Citazione spirituale

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Don MASSIMO LENZI il 21 settembre 2016 alle 12:51 ha scritto:

un prodotto che consiglio perché ottimamente assemblato e di qualità elevata


Prof. Stefano Coccia il 21 settembre 2016 alle 12:01 ha scritto:

Libro eccezionale di Cantalamessa. Padre Raniero parla in maniera molto semplice e le sue parole arrivano subito al cuore. Molto belle, almeno per me, sono le citazioni che lui fa dei Padri della Chiesa: da Origene a Ireneo di Lione, da Basilio a S. Agostino per far capire come la Misericordia è l’amore di Dio in Gesù Cristo sia citata da tutti ed è possibile donare a tutti. Interessanti sono i brani di Vangelo e delle lettere paoline che p. Raniero commenta in questo libro. Il capitolo 9 dove riporta le tre parabole di Lc. 15 è a dir poco stupendo e sconvolgente. È bellissimo leggere e sentirsi dire dall'autore che Dio spera qualcosa da noi e che noi possiamo coronare un’attesa di Dio. Il capitolo 13 sul sacramento della Misericordia è qualcosa di unico. Credo che p. Raniero qui ha dato del suo meglio e non si è tirato indietro neanche nel riportare casi come quello di Boudelaire e di San Leopoldo Mandić che aiutano il lettore nella riflessione. Dal capitolo 15 l’autore inizia a parlare non più della Misericordia di Dio e di Gesù Cristo, ma della misericordia dell’uomo, si passa dal dono al dovere. La nostra misericordia verso il prossimo, a differenza di quella di Dio verso noi non è però un dono che gli facciamo, ma un debito che gli rendiamo come dice Paolo nella lettera ai Romani (Rm 13,8). Il capitolo 16 è utile per tutti perché p. Raniero ci aiuta, con le sue parole, a guardarci dentro per farci un esame di coscienza su come noi usiamo misericordia. L’autore analizza una per una le disposizioni interiori, i sentimenti che devono accompagnare il fare misericordia citando anche San Paolo (Col 3,12-13). Questo è davvero un ottimo libro da leggere durante l’anno Santo del Giubileo della Misericordia.

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Studente EMANUELA GARDICH il 21 settembre 2016 alle 10:27 ha scritto:

Con Chiara Lubich e il suo Movimento è nato un "soggetto nuovo" con una mistica ed una immersione nuova nella fede, una spiritualità collettiva, capace di creare una nuova cultura come fu per la spiritualità francescana, teresiana, ignaziana nel loro tempo. La spiritualità collettiva è considerata uno degli apporti più originali e incisivi che la Lubich la lasciato in eredità alla Chiesa.


Studente EMANUELA GARDICH il 21 settembre 2016 alle 10:22 ha scritto:

Alla base della novità della "spiritualità collettiva" vi è la scoperta della Trinità non solo come fonte, meta, presenza e compagnia della nostra vita spirituale, ma anche come modello di vita nell'amore reciproco tra le persone, tra le comunità religiose e civili. Tutte le realtà sono amabili e destinate a vivere nella reciprocità che le rende Uno. Infatti scrive Chiara Lubich: "Dio chiede a noi di guardare tutti i fiori perché in tutti è Lui e solo osservandoli tutti si ama più Lui che i singoli fiori".


Studente EMANUELA GARDICH il 21 settembre 2016 alle 10:14 ha scritto:

Dio non può essere solo cercato e trovato dentro di sè, ma uscendo da se stessi, uscendo anche da ciò che può apparire la cosa più preziosa, aprendosi in una visione del Corpo mistico che abbraccia tutte le realtà umane. Come esiste la spiritualità centrata sull'inabitazione trinitaria a livello individuale, Chiara Lubich propone una spiritualità trinitaria ecclesiale a livello collettivo. Possiamo dire che si può passare da una mistica del "castello interiore" a una mistica del "castello esteriore", che si irradia non solo nella Chiesa, ma nell'intera società. E' di questo pensiero della Lubich che p. Jesus Castellano Cervera si fa testimone.

