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La voce dei clienti - Libri

Tutti i commenti per «Libri» (da 26506 a 26520 di 27158)


anna simic il 29 giugno 2009 alle 12:35 ha scritto:

UN CAPOLAVORO !
UN DONO ALL'UMANITÀ !
Libro che ha trasformato la mia vita in una fiaba a cinque stelle..
Libro che MI HA trasformata in una persona meravigliosa.
Grazie Og ovunque tu sia.


Nicola Antonio de Liso, nicolaantonio.deliso@beniculturali.it il 29 giugno 2009 alle 11:41 ha scritto:

Interessantissimo libro cronologico, che fa una fondamentale scelta sull'anno di nascita di Gesù riferita al 2 a.C. anzichè quelle più gettonate dagli studiosi, ossia 4, 5, 6, 7 a.C. le quali ultime tengono conto della morte di Erode il Grande nel 4 a.C. secondo Giuseppe Flavio. Su questo punto io sarei d'accordo con l'autore. Non sono d'accordo sul mese di nascita, poichè già nel Vangelo di Matteo, che riferisce del turno della classe di Abia del 24 settembre, di conseguenza fissa la nascita di Giovanni Battista alla data tradizionale del 24 giugno 9 mesi dopo e la nascita di Gesù 6 mesi dopo ossia la notte del 24 dicembre a mezzanotte, che per gli ebrei era già dalle ore 19 il 25 dicembre tradizionale.
Non condivido invece l'anno di morte ipotizzato in modo tradizionale al 33 d.C. Giovanni Battista iniziò la predicazione il 15° anno di Tiberio, succeduto ad Augusto il 19 agosto del 14 d.C., poichè era già stato designato suo successore. Pertanto, anche se entò nel comando nel mese di settembre, il periodo di successione era già iniziato il 19 agosto 14 d.C.
Perciò l'anno 15° iniziava il 19 agosto 28 d.C.. Gesù iniziò la predicazione nel settembre 28 d.C. Tenendo conto del calcolo inclusivo ebraico di 3 anni, Gesù predicò nel 28 (dal mese di settembre), 29 e 30 d.C. fino all'arresto avvenuto dopo la mezzanotte di Giovedì Santo, ossia era già Venerdì 7 aprile del 30 d.C. ore 00. e morì alle ore 15 di Venerdì 7 aprile 30 d.C. Non poteva comprendere quindi gli anni 28, 29, 30, 31, 32, 33. Sarebbero stati troppi.
Nicola Antonio de Liso tel. 3334445482 - email nicolaantonio.deliso@beniculturali.it

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g36 il 29 giugno 2009 alle 10:47 ha scritto:

il libro è molto utile.
Per capirlo bene occorre che catechisti ed educatori incomincino a leggere l'indice
E' piaciuto anche al mio parroco.
Con i ragazzi: si può prendere l'esempio del metodo e far inventare anche a loro dei racconti che si riferiscano alla loro vita.
Buona lettura e buon lavoro!

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carlo tamiazzo il 28 giugno 2009 alle 13:29 ha scritto:

Un valido aiuto per chi ha perso purtroppo una persona unica al mondo

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Luca Cicogni, cicogni80@cheapnet.it il 28 giugno 2009 alle 09:42 ha scritto:

Bellissimo libro in cui Van Thuan riesce a dare grande prova di fede attraverso la sua terribile esperienza riuscendo, nonostante ciò, anche a fer ridere in certi punti, come quando racconta i "difetti" di Gesù...
Da consigliare anche ai non credenti...

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Nadia il 27 giugno 2009 alle 00:55 ha scritto:

Il volume, attraverso le fiabe popolari rivisitate e narrate, ci fa entrare nei codici segreti delle fiabe, legati alle dinamiche personali della fatica e gioia di crescere.
E' un percorso esplorativo dentro di noi in chiave moderna e dove il simbolo della fiaba,s'identifica con l'arte come simbolo e della vita come metafora. Può essere uno strumento metodologico applicativo straordinario per educatori, genitori, nonni, insegnanti, sacerdoti e tutti coloro che hanno a cuore la sorte ed il futuro dei giovani

Fuggita dalla setta - Carolyn Jessop
Libro
Carolyn Jessop Piemme (aprile 2009, 448 p.)

GESU' E' AMORE il 26 giugno 2009 alle 15:38 ha scritto:

La storia è assolutamente interessante, essendo unh'ennesima riprova dei rischi in cui ognuno di noi può incorrere quando non abbiamo la conoscenza di DIO come obiettivo e sopratutto quando non ci lasciamo guidare in questo cammino dalle Sante Parole del Maestro Divino, Gesù. Pace e bene, e grazie x l'ospitalità.

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enricae il 25 giugno 2009 alle 23:37 ha scritto:

belissima trama rivisitata; letta e interpretata alle elementari nel laboratorio teatro.
Speriamo che ci siano altre pubblicazioni!!!


Benedetto, bstrano@alice.it il 24 giugno 2009 alle 23:16 ha scritto:

Gioia e commozione ho provato nel vedere la pubblicità in un centro commerciale di " Ho fatto una promessa"
presto lo leggerò.

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emanubian, emanubian@gmail.com il 24 giugno 2009 alle 22:43 ha scritto:

E' un libro piccolo ma ricchissimo: riporta molte preghiere, parole di S. Josemaria, fondatore dell'Opus Dei;
cita le feste di molti santi e nasce dall'affetto di molti toscani per questo "santo dell'ordinario", come lo definì Giovanni Paolo secondo. Un vero serbatoio di energie spirituali.
Raccomandabile, agile, simpatico; se inizi ad usarlo non lo abbandoni e lo ricompri ogni anno, anche per regalarlo agli amici. Da questo calendario appresi qualche anno fa che S. Josemaria visitò il 15 settembre 1955 il santuario di Montenero, presso Livorno, dove è venerata la bellissima immagine di Maria madre delle grazie, patrona della Toscana. Immagine a me carissima, dovreste vederla. Emanuele Bianchi.


