Citazione spirituale

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Preti - Vittorino Andreoli
Libro
Vittorino Andreoli Piemme (agosto 2009, 336 p.)

Don Massimo Maresca il 18 aprile 2013 alle 20:37 ha scritto:

Si vede che colui che scrive non è un prete... allo stesso tempo, però, colpisce il fatto che abbia operato un attenta analisi umana e psicologica (non spirituale) del mondo e della vita di un presbitero. Penso che sia un testo da leggere per confrontarsi con una visone squisitamente umana dell'essere ministro ordinato.

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Don Massimo Maresca, dmaxmar@libero.it il 18 aprile 2013 alle 20:33 ha scritto:

Per chi avesse avuto modo di conosce la Madre Canopi, sicuramente rimarrebbe ulteriormente edificato dalle pagine che a cuore aperto scrive...
Una serie di notizie biografiche lette alla luce della presenza di Dio nella sua storia. Sono pagine che emozionano e lasciano il desiderio di conoscere da vicino questa monaca che ha davvero lasciato tutto per rivere il Tutto.


Don Massimo Maresca, dmaxmar@libero.it il 18 aprile 2013 alle 20:28 ha scritto:

Uno dei più bei testi di don Primo Mazzolari nel quale viene chiaramente denunciato il principio della "guerra giusta" come contrario a qualsiasi forma evangelica. Ciò che colpisce è la brevità dei capitoli che in maniera lapidaria provano chiaramente quanto sopra esposto e arrivano a dire che "senza giustizia, non c'è pace"! Da leggere...


Albanese Pasquale il 18 aprile 2013 alle 14:40 ha scritto:

Libretto estremamente variegato, e non solo all'interno del contesto della collana "MINIMA" che la casa editrice Città Nuova offre all'attenzione del lettore moderno che in ogni angolo del nostro Bel Paese volesse portare sempre con se la sapienza degli antichi padri.
Libretto estremamente variegato: due opere senza autore, un autore senza opere; all'interno però tutta la freschezza, tutta la forza, tutta la belleza del Cristianesimo delle origini.
Così oggi è possibile leggere opere diversamente abbandonate all'oblio ed alla dimenticanza, se non fosse per la costanza ed il coraggio di editori che hanno puntato più alla preziosità dei testi che alle mode del momento (in realtà stampare libri è come impastare il pane: con uno nutriamo il corpo, con l'altro la mente; se poi crediamo nell'esistenza dell'anima... allora qui il cibo è assicurato).
Opere senza autori: la lettera tramandata sotto il nome di Barnaba, elemento di spicco della prima generazione cristiana, e l'omelia tramandata sotto il nome di Clemente, elemento di spicco della comunità romana; opere di cui l'autore materiale si perde nelle pieghe della Storia per riemergere a tratti nell'influsso spirituale che esercitano ancor oggi.
I frammenti di Papia: un autore senza opere, perdita incommensurabile per la storia della ricerca spirituale e della necessità di assoluto.
Cosa darebbe ogni anima bella per stare in compagnia di così Grandi Spiriti...

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Don Massimo Maresca il 18 aprile 2013 alle 13:59 ha scritto:

L'autore, don Stefano Guarinelli, prete della diocesi di Milano, dall'alto della sua esperienza umana e professionale, analizza quelle che sono situazioni matrimoniali tipo, cercando di consegnare al lettore una metodologia di approccio a determinate questioni che sia basata sulla semplicità e verità delle relazioni umane. Grazie don Stefano!


Don Massimo Maresca il 18 aprile 2013 alle 13:56 ha scritto:

Per chi desiderasse entrare con la propria intelligenza nelle profondità della vita di preghiera di ogni buon ebreo, e quindi anche di Gesù Cristo, può sicuramente leggere questo testo che l'autore ha scritto proprio con l'intento di rende conoscibile e comprensibile il contesto in cui è nato e cresciuto nostro Signore. Si legge con una certa attenzione. Soddisfacente!


Don Massimo Maresca il 18 aprile 2013 alle 13:49 ha scritto:

E' proprio nel cuore di ogni uomo che si svolge una lotta invisibile, quella della conversione! L'autore di questa piccola collana, Enzo Bianchi, priore di Bose, ha una personale lunga esperienza di quest'arte della lotta spirituale. Attraverso questi opuscoli, egli intende consegnare sinteticamente e con tanta semplicità i segreti che sono alla base di un autentico combattimento nello spirito e con lo Spirito! Consiglio di acquistare tutta la collana. Di certo se ne troverà un significativo giovamento.

Ingordigia - Enzo Bianchi
Libro
Enzo Bianchi San Paolo Edizioni (febbraio 2013, 64 p.)

Don Massimo Maresca il 18 aprile 2013 alle 13:45 ha scritto:

In questo testo viene analizzata quella che Basilio di Cesarea definisce "madre di tutte le passioni". L'esperienza di E. Bianchi unita alla sapienza dei padri della Chiesa rende quest'opuscolo una vera perla. Lo consiglio.

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Lussuria - Enzo Bianchi
Libro
Enzo Bianchi San Paolo Edizioni (febbraio 2013, 48 p.)

