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La voce dei clienti - DVD

Tutti i commenti per «DVD» (da 496 a 510 di 589)


Umberto Masperi, masperi.umberto@yahoo.it il 10 settembre 2012 alle 21:18 ha scritto:

Quattro anni fa feci mia l'iniziativa di Famiglia cristiana: settimana dopo settimana usciva l'intera collezione ( “La Bibbia in famiglia”) dei DVD, di cui questo è il secondo.
Dopo la mia recensione della "Nuova guida alla Bibbia” (G.RAVASI), cui rimando, valorizzo la sottolineatura che lì facevo sull’importanza dell’aspetto iconico (qui si tratta dell’immagine filmica). Mi sento di tralasciare una indicazione su tutto il filmato; opero una scelta, per una mia considerazione filosofico-esistenziale. Conosciamo tutti la vicenda di Abramo, la collochiamo nel contesto del discorso di fede (approfondito,filosoficamente, da un pensatore dell’Ottocento: Kierkegaard, di quello dell’origine della storia di Israele . Concetti (anzi verità) sempre ripetuti.

*** Nello “spirito” delle recensioni che fanno gli utenti della… “ Libreria del Santo” , mio desiderio è comunicare un’impressione , nel senso letterale del termine. Mi ha colpito la sequenza che mostra Abraham, con il suo popolo (una cinquantina di persone, viene detto ad un certo punto) che è in cammino, attraversa terre desertiche, nella fatica sofferenza povertà fame, con il fallimento (la morte di stenti) come continua prospettiva, nella SPERANZA di giungere alla TERRA. Subito queste inquadrature filmiche mi hanno suggerito: è anche (anzi, soprattutto), una bella metafora; la metafora della nostra esistenza.

*** Siamo tutti “chiamati” ( … per nome … Abraham,Abraham …) alla vita (come Abraham venne chiamato per essere il “ padre” del popolo di Dio).

*** La vita-esistenza è CAMMINO, con la continua esperienza della fatica, della sofferenza, del tormento del dubbio ( la “sfida” della presenza del MALE, per chi “risponde” ad un DIO BUONO) a causa dell’ “ambiente impervio” che “ TI “ circonda . Pensiamo anche a livello storico le tragedie che hanno colpito individui,comunità,popoli; ancor prima ( per noi ,credenti ) : che hanno colpito coloro che hanno testimoniato (martiri ) la fede in Cristo.

*** La sofferenza non viene mai meno, talora dopo la breve pausa di una gioia che faceva ben “sperare”; il cammino della vita continua, nella solitudine ( del dolore) : chi soffre 1) è sempre “solo” ( nessuno può “ soffrire la mia sofferenza”, al mio posto) ; ma ,quasi paradossalmente , chi soffre 2) è sempre nello " stare assieme”, col fratello che gli è accanto, anche lui nel SUO cammino della vita.

*** La certezza che non può venire annullata ( l’ “unica” , incrollabile ) è la “fine” ( che noi, esseri … ‘finiti’ chiamiamo : “morte”).

*** Ma , seguendo Abraham ,quella certezza ha un altro nome: “terra promessa” , la TERRA NUOVA del: “cielo nuovo e TERRA nuova” di Ap.21,1. ( Et vidi caelum novum et terram novam ;kài eidon ouranòn kainòn kài ghèn kainèn).
Quale potenza può avere la visione di un film, in DVD, che consiglio.
( Impressioni, dagli
altri DVD della collana, in seguito).


Mimmo il 6 settembre 2012 alle 00:53 ha scritto:

Io l'ho comprato, c'è quasi tutto, però mancano alcune scene nel 4^ dvd ad esempio Gesù che dice a Pietro che lo rinnegherà 3 volte, la scena che dice a Giuda quello che devi fare fallo presto, la scena dei soldati che prelevano Barabba dalla prigione, e una scena che Zerah dice a Ponzio Pilato che i servi sono piu fortunati dei padroni. Queste scene sono nell'extra come scene di raccordo e non capisco xchè non sono state inserite nei dvd, così pare che il film non è completo invece in quello della RAI ci sono. Come mai? Non c'entravano?

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Mattia Grossi il 20 luglio 2012 alle 10:16 ha scritto:

Film bello e commovente che riesce a narrare, senza banalizzare, una storia di più di 2000 anni fa. Toccanti e piene di phatos alcune scene. Lo consiglio a chi vuole riscoprire il fascino e l'essenza della natività di nostro Signore.

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Mattia Grossi il 20 luglio 2012 alle 10:10 ha scritto:

Film, a mio modesto parere, bello e commovente realizzato con un'ottima cura dei dettagli. Ambientazione e scenografia molto ben fatte. Interpretazione straordinaria di tutti gli attori, in particolare l'attrice che impersona Maria Goretti. Nel vederlo sono rimasto commosso e colpito dalla storia di questa giovanissima e grande Santa. Lo consiglio caldamente.