Santità di popolo - Lubich Chiara
Libro

Studente EMANUELA GARDICH il 21 settembre 2016 alle 10:05 ha scritto:

La santità non può essere solo un fatto personale, si diventa santi insieme. Ciascuno ha bisogno dell'altro per percorrere il "santo viaggio". I testi raccolti nel libro si riferiscono ai collegamenti telefonici tenuti con il Movimento dei Focolari negli anni 1994-1996 e si caratterizzano appunto per un "vissuto che è vissuto insieme".


Studente EMANUELA GARDICH il 21 settembre 2016 alle 10:05 ha scritto:

Il "Castello esteriore" più che un tema sviluppato da Chiara Lubich è piuttosto un'immagine, una metafora, in continuità con il castello interiore di Santa Teresa d'Avila, non più però sottolineando la Presenza di Dio nell'interiorità della persona, quanto l'esperienza di Dio nella relazione interpersonale. Il testo si riferisce alle conferenze telefoniche collettive che Chiara Lubich ha tenuto con il Movimento negli anni 1997-1999 con l'intento appunto di tessere il "Castello esteriore", fondamento della vita ecclesiale, Corpo mistico di Cristo di cui tutti facciamo parte.


Giancarlo il 20 settembre 2016 alle 19:49 ha scritto:

Libro utilissimo ed estremamente gradevole. Ricco di informazioni inedite sui temi trattati, scorrevole e appassionante.

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Catechista Anna Maria Bruschi il 19 settembre 2016 alle 21:05 ha scritto:

Questo commento al vangelo domenicale è veramente ben fatto scritto a due mani offre doppia prospettiva per assaporare la parola di Dio senza mai essere banale o scontato. Acquisterò sicuramente anche gli altri due volumi.
Complimenti e un ringraziamento agli autori.


Catechista Anna Maria Bruschi il 19 settembre 2016 alle 20:56 ha scritto:

Volevo un novo messale con i testi dell'ultima traduzione CEI e questo è pratico e maneggevole. Quando ho visto che ha due soli segnalibri sono rimasta delusa e ho rimpianto il mio vecchio messale con ben quatto segnalibri ma mi sbagliavo.
Le pagine hanno dei quadratini colorati che distinguono ogni tempo liturgico, il rito della Messa il proprio dei Santi ecc. e quindi è semplice da utilizzare e i due segnalibri sono più che sufficienti. Per renderlo perfetto manca solo una custodia da poter acquistare anche separatamente. Lo consiglio a tutti.

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L'imitazione di Cristo - Aa. Vv.
Libro
Aa. Vv. Shalom (luglio 2016, 448 p.)

angela fraccica il 19 settembre 2016 alle 19:56 ha scritto:

Un libretto molto comodo da portare in borsa, in viaggio ecc...per un cristiano che come dice il titolo stesso vuole imitare Cristo. Un libretto più letto dopo il Vangelo, ancora oggi meditato nei monasteri, letto nella vita religiosa e sacerdotale, tenuto come manuale di formazione cristiana robusta per tante generazioni,di laici ,di cristiani nel mondo. Ha un numero elevato di lettori per il Modello-Gesù da cui imitare.


Daniele Vaghi il 19 settembre 2016 alle 19:38 ha scritto:

Questo libro non e' leggerissimo, va letto con calma, ma da' tanti motivi di meditazione, tante occasioni di approfondimento. E scuote. Fa interrogare. E' anche il tipico libro che uno puo' rileggere dopo un po' di tempo trovando cose nuove da fare proprie. Consigliato!

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Daniele Vaghi il 19 settembre 2016 alle 19:35 ha scritto:

Gibran e Tagore, entrambi...tutta la vita. In particolare il primo dei due e' adatto per essere citato con chi ha piu' difficolta' con la spiritualita'. Da leggere e rileggere e far risuonare.


Daniele Vaghi il 19 settembre 2016 alle 19:33 ha scritto:

Anche se "misericordia" puo' essere una parolona per i giovani, grazie a questi cinque autori abbiamo un testo davvero valido per mettere insiemei 'giovani' e la 'misericordia'.
In particolare segnalo come significativo l'apporto di Lasconi.


Daniele Vaghi il 19 settembre 2016 alle 19:29 ha scritto:

E' bello che ci siano libri fatti cosi' bene per raccontare anche ai piu' piccoli la storia di questa santa. Disegni davvero belli, complimenti!