Don Massimo Maresca il 18 aprile 2013 alle 13:42 ha scritto:

Questo vizio porta ad erotizzare tutto il mondo che circonda la persona, facendo sì che nell'altro non si veda la verità del suo essere ma semplicemente una cosa, un oggetto da possedere assolutamente, in un modo o in un altro. Enzo Bianchi è sempre straordinario nella sua immediata profondità! Leggetelo...

Avarizia - Enzo Bianchi
Libro
Enzo Bianchi San Paolo Edizioni (febbraio 2013, 48 p.)

Don Massimo Maresca il 18 aprile 2013 alle 13:39 ha scritto:

"L'uomo nella prosperità non comprende..." (Sal 38[39]). L'autore individua in questo vizio uno delle principali cause per cui viene continuamente fatta violenza alla stessa terra... è quel "tutto e subito" unito al "mai abbastanza" che rende l'avarizia un vero e proprio male sociale...

Collera - Enzo Bianchi
Libro
Enzo Bianchi San Paolo Edizioni (febbraio 2013, 48 p.)

Don Massimo Maresca il 18 aprile 2013 alle 13:34 ha scritto:

E' inevitabile fare la differenza tra la collera di Dio (che secondo il salmo 29 "dura un istante") e la collera dell'uomo. Per quest'ultimo, essa diviene il terreno fertile per nutrire l'aggressività e la violenza verso gli altri... Leggetelo!

Tristezza - Enzo Bianchi
Libro
Enzo Bianchi San Paolo Edizioni (febbraio 2013, 48 p.)

Don Massimo Maresca il 18 aprile 2013 alle 13:30 ha scritto:

Nella incapacità di piangere l'autore, E. Bianchi, individua il morbo della tristezza che va ad inaridire il cuore di colui che vive questa situazione... è uno stato di letargo, che rende tutta la propria vita invivibile... Da leggere!!!

Acedia - Enzo Bianchi
Libro
Enzo Bianchi San Paolo Edizioni (febbraio 2013, 48 p.)

Don Massimo Maresca il 18 aprile 2013 alle 13:27 ha scritto:

L'autore riconosce con grande stile il fatto che il vizio dell'acedia instaura una intensa insofferenza nei confronti dello spazio in cui si è chiamati a vivere... mettendo in seria difficoltà coloro che hanno orizzonti ristretti. In pratica è il desiserio di essere altrove... Buon libro!


Don Massimo Maresca il 18 aprile 2013 alle 13:23 ha scritto:

Enzo Bianchi indica il vizio della vanagloria come uno spirito sottile ed estremamente multiforme che passa dal mettere al centro il proprio io fino a nascondersi dietro quella che noi, oggi, definiremmo una maschera. Testo denso e profondo.


Rossella Notarfrancesco il 18 aprile 2013 alle 11:10 ha scritto:

Queste meditazioni sotto molti aspetti mi hanno riportato con la memoria alla “Maestà” di Simone Martini. E’ una considerazione personalissima!
Si tratta di un’analogia che deriva da una serie di simboli che sembrano convergere. Innanzitutto le figure della composizione del Martini si stagliano su un cielo che evoca “la notte di veglia”, una delle prime tematiche che l’autrice affronta nel testo e che ci fa capire che la veglia di Dio sull’umanità ha carattere paterno e quindi sempiterno. Un invito alla vigilanza che si estende quindi alla Chiesa e ad ogni cristiano. Qui ritorna ancora un’ analogia con il Martini che nella sua composizione sceglie di estendere questa vigilanza anche ad una serie di figure in cui si riconosce la collettività religiosa.
Il secondo elemento comune è quello di una luce diffusa sull’umanità; una luce che rimanda ad una gioia trascendente che l’artista toscano mescola sapientemente ad una nobile malinconia, presagio del momento della Croce. Quasi una maniera per dire che Gesù porta una gioia che ha un parametro nuovo – l’amore- e vive in stretta relazione con il sacrificio; da questo si arriva al senso del sacrificarsi con gioia.
Un altro simbolo che l’autrice analizza è quello della tenda che diventa un preludio all’incontro con un Dio che ha pensato ad un’umanità pellegrina. Il sontuoso baldacchino del Martini rende pienamente quest’idea di una dignità che affonda le sue radici in una patria lontana e per questo diventa inalienabile.
Altro simbolo evidenziato è quello della cella concepita anche come luogo del silenzio e dell’intimità con Dio. Anche questo elemento converge con la composizione di Martini perché benché le figure siano tante vengono concepite nella loro orante individualità: ciascuno vive del suo raccoglimento e la solitudine diventa un nuovo modo per incontrare l’altro.
Poi mi ha colpito il discorso sul velo e quindi le citazioni che vanno dal Cantico dei cantici fino ad una splendida poesia di David Maria Turoldo.
Ovviamente si tratta di uno di quei testi che vanno digeriti perché è molto breve e le letture che si concludono in una sera rischiano di essere interpretate con molta superficialità. E’ denso di riferimenti biblici e ci sono citazioni molto davvero interessanti che aprono ad una nuova estetica.
Quindi vi consiglio di leggerlo!