Un utente, lally3msc@hotmail.it il 23 giugno 2009 alle 13:56 ha scritto:

Eì un libro stupendo che mi ha completamente coinvolta...
mi mancano ancora alcune pagine ma sono riuscita a cogliere degli aspetti che spesso noi,genere umano lasciamo correre senza rendercene conto...

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credente il 22 giugno 2009 alle 20:12 ha scritto:

non ho ancora letto questo libro ma penso comunque che sarà bellissimo, un libro piacevole da leggere durante l'estate. papa wojtyla mi ha colpito tantissimo e vorrei sapere più cose possibili di lui, della su vita. il lo consiglio

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francesca, francesca.defontaine@libero.it il 22 giugno 2009 alle 11:27 ha scritto:

vi vorrei indicare un altro libro simile.
Anatomia di una molestia con delitti.
tratta proprio della molestia che purtroppo si verifica in certi ambienti di lavoro dove il maschio, padrone del lavoro elargisce, (lavori più qualificati) solo se ....e a chi......
Perchè a tale proposito non si apre una inchiesta?

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Lara- CT il 20 giugno 2009 alle 17:36 ha scritto:

Buona sera, ho appena seguito la puntata andata in onda su rai 1 e vi faccio i più sentiti complimenti per la dedizione a S. padre Pio! Ammiro sopratt. te, Pio Daniele, ke sei una perla tra i giovani di oggi!!! Leggerò senz'altro il vostro libro e magari, scriverò anche io una umile recensione! Nell'attesa, kissà mi farebbe molto piacere, ricevere un tuo cenno! Un caro saluto Lara...

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Antonino il 20 giugno 2009 alle 11:23 ha scritto:

Un vivo plauso ai tre Coautori, nonché alla benemerita Editrice “Fede e Cultura”, per la sollecitudine con cui hanno risposto all’esigenza, sempre più diffusa, di maggior conoscenza della liturgia classica, specie dopo il Motu-proprio “Summorum Pontificum” (7 luglio 2007) del Pontefice f.r. L’unico rammarico è, per me, quello di darne notizia non con altrettanta sollecitudine, anche se ciò non è dipeso da cattiva volontà.
I Coautori non son preti, appartengono al mondo della musica e del canto sacro, specialmente a quello gregoriano. S’interessan pure di filosofia, di teologia ed ovviamente di liturgia. A tre mani – stavo per dire a tre voci – han composto questo “Vademecum”: un preziosissimo ausilio teorico-pratico per la retta celebrazione liturgica, considerata nella più ampia accezione del termine, non escludendo l’applicazione pratica del Motu-proprio sopra ricordato.
La materia è distribuita in modo un po’ singolare: i primi dieci capitoli si riferiscono un po’ a tutto quel che s’intende per liturgia: le fonti, i libri liturgici, i ministri, i paramenti, il luogo sacro, il canto e la musica, l’anno liturgico, la santa Messa, il Vespero, il servizio all’altare. Seguon poi tre parti dedicate all’apparato liturgico, alle cerimonie in genere e a quelle speciali.
Una prefazione dell’Em.mo Card. Dario Castrillón Hoyos ed una postfazione del p. Konrad zu Löwenstein di Venezia, oltre ad una scelta e pertinente bibliografia, aggiungono un ulteriore prestigio a quello intrinseco dell’opera. Non si può che ripetere: un vivo plauso!
Trovo interessante – oltretutto perché ho sempre sostenuto altrettanto – che la ragione della più facile comprensione dei testi, addotta dalla riforma conciliare, è mal posta: non si tratta infatti di ragione linguistica, ma di penetrazione del mistero e d’adesione ad esso, per la qual cosa più che la lingua vale la contemplazione orante. Utile anche la descrizione dei singoli passaggi cerimoniali per celebrare la liturgia tradizionale: i preti delle ultime leve sanno a mala pena che l’attuale rito s’iniziò con Paolo VI ed ignorano quello precedente; i preti della mia età hanno in gran parte dimenticato il rito della loro prima Messa e del loro primo servizio ministeriale. Degna di nota anche l’osservazione sulle traduzioni ed il conseguente pericolo di slittamenti semantici nel passaggio da una lingua all’altra. Anche per questo, oltre all’espressività propria e alla duttilità della lingua di Roma, sarebbe stato opportuno rimanere alla fissità del latino. Esprimo infine la mia grande ammirazione per lo spirito di fede, di preghiera e d’amore alla Chiesa che i tre Autori esprimono in ogni loro pagina.
Se mi si permette, faccio un rilievo critico: non insisterei più di tanto sulla continuità fra il nuovo rito e quello tradizionale, ed ancor meno fra il Vaticano II – globalmente considerato – e la Tradizione ecclesiastica. Che ci siano affermazioni in tal senso, nessuno lo nega; che sian qualcosa di più del famoso specchietto per le allodole, è da provare. Aggiungo che non basta qualificare la Tradizione con l’aggettivo “vivente” per giustificare ciò che le è estraneo: è un cavallo di Troia introdotto nella cittadella della liturgia e della Chiesa.


Brunero Gherardini




Estratto da: Divinitas. Rivista internazionale di ricerca e di critica teologica, 2 (2009) 237-238.

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