La voce dei clienti
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maria il 7 gennaio 2013 alle 15:30 ha scritto:
Mi sono chiesta com'è che un giornalista-vaticanista, andando solo due sole volte a Medugorje ha scoperto che là appare veramente la Madonna, mentre i 2 vescovi del luogo, tre Commissioni e quasi tutti i vescovi della ex Jugoslavia, non l'hanno capito. |
Don filippo raimondi il 7 gennaio 2013 alle 15:19 ha scritto: Nè espressamente tecnico, nè autenticamente divulgativo. Si termina la lettura e ci si rende conto di non avere neanche una sola idea chiara in testa. Da evitare come un disturbo alimentare. Leggi tutti i commenti (2) |
Come fu che divenni c.c.p. (cattolico, credente e praticante)
Lindau Edizioni
(febbraio 2011, 208 p.)
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Kikov il 6 gennaio 2013 alle 11:42 ha scritto:
Maledetta mafia è un libro che racconta di una vera e propria rivoluzione, messa in atto non con i forconi, ma con il coraggio, la dignità, l’amore per la giustizia e per la legalità. Una rivoluzione femminile, perché realizzata da due Donne (il maiuscolo non è un errore di battitura): Piera Aiello e Rita Atria. Entrambe si sono ribellate alla mafia, in Sicilia, negli anni in cui cosa nostra uccideva gli uomini/donne che si opponevano ad essa. |
fabio angioletti il 5 gennaio 2013 alle 18:12 ha scritto: Un libro di vitale importanza per i cristiani e non. La Conferenza Episcopale Italiana ha prodotto questo piccolo ma denso libro nel quale sonocontenute le linee guida per una più viva educazione alla vita che deve essere per tutti buona e ciò è possibile solo vivendo il Vangelo. Nell'era della crisi educativa questo libretto è un valido supporto per ritornare a vivere in prima persona sulle orme di Gesù Cristo che è vivo e accompagna i nostri passi. Leggi tutti i commenti (5) |
Per chi vale il discorso della montagna? Contributi per un'etica...
Queriniana Edizioni
(gennaio 1990, 232 p.)
fabio angioletti il 5 gennaio 2013 alle 18:06 ha scritto:
Il Discorso della montagna è formato da una prima parte – la più nota – composta da otto beatitudini e dalle relative appendici (Mt 5, 3-16). Successivamente si trova il corpo del discorso, dove si mostra il riferimento alla Legge mosaica e ai profeti e il relativo compimento da parte di Gesù (Mt 5, 17-19). Esso comprende un primo svolgimento (Mt 5, 20-48) il cui obiettivo è la definizione della “nuova giustizia”, tema portante del messaggio evangelico secondo la versione di Matteo. In questa corposa sezione sono presenti sei antitesi, nelle quali Gesù riprende gli insegnamenti della Toràh ribadendo: «avete inteso che fu detto […] ma io vi dico […]». Segue poi un insieme piuttosto vario (Mt 6, 1-34) che è una sorta di allegato atto a completare la parte che precede; i temi affrontati sono l’elemosina, la preghiera, il digiuno, il vero tesoro e la provvidenza divina. In questa sessione è presente l’unica preghiera che Gesù insegna ai suoi discepoli: il Padre Nostro (Mt 6, 9-13). Infine, la parte conclusiva (Mt 7, 1-27) si caratterizza dalla presenza di quattro brani che hanno in comune lo stesso orizzonte escatologico e che coronano l’intero discorso. Il fine è sia l’annuncio del Regno di Dio sia la sequela sempre più serrata tendendo sempre più alla perfezione d’amore, che rende l’uomo simile al Padre. Aggiungiamo i quattro versetti che fungono da cornice del Discorso (Mt 5, 1-2; Mt 7, 28, 29); essi lo contestualizzano nell’attività storica di Gesù e sottolineano la regola permanente della condotta dei discepoli insegnata con autorità. |