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Giuliano Magurano il 13 luglio 2012 alle 09:19 ha scritto:

L'angelo sterminatore è invece un film pienamente aderente al manifesto surrealista abbracciato dall'autore. Il pretesto è un'idea molto sottile, ma originalissima: un gruppo di borghesi dell'alta società è inspiegabilmente bloccato nella villa sontuosa dove erano stati invitati dopo un concerto. I domestici, appartenenti a un'altra classe sociale, se la svignano inesplicabilmente prima che scatti la trappola, e il gruppo di persone rimane intrappolato degradando a poco a poco dal perbenismo di facciata alla più meschina abiezione. Alla fine, con un'espediente assolutamente surreale, Bunuel inscenerà la loro liberazione, ma non sarà che un esito transitorio perché di lì a poco resteranno nuovamente intrappolati nella chiesa dove sono tutti riuniti per la celebrazione del Te Deum in ringraziamento a Dio per l'avvenuta liberazione... Nel finale che intrappola il clero insieme ai borghesi, Bunuel da libero sfogo alla sua satira anticlericale e antiborghese e inscena la condanna finale di un'umanità corrotta e inconcludente, incapace di uscire dalla propria abiezione celata sotto la patina superficiale della rispettabilità.

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Giuliano Magurano il 13 luglio 2012 alle 09:11 ha scritto:

Il film, che è anche l'ultimo girato da Bunuel è un summa di tutti i temi che gli sono cari. Approfittando del soggetto: un ricco borghese di mezza età - magistralmente interpretato da Fernando Rey - irresistibilmente attratto da una giovane, Bunuel mostra la sua misoginia dipingendo una donna subdola, ambigua, menzognera e profittatrice, ma anche il suo pessimismo e la sua ironia nei confronti del "maschio" intrappolato dal suo desiderio. Il film è una continua tensione ed attesa di un appagamento che non verrà, e alla fine si ha l'impressione che l'uomo e la donna siano marionette intrappolate dalla natura nei loro ruoli: la donna avvenente, che sa di esserlo, e si rende oggetto di desiderio, e il maschio intrappolato nel desiderio oltre il limite della ragionevolezza. Il tutto è condito con una serie di dettagli surrealisti, cari all'autore, privi di significato, ma carichi di magistrale ironia. Alla fine, un'esplosione causata da un'improbabile gruppo terroristico del "Bambin Gesù", senza assolutamente svelare l'esito, sancirà definitivamente la conflagrazione del mondo borghese, banale, perbenista e crudele dietro la facciata della rispettabilità.


Giuliano Magurano, gmagura@alice.it il 13 luglio 2012 alle 09:03 ha scritto:

Splendido cofanetto che consente di tracciare un profilo sulle principali tematiche di questo regista controverso, surrealista, iconoclasta, ma, paradossalmente, non privo di una sua etica. Partendo dal film più vecchio dei tre, Nazarin, degli anni '50, ci stupiamo di riconoscere in esso una poetica "neorealista", apparentemente distante dalle prove surrealiste che più contraddistinguono l'opera di Bunuel. Visivamente il film è forse un po' datato, ma rimane bellissimo, con la grandissima interpretazione di Francisco Rabal, uno degli attori preferiti di Bunuel, nei panni di un sacerdote che pur nella sua piena aderenza al Vangelo, non riesce a slavare nessuno, e anche quando attraverso la sua preghiera avviene il miracolo, è il primo a stupirsene - si riconosce in questo il pessimismo di Bunuel. Notevoli sono i siparietti in cui si intravede la spietata critica sociale e antiborghese di Bunuel, ma si tratta di episodi non forzati, perfettamente inseriti nella narrazione. Alla fine del film, che rimanda con una potente sequenza, alla Passione di Gesù, si rimane colpiti per come un autore anticlericale come Bunuel sia riuscito a tratteggiare senza snaturarsi una figura cristologica (appunto Nazarin) che ha pochi eguali nella storia del cinema.
L'angelo sterminatore è invece un film pienamente aderente al manifesto surrealista abbracciato dall'autore. Il pretesto è un'idea molto sottile, ma originalissima: un gruppo di borghesi dell'alta società è inspiegabilmente bloccato nella villa sontuosa dove erano stati invitati dopo un concerto. I domestici, appartenenti a un'altra classe sociale, se la svignano inesplicabilmente prima che scatti la trappola, e il gruppo di persone rimane intrappolando degradando a poco a poco dal perbenismo alla brutalità. Alla fine, un'espediente porterà alla loro liberazione, ma non sarà che un episodio transitorio perché resteranno di nuovo bloccati nella chiesa dove viene celebrato il Te Deum per ringraziare Dio dell'avvenuta liberazione... Nel finale che intrappola il clero insieme ai borghesi, Bunuel da libero sfogo alla sua satira anticlericale e antiborghese. Il terzo film, che è anche l'ultimo girato da Bunuel è un summa di tutti i temi che li sono cari. Approfittando del soggetto: un ricco borghese di mezza età - magistralmente interpretato da Fernando Rey - irresistibilmente attratto da una giovane, Bunuel mostra la sua misoginia dipingendo una donna subdola, ambigua, menzognera e profittatrice, ma anche il suo pessimismo e la sua ironia nei confronti del "maschio" intrappolato dal suo desiderio. Il film è una continua tensione ed attesa di un appagamento che non verrà, e alla fine si ha l'impressione che l'uomo e la donna siano marionette intrappolate dalla natura nei loro ruoli: la donna avvenente, che sa di esserlo, e si rende oggetto di desiderio, e il maschio intrappolato nel desiderio oltre il limite della ragionevolezza.


