostro. Il contenuto è tratto da otto conferenze poi adattate per l’edizione a stampa. Otto conferenze, da cui otto capitoli ,di quattro studiosi. Una iniziativa di fine secolo scorso, ma che rimane ancora attuale oggi. I punti specifici sono i problemi ‘tradizionali (dai testi delle scoperte di metà secolo scorso,cfr. Qumran ,e approfondimenti sugli apocrifi), alla collocazione storica,ambiente, in cui visse Gesù, ai ‘contenuti’ dei Vangeli. Una osservazione: ancora oggi tra noi c’è chi,citando dal Vangelo secondo Giovanni,(20,31:’ questi (= segni) sono stati scritti, affinchè crediate) esprime una obiezione in questi termini: per noi si tratta di CONOSCERE,non di credere (viene da chiedersi: COSA conoscere,COME conoscere,dato che oggi per conoscenza si tende a limitarsi solo alle conoscenze scientifiche,mentre le altre :o non hanno valore, o sono solo miti,superstizioni,invenzioni,suggestioni.) Questo libro,scorrevole e ben articolato, aiuta a conoscere,nei limiti delle nostre possibilità umane, i dati reali che stanno alla base della fede. Condivido, e sottolineo perché rispecchia la posizione di alcuni tra noi ancora oggi ,quanto è scritto nella Conclusione:
**** ’Per la lettura dei Vangeli,il comportamento fondamentalista,che rifiuta ogni sguardo critico e prende i testi alla lettera,è un rischio che un documento pontificio sull’interpretazione delle Scritture,nel 1993,ha definito suicida.’
^^^ Il ‘suicidio’ che non fa parlare,ma che è ugualmente grave, oggi è quello del pensiero,della conoscenza, adeguata,corretta, suicidio che questo libro permette di evitare.

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