Dott. Giuseppe Cardillo, giuseppe.cardillo-edta@poste.it il 11 luglio 2012 alle 18:10 ha scritto:

Tutti i ragazzi della mia generazione (anni 70) hanno visto in parrocchia almeno una volta "Forza Venite Gente". Fermo restando quanto di bello si possa dire su questo musical, c'è una cosa di "negativo" (si fa per dire) che va segnalato. Questo DVD è stato realizzato da uno spettacolo tenuto in San Giovanni in Laterano a Roma e non è l'edizione della RAI del 1991 che tutti abbiamo conosciuto, fatta ad Assisi, davanti alla Basilica di San Francesco. Si può rimanere delusi nel non vedere Silvio Spaccesi nelle vesti di Pietro Berdardone: l'interpretazione di Conversi non è lontanamente paragonabile a quella di Spaccesi (non foss'altro per l'evidente accento romano). Stesso discorso per la Cenciosa e per Santa Chiara (nel 1991 era la bellissima Fabiola Feliciani, in questa edizione c'è una cantante brava ma non altrettanto bella). Rimane un'opera storica che non può mancare nelle videoteche anche se, ripeto, avrei preferito quella del 1991 con cui sono cresciuto.

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Giuliano Magurano, gmagura@alice.it il 11 luglio 2012 alle 11:33 ha scritto:

Un DVD splendido, che fonde il racconto storico della vita di Beato Angelico, percorrendone i luoghi, all'itinerario artistico e di fede che trova il suo culmine negli affreschi del convento di San Marco a Firenze, dove la pittura diviene manifestazione della luce e testimonianza purissima della fede rivelata con una profondità ed una sobrietà stilistica che non hanno eguali nella storia dell'arte.


Giuliano Magurano, gmagura@alice.it il 11 luglio 2012 alle 11:25 ha scritto:

Un DVD davvero splendido, che oltre ad analizzare il contesto storico e la tecnica pittorica, illustra l'opera nel suo insieme spiegando gli espedienti figurativi usati da Giotto per agevolarne la lettura lungo le facciate della Cappella. Si apprende così che l'artista, disponendo le scene sulla parete, sia in senso orizzontale, ma anche verticale ed obliquo, e, all'interno delle singole scene, disponendovi le figure in gruppi numerosi o rarefatti, in primissimo piano o con maggior profondità, è come se guidasse lo sguardo in percorsi narrativi che aiutano a comprendere intuitivamente anche il significato teologico delle rappresentazioni e non solo ad agevolarne l'osservazione.


Giuliano Magurano, gmagura@alice.it il 11 luglio 2012 alle 11:15 ha scritto:

Stilisticamente un grande film, denso di simbolismi, non tutti facilmente decifrabili, ma un film che soprattutto affascina per gli sguardi, i colori, e il contrasto fra l'arco, strumento di morte, e simbolo di vigore sessuale, ma anche strumento musicale capace di produrre una musica estatico, sottile, bellissima. La critica ha avvertito in tutta l'opera di Kim Ki Duk una tensione narrativa tra bisogno d'amore e crudeltà degli istinti, tensione che è l'aspetto principale della poetica anche di questo film.
Alla fine del film, il regista, a conferma di ciò, inserisce una suo pensiero, che è anche un manifesto programmatico : "Forza e musicalità - come un arco teso... Voglio vivere cosi' fino al mio ultimo respiro".
Il film non vive comunque solo di suggestioni, c'è anche una trama sottile che funge da pretesto allo svolgimento del tema: un vecchio pescatore adotta a 6 anni una bimba e la tiene sulla sua barca in attesa che raggiunga la maggiore età per sposarla, ma la ragazza ad un certo punto, fra i pescatori ospiti della barca, comincia a provare simpatia per un giovane; il sogno del vecchio allora si muta in ossessione… Senza interruzioni e salti, il film nel suo svolgimento è estremamente lineare e, nel suo genere, un piccolo capolavoro, anche se un po' al di sotto di Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera e Ferro 3 che sono le sue opere maggiori.


P S il 23 giugno 2012 alle 22:57 ha scritto:

Una vicenda tormentata, sofferta, fatta di sacrifici, persecuzioni, rinunce e dolori, ma anche una vita vissuta pienamente nel Signore. Un grande profeta, un modello, un'immagine di Cristo Crocifisso. Un semplice uomo, un giovane prescelto da Dio, che ha saputo vincere la propria debolezza e timidezza umana con la forza del Signore, suo scudo e sua roccia. Tra tribolazioni, calunnie, rifiuti e gioie interiori, Geremia ha lasciato una testimonianza unica di fedeltà e di umanità su cui riflettere e sulla quale ogni uomo può riconoscersi nei momenti più duri di prova e di tentazione. I lamenti di Geremia sono quelli di ogni uomo che è afflitto dal dolore e dalla prova. Grande testimone di fedeltà e di coraggio, di speranza e di amore alla verità. Un esempio per tutti, per non perdere mai la speranza e trovare nel Signore la forza per compiere la Volontà di Dio con perseveranza e fiducia nelle Sue promesse, che non mente mai e che è da sempre fedele alla Sua Alleanza. Un messaggio universale, per tutti, tra gioie e dolori, da conoscere, da approfondire, da meditare e vivere.


P S il 22 giugno 2012 alle 14:06 ha scritto:

Un bel film, ben fatto e a tratti commovente. La figura di Ester, alla quale la Sacra Scrittura dedica un piccolo libro, fa molto riflettere per la mansuetudine, l'obbedienza, la sottomissione e allo stesso tempo la fortezza, la pazienza, la dolcezza che la caratterizzano. Figura modello, da imitare per le belle virtù che possiede e che fanno di lei una sposa docile e coraggiosa, nonchè una degna regina. Ricorda per alcuni tratti Maria, soprattutto per la dolcezza e la forza interiore, il dominio di sè e la prudenza, la fede e l'amore al prossimo, ma anche per tutte le virtù più belle che in essa si possono notare. Consigliato a tutti, soprattutto alle donne, perchè in questa regina possano scoprire i tratti tipici della femminilità che oggigiorno si tende a nascondere o a far scoparire, perchè erroneamente considerati una debolezza. Ester dimostra ancora una volta che il vero tesoro di ogni donna sta proprio nello sviluppare appieno la propria femminilità e la propria natura, nel valorizzare ogni aspetto umano positivo e dare ampio spazio a quello spirito di intuizione, di dolcezza, di delicatezza, che caratterizzano la natura della donna, assieme a quella autentica sottomissione che non è oppressione nè sinonimo di inferiorità, ma che al contrario permette a ogni donna di esprimere in pienezza tutta la bellezza delle virtù di cui è stata dotata da Dio e che la grazia può far fruttificare solo quando trova obbedienza e fiducia, buona volontà e non ribellione.

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P S, vivetenellagioia@altervista.org il 12 giugno 2012 alle 14:44 ha scritto:

Un film bellissimo, a mio parere, tra i più belli delle storie della Bibbia fin ora visti, insieme a San Pietro. Una storia affascinante, significativa e ben rappresentata nei suoi aspetti fondamentali. Il messaggio che se ne ricava è di grande attualità, un messaggio autenticamente cristiano, capace di dare forza e speranza nelle lotte della vita. Un film da guardare con attenzione e da rivedere più volte per scoprire sempre nuove sfumature e lasciarsi guidare da questo esempio di santità straordinario. Davvero un modello per ogni cristiano che può ritrovare in questo santo qualcosa della sua vita e vicenda personale, soprattutto nei momenti del dolore. Prove continue, tentazioni, cadute e conversione, tutto mette in risalto l'umanità di questo grande santo e nello stesso tempo l'azione sorprendente della Misericordia e Provvidenza di Dio che muove ogni cosa e raggiunge ogni creatura. Consigliato a tutti, da diffondere, perchè tutti conoscano i prodigi che solo la Misericordia di Dio sa compiere!

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marina il 12 maggio 2012 alle 16:54 ha scritto:

è un dvd molto bello,ai grandi e ai piccoli affascina....ti aiuta ad entrare nella meraviglia della storia dell Vergine di guadalupe.....come docente lo faccio vedere spesso, come devota rimango incantata...

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